“Viaggio per Utopia”. Il lunedì di Adolfina de Marco

A marzo il tema a cui sarà dedicata la rubrica del lunedì di Adolfina de Marco è….

L’UTOPIA

Un tema che mi sta particolarmente a cuore e credo che riguardi molto da vicino, probabilmente più di quanto non di pensi, l’infanzia, i bambini, i ragazzi e chi con loro ha a che fare. Il libro che ci presenta oggi Adolfina non è proprio proprio un libro, la storia non è scritta e i disegni non son colorati però…

 

Sono passati cinque secoli da quando comparve per la prima volta il neologismo utopia ad opera di Thomes More nell’opera omonima del filosofo.

Prima di More altri avevano ipotizzato luoghi ideali e nei secoli successivi, dal 700 in poi, nella letteratura fioriscono molte opere per mente di utopisti o distopisti che fanno riferimento ad un luogo idealmente perfetto.

Nel 2016, per ricordarci che fantasticare luoghi ideali non è poi così passato di moda, la maison Terre di Mezzo, ha pensato di pubblicare un libro dal titolo, appunto, Viaggio per Utòpia.  

Cinque illustratori italiani hanno rappresentato questo concetto in un’originale opera collettiva in cui vengono tracciate un insieme di avventure fatte di luoghi e di personaggi (fantastici e non) lungo un percorso che procede in verticale, dal basso all’alto. Si tratta di un coloring book, in cui vengono proposte e si intrecciano e susseguono senza soluzione di continuità storie ambientate in un luogo che non si trova nelle mappe, nelle cartine geografiche, ma che si cela nell’immaginario di ognuno di noi.

Nel tragitto si incontrano acrobati, giocolieri, persone che volano tenendo in mano i palloncini, altri che cadono dalle nuvole; qualcuno tenta di arrampicarsi sulle pareti della “città” e qualcun altro tenta di toglierle. Una vita brulicante nella quale l’Uno incontra l’Altro, senza scontri e senza esclusioni, tutti diretti….dove? A Utopia. Verso un mondo ideale.

Il formato verticale (da colorare e da appendere alla parete) è un’idea originale nata da Davide Abbati, Elia Barbieri, Emilia Patrignani, Stefano Santamato e Giovanni Scarduelli i quali, in occasione di Fa’ la cosa giusta! 2016, hanno realizzato un’enorme installazione della “città ideale” che invitava i visitatori a lasciare un segno colorato. Da quell’esperienza è nato questo originale progetto editoriale. Anzi, più che di progetto editoriale, si tratta di un evento editoriale intendendo con questo riconoscere il contesto specifico dal quale l’album ha avuto origine e al tempo stesso per sottolinearne la coralità dell’intento,  tutto ugualmente pervaso da un’abbondante dose di ironia perfetta a dare levità del messaggio.

Complimenti a questi giovani artisti che ci danno la possibilità di leggere in modo ideale la nostra immaginazione.

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