“Fuorigioco”

Questa non è una lettura della buonanotte per due buoni motivi: 1) perché i miei piccoli sono troppo piccoli per addormentarsi questo grande libro; 2) perché la Storia che ci racconta la nottata al massimo ce la fa andare di traverso…o forse no…ma cominciamo dall’inizio.

All’origine di questo post ci sono due idee: innanzitutto che “gli esseri umani possono resistere e sfidare ogni potere umano” come ha detto nel suo straordinario discorso oggi Ursula Le Guin ringraziando per aver ottenuto il National book Award; e poi che il fuorigioco è una regola del calcio che mi è sempre sembrata molto stupida.

Non che ne capisca molto di calcio ma ho sempre pensato che se uno corre più veloce tanto da essere da solo oltre la linea dell’ultimo difensore andasse premiato e non fischiato per fuorigioco.

Il fuorigioco che ci raccontano Silei e Quarello è un fuorigioco dalla vita che però…paradossalmente, in qualche modo, la vita e la speranza a qualcuno l’ha ridata sebbene a caro prezzo.

Siamo nella primavera del 1938, la Germania ha appena annesso l’Austria e prima di sciogliere la squadra austriaca del Wunderteam Hitler decide di festeggiare l’unione dei due grandi popoli per la GRANDE nazione del reich con un’amichevole, Germania contro Austria. Ma la partita non si gioca ad armi pari, qualcuno fa sapere che è meglio che la Germania vinca, che il team austriaco non faccia meraviglie e subisca, altrimenti sai che figuraccia con il fhurer! Prima della partita un uomo, il papà di Marcus, viene delegato da una sparuta combriccola di “resistenti” tifosi a far desistere il grande campione Sindelar dallo scendere in campo, lui, con la fidanzata ebrea e mito dell’Austria indipendente, che almeno non si macchi del peccato di giocare una partita tanto infame.
Il giorno della partita in campo per il team delle meraviglie ecco il più grande campione dell’epoca Mathias Sindelar, mito di grandi e piccini, che ha infine deciso di giocare…forse non avete capito di GIOCARE sul serio! Fa un super gol, fa vincere l’Austria e….siccome se uno è un fuoriclasse lo è davvero anche nella vita, è l’unico che non fa il saluto nazista a conclusione della partita.

Iiiiiiiiiiihhhhhhhhhh, tutto qui? Già, qualche giorno dopo Sindelar e la sua compagna sono stati trovati morti per un'”accidentale” fuga di gas…pare, purtroppo non saranno i primi ad esser messi fuorigioco per non aver obbedito. Ai funerali, nonostante il tentativo di tenere segreto il giorno e il luogo, si presentarono 40.000 persone!

Come spiega lo stesso Sindelar alla compagna (ebrea): “Ci sono momenti in cui perdere tutto è forse l’unico modo di conservare qualcosa”…ad esempio la dignità e la libertà, anche a costo della vita.

Questo grande albo di Orecchio acerbo, casa editrice dall’immenso respiro editoriale, tra le poche che pensano e propongono albi illustrati per ragazzi, scritto da Fabrizio Silei (e non aggiungo altro) e illustrato da Quarello (idem) dovremmo darlo in mano a chiunque tiri calci ad un pallone…ed anche a chi non lo fa…Ma forse con i primi funziona di più, non lo so, ad ogni modo ha la straordinaria capacità, come mi è capitato di notare in altre forme anche per Pesi massimi, di azzerare lo spazio-tempo, di andare a prendere i ragazzi lì dove gli piace stare, con le parole giuste e la Storia da raccontare.

Ricordatevi di Sindelar. Immaginatelo. Fra tanti con la casacca a righe lui ha la maglia rossa, e sorride. Mi piace pensare che nell’eternità dei giusti abbia avuto inizio la partita senza fine che aveva sempre sognato di giocare” (Il corsivo è dell’autore).

Un pensiero su ““Fuorigioco”

  • 11 Giugno 2016 in 11:31
    Permalink

    per fortuna che non è cosi adesso):

I commenti sono chiusi.

Teste fiorite Consenso ai cookie con Real Cookie Banner