Il buio la notte la nanna nei libri per bambini

Chi non ha mai avuto paura del buio?

Per concludere questo secondo intenso e bellissimo anno del nostro gruppo di lettura di Venezia dedicato alla letteratura per l’infanzia “libro peloso” siamo andati ad uno dei temi fondamentali 

per l’essere umano: il rapporto con il buio e le paure che esso scatena.

NANNA BUIO NOTTE SONNO SOGNO

Aree semantiche vicine, concetti affini con cui ognuno di noi, soprattutto i bambini, fa i conti quotidianamente.

Cos’è che spaventa nella mancanza di luce? Credo due cose principalmente, legate tra loro: 1) l’impossibilità di distinguere la realtà con certezza; 2) la prossimità con il non essere.

Mi spiego meglio: se non sono più sicuro della realtà per come si mostra è difficile anche che riesca perfettamente ad individuare il punto in cui la realtà non svanisce e il sonno si insinua. Di 

più: ad un certo punto anche il confine tra sonno, sogno, ovvero tra realtà e non realtà, ovvero tra essere e non essere, si assottiglia.

E’ difficile per un piccolo abbandonarsi al sonno per la voglia di stare alla vita, certo, e anche per l’incertezza di ritrovare il mondo al risveglio.

I libri che accompagnano il momento dell’addormentamento o che mettano in scena le paure che insorgono al momento della nanna sono tanti così quanto molti sono i libri che giocano col buio 

per permettere al bambino di fidarsi di questo elemento che mette in crisi la percezione sensoriale. Il buio ci priva di un senso, quello della vista, che è il senso a cui più tendiamo ad attribuire 

sostanza di oggettività. Se lo vedo esiste.

Lo vedo dunque esiste.

E anche se la scienza da molto ha ormai sfatato questo “mito” dell’onnipossenza sensoriale umana noi siamo naturalmente portati ad attribuire a ciò che vediamo attributi di oggettività e verità. 

Chissà cosa vivono in proposito i ciechi, chissà se per loro questo elemento non esiste o se esiste spostato, ad esempio, sul senso del tatto.

Col buio i sensi ci sostengono meno quindi la realtà vacilla e con essa le poche sicurezze che pensiamo di avere. Tutto sommato spesso sono più i bambini grandi di quelli piccoli a temere il 

buio, forse perchè hanno acquisito più consapevolezza, forse perchè stanno già elaborando il pensiero della morte.
Di sicuro giocare col buio, raccontare le paure o puntare sui sonni sono elementi che possono aiutare ad esorcizzare.

Come sempre il gruppo ha proposto libri bellissimo, spero su alcuni di poter tornare con calma, ve li propongo di seguito in parte come al solito per una mini bibliografia del nostro lavoro.

Si chiude qui il secondo anno del Libro peloso, abbiamo lavorato tantissimo, siamo crescite in consapevolezza e competenza in modo straordinario, ci siamo divertire e abbiamo imparato le une 

dalle altre tantissimo.

Ci si ritrova a settembre, il 24, si ricomincia l’ultimo sabato del mese a raccontarci i libri per l’infanzia.
Il tema per settembre è: l’amico immaginario…avete un’intera estate per pensarci e…se per crearvene uno!

Ci vediamo a settembre con il libro peloso!

– L’uomo notte, Dominique Bertail, Orecchio Acerbo 

– Piccolo buio, Cristina Petit, Il Castoro; 

– C’è un coccodrillo sotto il mio letto, Shubert, Lemniscat


In una notte nera, Dotothee De Monfreid, Babalibri.

–  A letto piccolo mostro, Mario Ramos, Babalibri. 



– Buon viaggio piccolino, Beatrice Alemagna, Topipittori 

– Mentre tutti dormono, Astrid Lindgren Kitty Krowther, il gioco di leggere

Il grande libro dei pisolini, Giovanna Zoboli Simona Mulazzani, Topipittori;

– Il buio, Lemony Snicket, Salani

– Il gioco delle ombre, Hervè Tullet, Phaidon

Morire, dormire, forse sognare
(Amleto, Shakespeare)

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