Prime letture autonome
Qualche giorno fa, sollecitata da un piccolo dibattito in proposito mi sono trovata a pensare ai libri che sono dedicati ai bambini che cominciano a leggere da soli. Spontaneamente sono stata sempre portata a pensare che la difficoltà di contenuti e di intreccio necessariamente sarebbe aumentata con l’età e inizialmente mi sono molto stupita e direi quasi risentita davanti a testi tanto semplici che mi pareva avrebbero indignato i bambini lettori, ma quasi subito mi sono accorta che mi sbagliavo in pieno….
Mi trovo a leggere a bambini molto piccoli cose che da soli leggeranno tra molti anni, e non solo perché ancora non sanno leggere…E allora cosa cambia dall’ascolto alla lettura autonoma? Bè, direi il punto di vista sul mondo, e scusate se è poco; il passaggio dal passivo all’attivo. Perché tutti (e sottolineo tutti) i bambini restano affascinati dalla lettura e solo pochi di questi diventano lettori in prima persona? Tra le varie letture sociologiche del fenomeno a me pare anche di poter leggere in questo dato un adattamento passivo all’esistenza, una predilezione a subire gli eventi, anche piacevoli, piuttosto che a crearli ed attraversarli da protagonisti. Ecco, quando un bambino comincia a riconoscere le prime lettere, anche se non ancora unitesi in parola, anche se ancora incerte, è diventato protagonista, ha preso la situazione (il libro) in mano. Ed allora bisogna sostenerlo ed incoraggiarlo, certo, ma da lontano senza correggere nè intervenire se non ci viene richiesto. Un giovanissimo lettore con i suoi primi libri in stampatello maiuscolo deve essere lasciato solo con le lettere e la curiosità di decifrarle, ecco perché i contenuti delle collane dedicate ai primi lettori sono ridotti e semplificati nella sintassi e nella trama. Ma mettiamoci nei panni di un bambino appassionato di libri, abituato ad ascoltarli ed osservarli da sempre, o anche in quelli di un bambino che scopre i libri per la prima volta, per le prime volte si prende un libro in mano da solo e scopre che riconoscere le lettere non è sufficiente…ma che delusione sarebbe! Meno male che la buona editoria i bambini e i loro processi cognitivi li conosce bene; meno male che anche grandi autori ed illustratori riescono a piegarsi alle esigenze dei loro piccoli lettori!
La mediazione della narrazione orale è più che fondamentale sotto ogni aspetto, cognitivo ed emotivo, permette al bambino di concentrare l’attenzione sulla narrazione e sulle immagini, l’intonazione e la presenza del lettore vicino lo rassicura anche dei termini che non conosce e delle frasi di cui non coglie interamente il senso linguistico o di contenuto. Anche l’elaborazione stessa del contenuto credo cambi completamente se a mediarlo è una voce narrante o il solo io del piccolo lettore, da soli, con le proprie indecisioni e insicurezze anche solo linguistiche, credo sia molto più difficile far fronte alle emozioni forti che la lettura sa provocare.
Allora eccole qua, fortunatamente, intere collane apposite ed alcuni (pochi per la verità) albi illustrati in stampatello maiuscolo, semplici, direi banali per il lettore adulto ma di assoluta importanza nella scala di formazione del piccolo lettore. Seguono i primi libri in maiuscolo i piccoli testi in stampatello minuscolo con lo stesso contenuto sintattico e narrativo semplificato ma che permettono al bambino di familiarizzare con il nuovo tipo di scrittura.
Ecco un piccolo excursus delle collane che presentano queste caratteristiche, se ne dimentico qualcuna aiutatemi!
– Imperdibili le “Prime pagine” delle edizioni Elle, caratterizzate dal testo ridotto e semplice e da qualche giochino finale per appagare il piccolo lettore che alla fine dell’impresa riesce persino a ricostruire le sequenze narrative della storia in forma di illustrazioni. In questa collana trovano posto autori amatissimi come Altan, Nicoletta Costa, Traini, Raffaella Bolaffio e tantissimi altri grandi nomi della nostra narrativa per l’infanzia. Secondo grado di difficoltà per la lettura autonoma, già per lo più in maiuscolo, sono le “Prime letture” e i “libri in tasca” che forse qualcuno avrà già incontrato come uditore-spettatore ma che adesso ripercorrerà in autonomia.
– Sempre ben tarate in quanto a contenuti e scelte tipografiche le collane del Battello a vapore, in particolare nel nostro caso la serie arcobaleno dai 4 anni con testo in stampatello e la serie bianca dai 5 con testi ormai storico come La vera storia del principe azzurro e Cappuccetto oca di Roberto Denti.
– La collana della Panini “Le due lune a colori” in cui oltre a trovar spazio le storie un po’ più lunghe di Giulio Coniglio e della Pimpa ci sono moltissimi altri titoli adeguati ai bambini che si approcciano alla lettura del maiuscolo.
– La collana “Banane blu” della Mondadori Junior, ormai disponibile più che altro in biblioteca, presenta dei titoli anche seriali davvero interessanti e di buona leggibilità, penso ad esempio alle storie di Strega allegra dai 5 anni. La Mondadori ha proposto da qualche anno invece una nuova collana di “Sassolini verdi” con ottimi testi perfetti dai 6 anni ma testo in minuscolo.
– La Clavis ha tentato qualche titolo della collana “prime letture”, il testo è per lo più maiuscolo ma devo dire che a parte Arturo di Genechten, gli altri non mi sono parsi molto significativi.
– Tra gli albi illustrati con testo stranamente i stampatello minuscolo ci sono alcuni di Mario Ramos editi da Babalibri, come la trilogia sul lupo (Più furbo, Sono il più bello e Sono il più forte), e alcuni albi della Sinnos della collana “I tradotti”.
– La casa editrice Nord Sud poi ha una bellissima collana per principianti lettori che si chiama “Scriccioli” in cui trovano posto anche piccoli testi di grandi autori come Dahl ma è già in stampatello minuscolo.
– Le “Bollicine” della Giunti sono una collana piuttosto recente che propone diversi titoli accumunati dal carattere maiuscolo e dalla semplicità esemplificativa della storia.
– Le prime letture di sinnos sono perfette per questo scopo, maiuscolo, belle storie, cura dei dettagli e font ad alta leggibilità.