Oggi i libri li ho comprati sulla spiaggia

Nei paesi di villeggiatura è assai raro trovare librerie, se sei fortunato ti ritrovi un tabaccaio bazar con i best-seller e qualche giornalino di pessima qualità per bambini; i libri da leggere è indubbiamente meglio poratarseli da casa e qualche idea spero che la nostra valigia per le vacanze possa averla data. Tuttavia qualche volta si ha la gran fortuna di incontrare proprio sull’arenile, proprio mentre pianti l’ombrellone o costruisci una galleria di sabbia, un migrante che invece di vendere braccialetti o occhiali da sole (con tutto il rispetto per ogni migrante naturalmente) ti propone…dei libri! Si tratta dei ragazzi della cooperativa di migranti Gruppo solidarietà Come di Milano che vendono i libri di una piccola e nobile casa editrice che si chiama Giovane Africa Edizioni impegnata nel diffondere la cultura africana in Italia, o meglio nell’armonizzare l’incontro tra la nostra cultura e quella del continente nero in vista della formazione di cittadini consapevoli, siano essi i nostri figli o i figli di migranti. Diversi titoli sono dedicati ai bambini e propongono favole e racconti africani o storie di animali africani, una specie di “favole di Esopo” in versione savana. Già l’anno scorso avevamo avuto modo di comprare e apprezzare queste piccole pubblicazioni e, ammetto per onestà, che all’inizio le ho comprate per “fare del bene”, pensando che i soldi andavano ad una buona causa e che comprare un libro per bambini era sempre meglio di qualunque altra cosa.
Oggi, invece, ho comprato due nuovi titoli con la consapevolezza di acquistare due bei libri, curati nell’illustrazione e nell’edizione per quanto possibile con così insoliti e pochi mezzi, e soprattutto utilissimi per far capire attraverso la lettura che non tutte le principesse sono firmate Disney, che i draghi non sono solo nostrani e le magie avvengono dappertutto. Come sempre non riuscivamo a smettere di leggere nonostante l’impatto con un diverso modello estetico e con dei nomi decisamente esotici per noi è stato inizialmente poco convinto.
Ma lo sapevate che in Africa l’equivalente del lupo che ha la buona abitudine di inghiottire le persone senza masticarle perché possano poi essere salvate estraendole dalla pancia tutte intere è un serpente? Tutti i modelli tornano, tutti gli stilemi si presentano sostanzialmente simili ad insegnarmi che se da alcuni libri forse non posso aspettarmi l’originalità e la bellezza della grande letteratura per l’infanzia, posso però imparare le varie declinazioni in cui si esprime la stessa universale necessità di ascoltare e raccontare storie che accomuna ogni bambino da qualsiasi parte del mondo.

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