L’albero: secondo incontro del gruppo di lettura “Il libro peloso”

Stamattina, nella nostra amatissima biblioteca Bettini (questa volta con tanto di dolcetti e bibite grazie alla maestra Roberta, pelosa membra del gruppo di lettura), abbiamo avuto il secondo incontro del “libro peloso”, gruppo di lettura per adulti dedicato agli albi illustrati ed alla letteratura per l’infanzia.
Tema del giorno: L’albero.
Sorpresa del giorno: la quantità di partecipanti, tutti coloro che erano presenti la scorsa volta più almeno 5 persone, un boom inaspettato; che siano stati gli alberi o la voce che il terzo sabato del mese in Bettini si parla di cose belle? Beh, senza togliere niente alle piante che ci danno la vita speriamo nella seconda ipotesi!
Solo poche suggestioni “teoriche” per aprire il dibattito e poi ognuno ha dato forma e voce, grazie alla mediazione degli albi, alla propria concezione dell’albero, tante come tante sono le forme di vita. Non per niente questo genere di pianta è archetipicamente legata alla metafora della vita che si rinnova inesauribile (nel bene e nel male, il dualismo è sempre presente, ad esempio, negli alberi di Munari), come metafora anche linguistica dell’esistenza, pensiamo solo al termine “albero genealogico” (e all’albo di Natalini, In famiglia, Fatatrac).
L’albero metafora dunque anche dell’infanzia, della crescita e – come perspicacemente osserva Marcella Terrusi nell’introduzione del suo saggio Albi illustrati (Carocci) – della relazione educativa là dove due opposti archetipici si incontrano l’uno che resta legato alle leggi della terra ed uno più leggero, aereo, che dai rami tende già verso il cielo dell’immaginario.
Penso al Barone Cosimo Piovasco di Rondò del Barone rampante di Calvino (1956) emblema della scelta “alborea”, altro che casa sull’albero, qui è un’intera esistenza liminare tra rami di foreste intere che attraversano la Francia in pieno Illuminismo e che nemmeno la morte riuscirà a riportare…a terra. Ma Calvino, si sa, anche se pochi se lo ricordano per davvero, non ha mai scritto né pensato di scrivere per bambini e il Barone Rampante resta un romanzo che nemmeno le categorizzazioni scolastiche e le logiche di marketing editoriale sono riuscite ad adeguare all’ottica della letteratura per ragazzi.
La relazione educativa che si gioca al limite, sulla soglia della realtà e dell’immaginazione, invece è ben raffigurata, come nota la Terrusi dalla storia della Signora Meier e il merlo (Erbuch, edizioni e/o) in cui la grossa e d’umor nero signora Meier, volendo insegnare al suo merlo salvato da terra a volare, lei, donna cannone, si libra leggera nel cielo scendendo a compromessi con le leggi terrene.
Da qui in poi ciascuno ci ha mostrato un po’ dell’albero che ha dentro, grazie alla mediazione degli albi e libri scelti da ognuno. Nominarli tutti risulta difficile in questo momento, uno però mi ha colpito e ne proporrò un approfondimento: Saremo alberi di Mauro Evangelista, Artebambini. Per adesso vi dico soltanto che l’albo propone in forma semplicissima e immediata tanti alberi quanti bambini esistenti, bambini? Forse non si parla di bambini ma solo di umanità, ciascuno di noi è stato un seme che è diventato albero…a ciascuno la sua forma e dunque, la propria sostanza.
Ma su questo tornerò un’altra volta.

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