“Buchi e bruchi”
Gek Tessaro, Buchi e bruchi, Lapis, 2014. |
Stasera ci siamo letti un libro che arriva poco per volta: Buchi e bruchi di Gek Tessaro (Lapis, 2014). Arriva un po’ per volta perché le connessioni tra le illustrazioni e la narrazione in rima (io li adoro i libri in rima!) procede per similitudini e metafore che rallentano volutamente e positivamente il messaggio. Nulla di ciò che accade significa ciò che sembra, la pagina successiva spiazza sempre l’attesa: quando il gorilla insegue lo struzzo, lo struzzo per scappare mette la testa sotto terrà, niente di più facile per il gorilla affamato, e invece no, il gorilla non è nè saggio nè sapiente e non sa che farsene di questa mossa a sorpresa dello struzzo e resta lì finchè arriva un rinoceronte che resta anche lui come un pero davanti ad una gallina che per scappare mette la testa sotto terra. I due bestioni nè furbi nè sapienti si rincorrono e i due protagonisti con la testa sotto la terra? Ci restano, in attesa di un’epifania che si realizza senza che loro la vedano, perché nemmeno loro sanno cogliere l’occasione data loro da un piccolo bruco sottoterra che vuole insegnar loro a volare. Morale della favola? Essere pronti ad interpretare l’evento che si capita davanti disposti ad abbandonare le nostre forme mentali altrimenti resteremo sempre con la testa sotto terra a cercare un bruco che molto tempo ormai è volato via!
Grande prova, come sempre, di Tessaro, tornano alcuni dei suoi animali più belli (un libro con gli stessi identici protagonisti – meno un bruco più un ippopotamo – erano già protagonisti di Quattro animali e un buco edito per Coccinella nel 2003), come il gorilla che mi piace tantissimo, torna il testo in rima che entra come un ritornello nella testa dei bambini, ed in più il formato cartonato con il buco permette di maneggiare questo libro anche ai più piccoli che intanto si proveranno ad entrarci dentro con le manine per inseguire la farfalla!
Una versione albo illustrato della grande massima di Lao Tze: “Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla”.
Buona notte.