Lettura della buonanotte: “Passaporto per un pappagallo”

Oggi è il secondo giorno di primavera anche se per metà giornata era convinto di essere in novembre, poi qualcuno deve averlo ragguagliato sul granchio madornale che stava prendendo ed è persino uscito il sole e l’aria si è fatta primaverile (sono trascorsi praticamente 5 mesi in 5 ore).

Ieri però, oltre ad essere il primo giorno di primavera e la giornata mondiale della poesia, è stato anche deciso che sarà la giornata mondiale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali…

Non tornerò a ribadire il concetto che mi è caro per cui quando mettiamo un nuovo santino laico al calendario civile siamo proprio alla frutta, bensì vi racconterò un libro che, insieme a Sofia la mucca musicista di cui vi ho già raccontato, può davvero aiutare i bambini a vaccinarsi contro ogni forma di pregiudizio e discriminazione razziale anche nei confronti di….altre specie come un pappagallo.

Che fa il pappagallo?Passaporto per un pappagallo è un bellissimo piccolo albo illustrato di Gaia Desanguine liberamente tratto da una storia di Jella Lepman edito da Ediarco, che temo sia ormai trovabile solo in biblioteca, che racconta la storia di un pappagallo che vince un premio canoro e per festeggiare la sua famiglia umana decidono di fare insieme a lui un viaggio  a trovare la nonna che abita in un altra nazione. Tutto bene fino all’aeroporto quando un poliziotto piuttosto ottuso si impunta nel pretendere un passaporto anche per il volatile.
Strana cosa, forse era un pappagallo specie cites protetta…comunque con il suo regolare passaporto con tanto di fototessera col ciuffo alla Elvis il pappagallo riesce a partire e ad arrivare alla frontiera del nuovo Paese. Lì tuttavia incontra un poliziotto forse più sveglio ma molto più burocrate che pretende di sostenere che non si è mai visto un passaporto per un pappagallo, tanto che in quel Paese quel documento non è valido.

a) Resta bloccato all’aeroporto con la sua famiglia umana tipo film di Spielberg The terminal.
b) Viene rispedito a casa senza troppi problemi come capita a tantissimi esseri umani che cercano nuova vita anche nel nostro Paese.
c) Vola oltre la frontiera.

Bravi! Avete indovinato, il pappagallo, beato lui, può sollevarsi in volo e passare sopra la burocrazia che lo riconosce avente diritto da una parte del mondo e dall’altra non più! Dopo tutto può essere molto facile diventare clandestini!

Abbiamo perso questo libro due estati da fa al mare. Per questo da molto tempo non è più una lettura della buonanotte, per noi, mi piace però pensare che possa esserlo per qualche altro bambino!

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