“Grande gatto piccolo gatto”

E’ tanto, anzi, tantissimo, che non vi propongo una lettura della buonanotte e invece stasera il libro che vi racconto è perfetto per qualsiasi momento, tanto più per una serena buona notte.

Grande gatto piccolo gatto è un albo illustrato scritto e illustrato da Silvia Borando ed edito dalla casa editrice Minibombo  in cui lei stessa lavora.

A Silvia i gatti devono piacere moltissimo, i personaggi sono molto strettamente imparentati con Gatta nera gatto bianco con i quali condividono anche un certo gioco di opposti, di contrari e di sorprese su cui si basa la narrazione; come negli altri suoi libri, e in generale come in tutti i libri che Minibombo ha sin qui proposto rivolgendosi ad una fascia di prima infanzia, il gioco narrativo si fonda sulla ripetizione e sulla variazione della stessa modulando in tal modo il messaggio della storia di volta in volta diverso.

Gatto grande e gatto piccolo vivono insieme, ed insieme condividono esperienze in cui la loro diversità di dimensioni, potremmo anche supporre di età, fa sì che sempre uno sia di aiuto all’altro. Ma, attenzione, qui sta la bravura dell’autore nel giocare con i piccoli: non è sempre il piccolo che ha bisogno del grande! Anzi, spesso è volentieri è il piccolo che aiuta il grande ed allo stesso tempo le emozioni e le reazioni che vivono i due gatti sono decisamente inversamente proporzionali alle loro dimensioni.

E’ così che Piccolo Gatto può avere un grande coraggio ma anche una grande paura mentre Grande Gatto può sperimentare molteplici modi per sentirsi piccolo. La cura del gioco narrativo è sottolineata dalla cura grafica del testo in cui ogni volta gli aggettivi piccolo e grande compaiono (non nel nome dei protagonisti) sono messi in corsivo.

Nessuno è troppo piccolo per sperimentare. Il piccolo gatto vive grandi avventure compresa la grande paura di un grande buio che nel cuore della notte, da in cima all’albero in cui si è rifugiato e da cui non riesce ad uscire, lancia dei grandi miagolii che destano Grande Gatto che con un piccolo aiuto salva Piccolo Gatto.

Tutto è bene quel che finisce bene, si torna a casa. Però, quello che ci vuole dopo una grande avventura, è una grande cuccia che possa contenere i due gatti vicini, e pazienza se per una notte la piccola cuccia resterà vuota.

Questo albo mi è piaciuto moltissimo e non solo per questo gioco delicato e perfettamente curato di grandezze emotive prima ancora che fisiche, ma anche perché non viene mai definito in che tipo di relazione siano i due gatti. Possiamo immaginare che Grande Gatto sia un parente, forse un genitore, forse un nonno? Sì, potremmo, ma l’indefinitezza di tale rapporto permette al bambino di identificarsi a pieno con Piccolo Gatto e al tempo stesso di riconoscere in Grande Gatto chiunque di “più grande” (potrebbe essere anche un altro bambino più grande o una qualsiasi figura adulta) intrattenga con lui una relazione che di fondo è assolutamente paritaria e reciproca.

Così deve essere, secondo me, il rapporto che si instaura, a qualsiasi titolo, con un bambino: reciproco e basato sull’assoluto rispetto reciproco.

Come spesso fa Minibombo, casa editrice che ha una fortissima vocazione multimediale estremamente innovativa almeno per il nostro mercato editoriale, Grande Gatto Piccolo Gatto è anche un app che condivide con l’albo i protagonisti e anche il concetto di fondo ma senza scimmiottare il linguaggio del libro ma giocandosi tutte le potenzialità del digitale. Se si sceglie di tanto in tanto di far giocare un bambino con uno smartphone o tablet è essenziale proporre anche con quel mezzo prodotti di qualità e credo che Minibombo da questo punto di vista sia imbattibile almeno per la fascia dei piccoli 4-6 anni.

Grande Gatto Piccolo Gatto è un albo che potete leggere anche con bambini di 2 anni, perfetto per i nidi, le materne, per ogni occasione di condivisione vi venga in mente e, naturalmente, per la

buona notte.

 

 

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