Che libri piacciono ai bambini?

Che libro sceglierebbe un bambino per se stesso, così a scatola chiusa? Che libro pensate potrebbe essergli più adatto?

Quando andiamo in biblioteca a rifornirci di libri di primo acchito i miei figli scelgono qualcosa di non adatto a loro, la maggior parte delle volte sproporzionato, in un senso o nell’altro, rispetto alla loro età e io li faccio fare fintanto che siamo lì a giocare con i libri e quando arriviamo al momento della scelta metto in moto la macchina del compromesso: cosa ritengo io più adatto a loro e il giusto rispetto che si deve ad una loro scelta individuale. Sembra facile ma l’equilibrio è labile, di solito preferisco accettare un (uno) libro “brutto” o inadatto accostato agli altri piuttosto che censurare la libera espressione, tanto a casa quel libro se lo dimenticheranno del tutto.

E qui arriva il punto, cosa scelgo invece io genitore?

Ci sono libri “brutti?

Sì, sicuramente, e assolutamente sì, ci sono e ci assediano, non lasciatevi abbindolare da chi vi dice che il bambino sceglie da sé perché ha i suoi gusti e “non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace”, se parliamo di bambini in età prescolare e che si approcciano alla lettura per le prime volte come alla vita non esiste ancora un gusto predefinito semplicemente perché non conoscono altro che quello che il mondo che gli gira intorno gli offre, e proprio per questo abbiamo la straordinaria opportunità di poter cercare di offrire qualcosa di buono aiutandoli a definire quello che sarà il loro personalissimo gusto. Il libro bello è come il buon cibo, lo dobbiamo al bambino, se vedono in giro pubblicità di merendine plasticose non siamo tenuti a dargliele…il genitore sceglie sempre, lui, è qui che arriva il difficilissimo del suo ruolo.

I libri inadatti invece sono semplicemente fuori target per quell’aspirante lettore anche se belli: mi è capitato di notare che i “grandi” al momento di scegliere un libro spesso pensano i piccoli come più “piccoli” di quanto non siano. Ad esempio avete notato quanti libri cartonati ci sono in giro? Quasi che cartonato equivalesse a “libro per bambini “.

Il cartonato è fondamentale per l’esperienza sensoriale, perché permette al libro di avere inserti e perché si distrugge meno rapidamente anche se sottoposto a salivazione intensiva, ma lo escluderei, salvo alcune eccezioni (penso a Il mio ippopotamo della Margherita  in cui il cartone diventa parte integrante della realizzazione del contenuto),

dopo i tre anni se proprio vogliamo farla larga. Il giovane lettore ha diritto di crescere, mettersi alla prova con nuovi tipi di carta ed anche con la propria capacità di manipolazione e gestione di qualcosa di un po’ più frangile, tanto più che l’editoria per l’infanzia sa il fatto suo e sceglie il formato più adeguato per il libro in base al contenuto che vuole pubblicare e quindi al pubblico che intende raggiungere: un cartonato è sempre pensato per un bambino dai 6 mesi ai 3 anni mesi più mesi meno, se prendiamo un libro di questo genere per un bambino di 4 anni forse non stiamo facendo la scelta giusta.

Andrei molto più cauta quando si tratta di libri pensati per un pubblico un po’ più grande e che attirano l’attenzione di bimbi più piccoli, penso agli albi illustrati o ad alcuni pop-up, perché credo che ad un bambino si possa leggere tutto, adeguando la lettura dell’oggetto libro alle sue competenze cognitive.

Ma perché un bambino si indirizza verso libri non adatti a lui? Bhe, c’è sempre una buona ragione: o sono quelli che è abituato a vedere nei contesti di vita che incontra, o per emulazione di fratelli, sorelle, amici e amiche.

Ricapitoliamo: un libro deve innanzitutto essere bello e di qualità, e se lo è ce lo dice il gusto personale, certo, ma anche l’esperienza di chi ci segue, bibliotecario o libraio che sia; in secondo luogo deve appagare il senso di attesa del lettore, deve corrispondere alla sua necessità di lettura o di altro genere, e se questa non dovesse coincidere con un libro adeguato…a volte è meglio cedere e riconoscere la competenza a gestirsi del bambino in questo contesto. Se, ad esempio, la gelosia nei confronti del fratellino o sorellina più piccolo trova requie nel portarsi a casa dalla biblioteca un libro da bagno o un libro culla o un primo cartonato mi pare tutto sommato una buona auto-terapia.

E fu così che per diverse volte ci è capitato di uscire dalla nostra biblioteca con la grande (4 anni) con in mano un alquanto improbabile libro bagno sulla pappa, e il fratello (di 2)  con un illustrato di super lusso dei Topipittori!


Che libri piacciono ai vostri bambini?

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