“Libro peloso” di dicembre: IL VIAGGIO

E in batter d’occhio siamo già arrivati a dicembre ed al quarto incontro del “Libro peloso” il nostro bellissimo gruppo di lettura in Biblioteca Bettini. Questo mese il tema scelto, come sempre, da una delle nostre “seguaci” era il VIAGGIO.

Così, un tema semplice semplice tanto per non mettere in difficoltà chi deve preparare la bibliografia (Giovanna grandissima!) e chi ha il pessimo compito di aprire l’incontro con due parole sull’argomento (ovvero io…).

Se già l’acqua era un po’ dappertutto, in ogni esperienza di vita, il viaggio è semplicemente onni presente in ogni esperienza di lettura se consideriamo che, tutto sommato, la lettura stessa può a buon diritto esser considerata un viaggio.

Piccola e inutile premessa a tema, come sempre.
Dall’archetipo delle narrazioni di viaggio, che per la nostra cultura è evidentemente l’Odissea, nei secoli tutta la letteratura di ogni sorta si è confrontata con racconti di avventure nello spazio tempo (penso naturalmente a Dante prima di tutto) di ogni sorta, metafore di viaggi e paesaggi interiori ma comunque tradotte in scritture di viaggi reali (o presunti tali grazie alla famigerata sospensione dell’incredulità). Il Novecento cambia le carte in tavola e, visto che la letteratura per l’infanzia di cui ci occupiamo con il gruppo del libro peloso è sostanzialmente figlia del secolo scorso, non possiamo non fare i conti col fatto che per noi, ormai da un secolo più o meno, il viaggio è il viaggio interiore, metafisico, metaforico, senza necessariamente la mediazione della narrazione di un tragitto vero e proprio.

Dall’Ulisse di Omero passando per quello dantesco, all’Ulisse di Joyce che compie il suo viaggio in 24 ore e quasi esclusivamente nella sua mente, la soggettività rompe la quarta parete e direi occupa l’intero spazio della narrazione. La letteratura effettivamente di viaggio viene in qualche modo relegata (pur con vertici altissimi) nella letteratura di genere per lasciare spazio a nuove sperimentazioni narrative.

Quanto alla letteratura per l’infanzia basta che facciamo i conti con 3-4 colossi che hanno costituito la base di lavoro di tutto ciò che è stato dopo, e già ci rendiamo conto della portata del tema: Alice nel paese delle meraviglie, Pinocchio, Il piccolo principe e Il mago di Oz e già abbiamo fatto il giro del mondo esterno e interiore. Da questi capisaldi in poi (naturalmente non dimentichiamo Verne, Salgari, i riadattamenti per ragazzi di Stevenson e chi più ne ha più ne metta) il tema del viaggio fa anche nel campo della letteratura per l’infanzia il salto…di dimensione.

Come già accaduto per i temi conduttori degli altri incontri (alberi e acqua in primis) ciascuno ha messo se stesso nei racconti e nei libri proposti, talvolta con cognizione di causa, tal’altra intuendo profondità che poi la discussione spero abbia aiutato a far emergere almeno in parte, ma devo dire che questo è senz’altro il valore aggiunto del gruppo di lettura. Una cosa mi pare interessante, nella maggior parte dei casi il viaggio è reso significativo dal ritorno, dal ritorno a se stessi ma un passetto più in là rispetto a dove si era partiti, alla propria casa in cui qualcuno ascolti la narrazione del nostro viaggio, anche se solo, in alcuni casi, portata dal vento.

Come sempre ecco qui anche la breve bibliografia semi-ragionata di cosa è stato portato al gruppo con due grandi assenti (ma subito recuperati perché imprescindibili) Nel paese dei mostri selvaggi di Sendak e A caccia dell’orso di Rosen.

– Tanto per ribadire il concetto il primo albo è stato un viaggio…nel ricordo di un nonno che non c’è più grazie al commovente (anche troppo) Ho lasciato la mia anima al vento Roxane Marie Galliez, edito da Emme edizioni. La cosa che mi ha fatto subito tornare alla mente questo bellissimo testo è il testo di S. Agostino noto come “La morte non è niente” (per i curiosi lo posterò nella pagina del Libro peloso via FB).

– Poi è stata la volta del Grande viaggio della piccola Angelica, albo meraviglioso di Charlotte Gastaud edito da Gallucci che ha davvero scatenato un dibattito sulla capacità del bambino, bambina in questo caso, (e non solo) di sprofondare in paesaggi e mondi esotici capaci di straniarlo anche dai richiami pressanti e vicini della realtà, e poi la semplice capacità di riatterrare nella propria stanza e uscire per davvero dalla porta…Vale davvero averlo tra le mani questo albo, non fosse altro per la cura con cui le pagine sono intagliate, quasi intarsiate, i rumori che le illustrazioni fanno riecheggiare trovano perfetta corrispondenza nella sagomatura delle pagine.  Copertina

– La nostra pediatra del gruppo ci ha invece fatto scoprire una bellissima favola iraniana scritta da un pedagogista perseguitato, un libro ancora censurato in patria e che in Italia ha avuto una prima edizione qualche anno fa da Donzelli  e oggi è riproposto da Marcianum press con il doppio testo in arabo (curioso che lo stesso testo nelle due diverse edizioni è stato portato da due diverse “librose”): Il pesciolino nero di Samad Beherangi. Storia di un pesce alla scoperta di se stesso attraverso il viaggio nel mondo.

– Beatrice Alemagna e il suo Un leone a Parigi di Donzelli non richiede specificazioni, se volete anche solo sognare di andare a Parigi, o semplicemente amate i grandi albi illustrati non può mancarvi questo racconto eziologico della statua del Leone di Belfort. Quest’albo ha per altro vinto la prima edizione del premio Nati per leggere.

Bau cerca casa edito da Bohem è invece l’albo che racconta il viaggio di un cane alla ricerca della propria casa, mi verrebbe da dire del proprio posto nel mondo. 
Lasciamo andare madre, di Helga Shneider, Adelphi…libro per più che adolescenti.
Lasciami andare, madre
– Durrell, Un viaggio fantastico, Mondadori.  Un viaggio fantastico
Il grande viaggio con testi di Anna Castagnoli e Pacheco, Logos 
Seguimi di Campanari e Olmos, Logos, 
– Un bel libro di divulgazione della collana della Emme, oggi con titoli riproposti da Ippocampo (ma non ancora questo) sulla Farfalla. Curioso che la persona che ha portato questo libro è proprio quella che ha proposto il viaggio…chissà se pensava già alla metamorfosi della farfalla!
Compagne del Libro peloso unitevi e correggetemi e soprattutto integratemi…so che mi è sfuggito qualche titolo! 
Il prossimo appuntamento sarà il 17 gennaio con un tema assai interessante…il SILENT BOOK, ovvero i libri senza parole…ne vedremo delle belle, un incontro sul del silenzio che lascia spazio alle illustrazioni e al linguaggio grafico!
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