La meraviglia dello stupore: gruppo di lettura libro peloso di marzo
Parlare di stupore e di meraviglia ad un gruppo di lettura dedicato alla letteratura per l’infanzia è un po’ come parlare di corde in casa dell’impiccato, è un tema che diventa quasi immediatamente un meta-tema poiché se ci pensiamo qualche istante ci rendiamo conto che tutta la letteratura è nata per meravigliarci, per stupirci nel riconoscere spazi reali ed emotivi di noi stessi che non avevano voce, o al contrario per aprirci nuovi mondi.
Quel che cerco nella trasfigurazione comica o ironica o grottesca o fumistica è la via d’uscire dalla limitatezza e univocità d’ogni rappresentazione e ogni giudizio. Una cosa si può dirla almeno in due modi: un modo per cui chi la dice vuol dire quella cosa e solo quella; e un modo per cui si vuol dire sì quella cosa, ma nello stesso tempo ricordare che il mondo è molto più complicato e vasto e contraddittorio. L’ironia ariostesca, il comico shakespeariano, il picaresco cervantino, lo humor sterniano, la fumisteria di Lewis Carrol, di Edgar Alla Poe, di Jarry, di Queneau, valgono per me in quanto attraverso ad essi si raggiunge questa specie di distacco dal particolare, di senso della vastità del tutto. (Italo Calvino, Definizione di territori: il comico, 1967 in “Il Caffè, quindi in Id. Una pietra sopra, Einaudi, 1980; ora in Id. Saggi, tomo I, Mondadori, 1995, pp. 197-198)
Beh, a parte la tara che bisogna fare rispetto alla particolare prospettiva (strutturalista) in cui Calvino inserisce Alice mi pare che il passo abbia un qualche interesse ed ancor di più ne acquista se lo accostiamo a quello immediatamente precedente nella stessa raccolta di Una pietra sopra in cui a Carrol ed Alice si attribuisce la rarissima qualità nonchè la straordinaria intuizione di esser riusciti a combinare letteratura e filosofia (ma qui vi rimando direttamente a Filosofia e letteratura, Id. Una pietra sopra, Einaudi, 1980; ora in Id. Saggi, tomo I, Mondadori, 1995, pp. 188-196).
La meraviglia è ciò che abbiamo alla nascita, a cominciare dallo stupore del venire al mondo e che ci accompagna fino a quando…la vita ce lo fa dimenticare e la letteratura ce lo fa riscoprire. E’ per questo che arduo e credo primario compito della letteratura per l’infanzia sia quello di mantenere sempre desta la meraviglia senza mai farla appassire, rinvigorendo lo stupore dell’esistenza e dell’inesistente giorno per giorno mantenendo vigile quella parte di noi che si è primigeniamente stupita per un’espressione, meravigliata per un interruttore che accende e spegne la luce e qualsiasi altra piccola meraviglia della quotidianità.
Incredibilmente ma forse saggiamente nessuno ha portato una delle tantissime edizioni di Alice in wonderland mentre come sempre sono emerse considerazioni e libri inaspettati (oltre che 3 nuovi membri del gruppo che continua a crescere in numero e in livello d’analisi rendendoci estremamente fieri).
Ecco la bibliografia dei libri portati (una ben più ampia la trovate disponibile in Biblioteca Bettini e se non siete veneziani ve la giriamo via mail o postiamo via facebook nella pagina del libro peloso) e al termine…la nuova data e il nuovo bellissimo tema del mese di aprile!
Anna Llenas, I colori delle emozioni, Gribaudo, 2014. Un simpatico pop up.



