Un libro in cartella. “La mia invenzione”

“La mia invenzione”

 Età: da 4 anni

Pagine: 36

Formato: 21 x 28

Anno: 2015

Editore: Edizioni Corsare

Autore: Silvia Vecchini

Illustratore: Maria Giròn

 

I bambini amano gli indovinelli. Devono essere difficili al punto giusto, in modo da mettere in moto il pensiero, ma sufficientemente facili, per permettere loro di arrivare alla soluzione in autonomia.

Alcuni bambini amano fare domande dove l’altro (bambino o adulto) deve rispondere e indovinare, altri preferiscono indovinare le risposte ed esser messi alla prova.

Questo albo illustrato sembra un lungo poetico indovinello e mette alla prova grandi e piccini… Sembra semplice, ma semplice non è e, proprio quando al lettore sembra di aver intuito la soluzione, ecco un nuovo indizio che rimette tutto in discussione e la ricerca della risposta giusta continua. Di che invenzione si tratterà?!?

silenzio

“La mia invenzione” è uno di quegli albi che, per molteplici ragioni, una sola lettura non basta. Tutti i libri, si sa, è bello rileggerli almeno una seconda volta, ma per questo, la seconda volta, è d’obbligo. E la conferma me l’hanno data proprio i bambini.

Infatti alla prima lettura molti si sono scervellati per indovinare quale fosse l’invenzione in questione, pochi si sono lasciati rapire e cullare dalla poesia. La seconda lettura, invece, conoscendo l’invenzione a cui ci si riferisce ha permesso ai bambini di usare un’attenzione diversa e di godersi rime e immagini.

Veniamo ora al perché ho deciso di proporre questo libro e poi alla lettura vera e propria.

L’ho scelto perché mi rappresenta molto e ritrovo me stessa nell’essenza di bambina, insegnante e mamma. Ho voluto proporlo anche ai bambini della classe seconda, dopo averlo letto ai miei figli di 7 e 10 anni, perché ritengo che l’invenzione protagonista del racconto sia indispensabile, soprattutto per i bambini d’oggi. Quindi ho trovato quest’albo azzeccato oltre che per l’invenzione in sé, per le origini che la presuppongono e per le conseguenze che è in grado di generare. Credo, infine, sia indispensabile allenare la capacità insita in ciascuno di noi ad inventare, immaginare e fantasticare come risorsa per far fronte alle sfide quotidiane a cui la società liquida, come diceva il buon Bauman, ci sottopone.

silenzio yoga libri

“Maestra leggiamo il libro con la bambina seduta a gambe incrociate e il titolo tutto colorato?”

Tengo in mano un ventaglio di cinque libri, diversi per formato, dimensioni, colori… Aspetto qualche istante in silenzio di modo che tutti ci diano una rapida occhiata e possano scegliere cosa chiedere di leggere… Ovviamente prima o poi li leggiamo tutti, ma mi piace che siano loro a scegliere e mi piace scrutare le loro espressioni quando stanno pensando a cosa scegliere… Qualcuno si lascia catturare dal titolo, qualcuno dalle immagini, qualcuno è indeciso e vorrebbe leggerli tutti… subito! Nella rapida votazione del “Che libro leggiamo oggi?” vince senza ombra di dubbio “La mia invenzione”.

Apro il libro…

Nei risguardi di apertura una parete, una paperella abbandonata per terra, poco più in là tre peluche e un autobus giocattolo e più in alto il disegno su foglio A4 verticale di un uccellino attaccato con dello scotch rosso. Nei risguardi di chiusura la stessa parete, forse il continuo, per terra un cappello, un piccolo tavolino con sopra la giostra-giocattolo che si vede in copertina dietro alla bambina. Per terra un po’ più in là un cane che dorme su un tappetino a strisce bianche e rosse.

Svolto la prima pagina, la medesima parete… forse quella di una cameretta. Nella pagina di sinistra due seggiole… e in quella di destra due bambini, presumibilmente due fratelli. Il bambino disegna sul muro con delle cere con il tipico tratto infantile dei primi disegni, superata da un po’, ma non da molto, la fase dello scarabocchio e, una bambina, qualche anno più grande che scrive sollevandosi in punta dei piedi per raggiungere la parte più alta della parete il titolo del libro “La mia invenzione”.

silenzio

“A volte se voglio accenderla

  devo spegnere qualcosa”

Il tema protagonista è il silenzio.

Il silenzio come scoperta. Il silenzio come invenzione. Pagina dopo pagina lo si conosce in tutte le possibili variabili, sfaccettature ed evoluzioni. Lo si può ottenere leggendo un libro o guardando fuori dalla finestra ed è molto comodo perché lo si può portare ovunque. Può tornare utile se si vuole dormire. Quando si crea ti aiuta a capire se con una persona stai bene o se ti senti a disagio. Può diventare pericoloso se abbinato alla rabbia e può contribuire a creare muri e a mettere a repentaglio relazioni, si contrappone al dialogo. Assomiglia alla neve. È la chiave dei momenti speciali. Stare zitti può diventare un’impresa soprattutto se qualcuno ti fa ridere in un momento in cui il silenzio si fa prerogativa. Aiuta ad essere introspettivi, a fare ordine, a schiarire le idee. Abbinato al buio può far paura.

“A meno che non ci sia con te

 una persona buona, sicura:

 a quel punto ti consiglio di mettere

 il tuo orecchio sopra il suo petto

perché allora l’invenzione diventa

una macchina del tempo

e ti porta indietro fino all’inizio

un cuore che batte e tu solo in mezzo al

 

silenzio”

Silenzio io la so

Commenti a caldo…

Bellooooo…(il classico “oooh” a commento positivo)

Maestra adesso leggiamo quello degli animali?(commento di un bambino un po’ irritato dalle note poetiche e dal carattere dolce dell’albo)

Ma non è un’invenzione, il silenzio esiste già… basta stare zitti(commento di un bambino che ama costruire e molto attento a quanto accade e al significato delle parole)

A me non piace fare silenzio, io preferisco fare casino(commento del vivace di turno che ovviamente parla alzando contemporaneamente la mano, ma senza aspettare il proprio turno per parlare)

Non avevo capito che era il silenzio questa invenzione!(commento di chi ha seguito con attenzione la storia per scoprire l’invenzione)

Anche io e mio fratello ci costruiamo la capanna(commento di uno di due fratelli abbastanza vicini di età per litigare ma anche giocare molto assieme)

Maestra facciamo il gioco del silenzio come quando eravamo alla scuola dell’infanzia?(commento del nostalgico)

 “A me il silenzio fa pensare…(commento spiazzante)

Quante sfaccettature può avere il silenzio, alcune belle, altre meno. Molti gli spunti di riflessione che quest’albo offre… anche quando si dice che i grandi lo temono. Mi è piaciuto molto anche quando si parla dei luoghi dove si può trovare il silenzio, come una bella passeggiata sulla spiaggia o in alta montagna.

Infine ho osato rileggere l’albo mettendo la parola S I L E N Z I O all’inizio di ogni pagina, seguito da una nuova lettura ad alta voce, molto fluida, tanto che una bambina ha voluto controllare se davvero c’era scritto sul libro perché la certezza con cui l’ho letto faceva presupporre che lo fosse e, come ha detto lei, “ci stava così bene che sembrava vero”. Interessante come esperienza.

Concludendo condivido con voi una riflessione… quanta fatica si fa a fare silenzio in classe e quanto presto fa il silenzio a divenire imbarazzante?!? Spessissimo mi ritrovo in una confusione assurda, difficile da gestire, poi, però, basta una domanda un po’ più personale che coinvolga i bambini in prima persona e… cala il silenzio.

Silence

Teste fiorite Consenso ai cookie con Real Cookie Banner