“Il dono dei magi”: l’epifania dell’amore

Non so perché ma l’immagine di copertina di questo libro mi ha fatto di primo impatto pensare a Ofelia nel fiume…mah, fatto sta che tra la copertina e il titolo (di un racconto scritto dall’autore nel lontano 1906), che non conoscevo, finché non l’ho avuto in mano non mi sono resa conto che l’albo racconta una storia che mi era stata raccontata da bambina e che avevo sempre trovato curiosa.

Lei, Della, ha bellissimi capelli per i quali le piacerebbero dei pettinini nuovi; lui ha un bell’orologio a cui manca la catenella; un Natale, nonostante la povertà, ciascuno dei due per non rinunciare a fare il regalo al compagno mette in vendita ciò che ha di più caro: lei si venderà i capelli per poter comprare la catena dell’orologio al marito, ignorando che lui ha venduto l’orologio per poterle regalare i pettinini per i capelli…

Frankenstein Junior direbbe che “il destino è quel che è”, mentre il titolo del racconto ci fa riflettere sulle forme bizzarre di epifania dell’amore:  se è vero che ai saggi Magi si deve la tradizione dei doni più belli, i veri magi qui sono Della e Jim, “due ragazzi sprovveduti, che incautamente sacrificarono l’un per l’altro i più grandi tesori della loro casa […] di tutti quelli che fanno e ricevono regali loro sono i più saggi“.

Un albo bello da sfogliare e da leggere con i suoi continui cambiamenti di grandezza dei caratteri ad evidenziare i passaggi della storia, e i toni di verde e rosso delle illustrazioni di Ofra Amit; un albo per…bambini cresciuti e diventati adulti, diciamo così, o almeno per bambini molto accompagnati nella lettura come spesso accade per le edizioni di Orecchio acerbo.

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