“I bambini sono cattivi”

I bambini sono cattivi?
Così, a bruciapelo, di prima mattina, cosa rispondereste?

Cari genitori, questo libro è per voi.

Per tutti coloro che, almeno una volta nella vita, davanti a pianti senza apparente ragione nè possibilità di conforto, a salotti dipinti, spinaci lanciati alla Pollock sulle pareti della cucina, si sono convinti della cattiveria insita nell’essere bambino.

Questo è un libro che, finalmente, tenta di assumere il sacrosanto punto di vista dei genitori! E che diamine! Diciamolo pure, senza domande nè tentennamenti, i bambini sono cattivi! Talvolta persino diabolici e a nulla possono servire psicopedagogiste e educatrici che ci spiegano che il bambino ha forme specifiche di espressione non sempre facilmente intellegibili per l’adulto, che ogni capriccio non è un riccio ma una richiesta di attenzione.

Basta! I bambini che sono capaci di portare i genitori al collasso nervoso sono creature volontariamente pestifere.

Siete d’accordo?

Vincent Cuvellier e Aurelie Guillerey che hanno scritto I bambini sono cattivi edito in Italia da Sinnos ne sono fermamente convinti. Il piccolo albo mette il genitore che legge al bambino davanti al proprio modo di sentire, compresi i momenti in cui, quando dorme, pare alla mamma e al papà che il piccolo e la piccola in questione sia pura materia angelica. Ci sono questi momenti e gli autori non li negano, li relegano, come giusto, alla nanna, dopo che essa è stata tanto faticosamente raggiunta visto che, lo sanno tutti, il fare la nanna è uno dei momenti in cui maggiormente si esprime il carattere cattivo dell’infanzia.

Immagino il genitore che legge per la prima volta questo albo con il proprio figlio, si deve sentire abbastanza ringalluzzito e per di più sta comunicando per interposta carta qualcosa di importante e istruttivo al bambino: è il caso che diventi decisamente più buono!

Immagino anche la faccia dello stesso genitore quando, tronfio del sentirsi finalmente riconosciuto nelle proprie fatiche di domatore di piccole pesti, arriva qui:

I bambini sono cattivi. E non vogliono rimanere nell’angolo, in punizione. Eppure si sta bene, nell’angolo. Ci sono tante cose da fare, in un angolo. Si può…si può… Ma cosa ne so io, ci saranno certamente tanto cose da fare, in un angolo.
I bambini sono cattivi. I genitori sono bravi. E’ così, e basta.
E quando i genitori erano bambini? Ah, Beh!
Erano bravi anche allora. Non buttavano per terra i loro piatti di spinaci, non coloravano mai fuori dai fogli, restavano da bravi in punizione. Anche se erano talmente bravi che non finivano MAI in punizione. E se, a volte, magari, davano un morso alla figlia dei vicini, non lo facevano mica a posta.

Bene bene, allora? Come la mettiamo?

Cari genitori, questo libro è per i vostri bambini, perché vi conoscano meglio e siano più indulgenti, e speriamo davvero che lo siano!

Questo libro è per garantire tutti i bambini nel loro diritto ad essere come sono, anche nei momenti in cui si merita davvero una bella strigliata (senza angoli però!), e, magari, per raccontare ai grandi come si è da bambini, talvolta pestiferi, talvolta maleducati con il valore che queste parole però assumono solo nel linguaggio adulto ma che poco senso hanno in quello infantile.

Il punto qual è, permettere tutto? No, fare il genitore vuol dire anche saper limitare ed educare quando necessario (quando non è necessario no però) senza però stigmatizzare comportamenti nè cedere alla laudatio temporis acti che non fa mai bene a nessuno. L'”io alla tua età….” lasciamolo, con un grande sforzo, da parte se non per dire….”facevo le stesse cose che fai tu ora”!

Tiriamo fuori un po’ di orecchio acerbo e se impareremo a far cadere i contribuire a far cadere i pregiudizi sui piccoli, forse modificheremo anche quelli sull’età adulta…

Io conobbi già un bambino il quale ogni volta che dalla madre era contrariato in qualche cosa, diceva: ah, ho inteso, ho inteso: la mamma è cattiva. Non con altra logica discorre intorno ai prossimi la maggior parte degli uomini, benché non esprima il suo discorso con altrettanta semplicità.

(Giacomo Leopardi, pensieri XC)

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