La memoria dell’elefante. ll viaggio indimenticabile di Marcello

Ci sono libri che non si lasciano prendere in una definizione, in una descrizione.

Ci sono libri che procedono per più piani che si sovrappongono, avanzano paralleli ma anche complementari.

Non sono molti i libri che hanno questa capacità e quando se ne incontra uno vale la pena soffermarcisi con calma e goderselo.

La memoria di dell’elefante. Il viaggio indimenticabile di Marcello scritto da Sophie Strady e illustrato da Jean-Francois Martin, edito da Il castoro nel 2016, è un libro così. Un libro a strati.

Sì badi bene che con questo “a strati” non intendo dire che “solo” che la storia ha più livelli di lettura, questo in un buon libro accade sempre e accade anche per la storia dell’elefante Marcello.

Piuttosto intendo dire, alla lettera, che oltre alla storia ci sono altri livelli comunicativi di tipo divulgativo segnati graficamente in modo diverso. Quindi da un lato possiamo leggere la storia di Marcello e del suo compleanno, e dall’altra possiamo scoprire molto nel dettaglio tante cose riguardo gli elefanti, riguardo i vestiti, le tipologie di edifici e, soprattutto, la cosa che più mi ha fatta innamorare, del design.

Tutti gli oggetti che compaiono di sfondo nelle tavole della storia poi trovano il loro posto in tavole singole, o doppie, in cui tutto viene messo in ordine, ad ogni cosa si dà un nome e una spiegazione.

Se penso che la storia è dedicata alla memoria dell’elefante che, smemorato, si sveglia la mattina del suo compleanno senza ricordarsi che giorno sia e trascorrere la giornata in cerca di collegamenti che possano arrivargli la memoria, fino all’arrivo dei suoi amici giunti da ogni dove per festeggiarlo, mi pare che l’albo cerchi di ovviare alla paura dell’oblio dando nomi e spiegazioni scientifiche ad ogni piè sospinto.

Allora, in che casella mettiamo questo grande e bello albo illustrato? Lo mettiamo tra gli albi di narrazione o tra quelli di divulgazione? E se lo mettiamo tra questi ultimi in qualche settore lo mettiamo? Arte, scienza o cosa?

Inutile, il libro non si fa prendere, ci sfugge tra le mani un po’ come la memoria di Marcello che però al momento buono ritorna, così anche il lettore al momento buono ritorna sul libro e lo legge per come sin lì non l’aveva ancora mai letto…

Proprio un libro speciale ed una bella articolata opportunità di scoperta per il lettore.

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