“Il libraio che imbrogliò l’Inghilterra ” lunedì di Dahl

Che cos’è Il  libraio che imbrogliò l’Inghilterra? Ce lo racconta come sempre Adolfina de Marco che ormai è diventata una vera cultrice di Roald Dahl  scrittore… E non solo per bambini!

Se qualcuno fosse interessato ai libri rari, non deve far altro che andare a Londra e incamminarsi da Trafalgar Square per Charing Cross Road e fare sosta in una libreria che reca la scritta: WILLIAM BUGGAGE – LIBRI RARI. Fate attenzione, però, perché il proprietario è il libraio che imbrogliò l’Inghilterra!

Ecco un altro titolo di Dahl, pubblicato in Italia per la casa editrice Ugo Guanda nel 1996 nella collana le fenici.

Un libriccino dalla cover sobria ed elegante firmata dal grande maestro dell’illustrazione Guido Scarabottolo.
La storia narra di Mr. Buggage e della sua segretaria Miss Tootle che gestivano il negozio con due diverse modalità: c’era l’attività della bottega ed era molto tranquilla nel senso che i clienti entravano, sceglievano e pagavano; poi c’era l’attività del retro bottega che era molto più dinamica e redditizia. Mr. Buggage non si curava affatto dei clienti che acquistavano nel negozio perché sapeva che nessuna delle copie era originale, perciò, a parer suo, potevano anche infilarle nella borsa senza pagarle. Il vero business lo faceva con altri tipi di clienti, selezionati tra l’aristocrazia e tra coloro che erano colpiti da un lutto. Succedeva che la segretaria inviava una lettera nella quale chiedeva il pagamento di un tot di sterline a fronte dell’acquisto di un tot di volumi rari e pregiati soprattutto di genere erotico. Metodo alquanto terribile e meschino che non trovò ostacoli finché un giorno apparve nel retrobottega un giovane che scoprì l’imbroglio…

Nell’edizione italiana, fa seguito il racconto Lo scrittore automatico, un altro scritto dallo stile asciutto che narra “di un giovane aspirante scrittore che,stanco di vedere le sue creazioni rifiutate dalle riviste letterarie, risolve il problema inventando una strana macchina…”. Adolph Knipe ha in mente di far produrre trame alla sua macchina e di venderle all’ingrosso, spiazzando tutti gli scrittori. Espone il suo diabolico progetto a Mr. Bohlen, il suo capo, il quale rimane inizialmente molto turbato, poi, considerando il profitto, comincia a vedere gli affari e assieme fondano un’agenzia letteraria che propone agli scrittori di non scrivere più e di cedere il proprio nome ai romanzi dello Scrittore automatico in cambio di un assegno vitalizio. La cosa sorprendente è che solo pochissimi scrittori resistettero a questa diabolica proposta.

La voce di Dahl si fa sentire chiara e acuta in queste due narrazioni che raccontano le debolezze dell’Uomo ad un pubblico ormai capace di individuare le sfumature dell’anima passando attraverso personaggi meno fantastici.

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