C’è edizione ed edizione

Ecco qui, comincia la saga dedicata alla mia maggiore fissazione da bibliofila teorica pedante quale so indubbiamente essere: ovvero le edizioni.
Ogni casa editrice ha le sue caratteristiche, spesso possiamo farci una prima idea approssimativa sulla qualità di un libro a naso, o meglio, a vista, a partire dal logo della casa editrice. Le grandissime case editrici in questo sono piuttosto eclettiche, a dire la verità, riescono a pubblicare emerite schifezze e capolavori senza soluzione di continuità, ma lì è la logica di mercato che governa, suppongo, e non scelte programmatiche; in genere però, le medio-piccole case editrici sono molto distinguibili per scelte dei titoli, per tipologie e generi preferiti e…per la cura delle edizioni.
In cosa consiste? Senza andar troppo per il sottile innanzitutto la bellezza e il formato estetico del libro, la qualità delle illustrazioni, se ve ne sono, e nel caso del testo, la qualità della traduzione e la correttezza della stampa senza refusi. I refusi sono tanto più fastidiosi quanto più è bella l’edizione perché sono una vera e propria sinestesia in quel contesto! Vi faccio un esempio, il Peter Pan e Wendy della Nuages con le illustrazioni di Luzzati di cui ho scritto anche ieri: è un libro bellissimo sotto tutti gli aspetti, la Nuages è una piccola casa editrice nonché galleria d’arte che fa cose molto interessanti e di nicchia e che fa della cura estetica un suo fiore all’occhiello…, le non poche scorrettezze tipografiche presenti nel testo mi hanno sorpresa più che mai in un contesto di tanta cura.
Quante edizioni ci sono delle favole classiche? Centinaia, almeno una per ogni casa editrice, ciascuna differente spesso anche nel testo, eppure ha senso che vi siano perché, anche tra quelle belle, ogni edizione dà una lettura grafica e dunque interpretativa del testo.
Vi paiono considerazioni assai di nicchia, complesse e riferite a libri particolari, apprezzabili da “addetti al settore”? Niente affatto, la cura è dappertutto e la bravura commerciale delle case editrici consiste anche nel differenziare le edizioni per collana, prendete ad esempio un libro con una storia Disney, decisamente non di nicchia e commerciale (senza con questo voler togliere nulla ai molti capolavori assoluti della Disney), vi pare che siano tutti uguali? Provate a leggere La sirenetta in una riedizione non diretta, per esempio della Haschette, in un’edizione “d’oro” della Disney, e, della stessa Disney la versione per la collana “Capolavori Disney” e scoprirete abissi. Se anche a voi è capitato di imparare a memoria intere sceneggiature di cartoni animati (Sirenetta compresa) vi assicuro che vi infastidirete davanti alle versioni con i testi cambiati e passi della storia tagliati (io ho una versione della Carica dei 101 di quando ero bambina in cui i cuccioli sono addirittura 10 e non 15!!!!), e, apprezzando la correttezza estetica e formale del testo e delle immagini della “Capolavori Disney” vi domanderete: perché mai la Disney ha fatto un’edizione con il testo inventato e magari con le immagini sfuocate? “E’ il mercato bellezza”? Tanto i bambini non si accorgono…e no, questo poi no, i miei si accorgono immediatamente che le battute non sono le stesse del film!

Forse dovremmo farglielo sapere: fare edizioni curate paga, sempre! Dare in mano a una bambino una buona edizione fa, sempre, risparmiare brutte figure al mondo degli adulti! E questo almeno possiamo provare a farlo!
                

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