James Joyce, il gatto e il diavolo
Quando ero piccola un libro mi aveva colpito moltissimo e quel libro, fortunatamente, ce l’ho ancora, con tanto di figurine mie attaccate, e con Lara e Milo lo leggiamo e rileggiamo assai spesso per cui mi piace ricordarlo qui. E’ un libro ormai in italiano fuori catalogo da molti anni, si tratta di un racconto per bambini scritto da James Joyce in una lettera al nipote…sì proprio quello dell’inarrivabile e talvolta illeggibile Ulisse! Si intitola Il gatto e il diavolo e racconta l’etimologia del perché gli abitanti di una piccola cittadina costruita su due rive della Loira vengono soprannominati “gatti” e di come il diavolo parli un pessimo francese con accento di Dublino.. Joyce ha scritto in realtà anche un’altra storia in un’altra lettera al nipote che è stata edita per la prima volta un paio d’anni fa da Giunti, intitolata I gatti di Copenhagen. Entrambe le storie brillano per lo straordinario umorismo anche se devo ammettere che la grafica de I gatti di Copenaghen non mi ha colpito particolarmente, anzi, mi è sembrata una grafica ammiccante agli adulti intenditori di illustrazioni più che adeguata ai bambini per cui Joyce l’aveva scritta. Ad ogni modo i grandi autori sono sempre grandi, soprattutto se e quando riescono a parlare il linguaggio dei piccoli!