“La grande domanda” di Wolf Erlbruch
Se vostro figlio o vostra figlia vi facesse un giorno la grande domanda: “perché sono nato?”, voi cosa rispondereste?
Io credo che, sforzandomi di non fare la papera onesta e rispondere “non ne ho la più pallida idea”, forse risponderei come la morte, grande ed onnipresente personaggio dei libri del genio di Erlbruch (qui per altro non principale): “Per amare la vita”.
Da qualsiasi punto di vista la guardiate LA grande domanda avrà sempre una risposta diversa ma l’unica sempre vera sarà la risposta della morte, è questa la grandezza della vita ed è questa l’immensità dell’unico autore che, solo in assoluto nel panorama dei libri per bambini e degli albi illustrati, riesce a parlare di queste cose direttamente, senza metafore, senza giri di parole e restituendo alla vita e alla morte la poesia e l’inesorabilità che le contraddistingue.
Come si fa? Magari saperlo, non sarei qui a scrivere cretinate! Per fortuna al mondo ci sono i geni, o almeno le persone speciali, Wolf Erlbruch lo è senz’altro, nessuno dei suoi libri sbaglia tiro, non una parola o illustrazione fuori posto per affrontare le grandi domande e le immense innumerabili risposte della vita.
Non so voi ma noi da due sere leggiamo La grande domanda, edito da e/o come tutti gli altri titoli di Erlbruch, a mo’ di mantra come lettura della buonanotte e….qualcosa dentro si squassa e si placa col passare delle pagine e poi lavora dentro.
Una serena buonanotte guardando in faccia la vita accompagnate da un libro che resterà: vi immedesimerete nella madre, poi nel gatto, nel cane, persino nella papera e nel sasso (il sasso è il mio preferito, molto heideggeriano col suo esserci all’ennesima potenza!), mai – per quel che mi riguarda naturalmente – nel soldato, nel pugile o nel signore grasso, ma al mondo ci sono anche loro con le loro domande e la loro forma di risposta che hanno saputo darsi. E questo dobbiamo raccontare ai piccoli, la verità dell’oggettivo e del relativo insieme perché consapevoli dell’oggettività della vita e della morte scelgano la loro forma relativa di esistenza! Qualunque essa sarà!
Anche io adoro il geniale Erlbruch, come te! Grazie della recensione, io sto meditando su questo libro da un po'. Intanto ho parlato del suo La Notte, purtroppo fuori catalogo.
Adesso me lo vado subito a vedere! Grazie!!
Possibile che non mi sia mai capitato sottomano niente di Erlbruch? Una grande svista…questo libro di cui parli sembra essere interessante. Grazie <3
Wolf Erlbruch è quanto di meglio ti possa capitare tra le mani! Tutti i suoi libri editi e fuoricatalogo sono delle dizioni e/o, nel blog ne troverai recensiti altri 2 la signora meier e il merlo e il miracolo degli orsi mentre una bellissima recensione de La notte la trovi sul blog delle Galline volanti!!