“Mirabell” di Astrid Lindgen

a Diana che si è privata una sera del suo libro preferito per permetterci di amarlo insieme a lei!

Vi sarà senz’altro capitato di piantare un seme, qualunque cosa sia stato e quante volte lo abbiate fatto senz’altro vi ricorderete lo stupore e la gioia di veder spuntare il primo microscopico puntino verde dal sotto terra, l’emozione della vita che nasce!

Pensate a cosa deve aver provato Britta, la protagonista di questa bella storia poco nota della notissima Astri Lindgren, quando dal suo seme speciale ha veduto un giorno spuntare il cappello di una bambola.
Sì sì, proprio di una bambola, e la più bella che avesse potuto immaginare! Lei, a cui la povertà della vita contadina non permetteva di avere una bambola, la cosa che desiderava più di ogni altra.
La bambola cresce, regolarmente innaffiata, è ovvio, e quando spuntano le scarpe è talmente bella che Britta le fa una carezza e…la radice si spezza, finalmente è una bambola vera (nel senso di staccata dal suolo). Anzi, sembra vera, fino a quando non decide di parlare innanzitutto per dimostrare la propria disapprovazione per il nome che Britta vorrebbe darle (Margarete, francamente bruttino). Lei, la bambola, il nome ce l’ha già! Si chiama Mirabell, lo dice anche il titolo e si anima solo in presenza della sua “mamma” umana Britta.
Questo albo racconta la possibilità di piantare, curare e realizzare i desideri, anche più belli di come li avremmo potuti desiderare. Questa è la storia di ogni bambina per la quale, ogni bambola e ogni peluche può diventare un reale compagno di giochi.
Questa storia è stata scritta da Astrid Lindgren nel lontanissimo 1949, gli elementi della storia molto hanno in comune con la più nota sorella di Britta Pippi Calzelunghe però hanno anche un qualcosa di emozionale. Oggi Mirabell è pubblicato (dal 2007) in Italia da Motta Junior, marchio Giunti con cui compaiono anche gli albi illustrati con le avventure di Pippi Calzelunghe.
Le illustrazioni non sono le originale ma lo sembrano, la bravura della illustratrice svedese Pija Lindenbaum sta proprio nell’esser riuscita a rendere l’ambientazione del testo. Si sente che siamo in un passato e in un luogo contadino non meglio definiti però, proprio in quanto indefiniti, né la storia né le immagini hanno l’odore di “datato” da canfora negli armadi della nonna. Anzi, se i bambini sentono la straordinaria avventura capitata a Britta tanto vicina vuol dire che qui canfora proprio non ce n’è!
I bambini fanno grandi sogni e a volte desiderano talmente forte che i desideri mettono radici, speriamo che da adulti non si dimentichino come si fa!
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