Una lettera per Annalilla
A che serve la letteratura se non a sorprenderci trasportarci in realtà parallele del nostro stesso io?
Che ci parli di mondi fantastici e a noi sconosciuti, o di cose tanto vicine, ciò che leggiamo ci dice sempre qualcosa di noi e quando questo cortocircuito tra pagina e lettore si scatena in un libro per ragazzi vuol dire che il libro ha vinto due volte riuscendo a catturare la fascia d’età più difficile che ci sia: la preadolescenza e ciò che ci gira intorno.
Di Annalilla mi sono innamorata subito, ho subito pensato si trattasse di un ottimo libro capace di parlare a tante persone di molte età diverse ma quando ho letto quello che oggi vi propongo ho capito che Annalilla, quella vera del libro (la protagonista in carne ossa e inchiostro) è stata per qualcuno molto di più!
Beatrice è una ragazza di prima media, per un concorso a cui ha partecipato con la scuola le è stato chiesto, a lei come a tutti gli altri studenti, di scrivere una lettera ad un personaggio di un libro che avevano letto e lei, ha scelto….. Annalilla.
Grazie a Beatrice ve la faccio leggere così com’è senza aggiungere…e che altro potrei?!
Cara Annalilla, mi piacerebbe molto avere un’amica come te. Ci sono molti motivi. Innanzitutto perché sei molto divertente: quante risate, quando, con la tua amica avete fatto quello scherzo alla signora per vendicarvi di quello che aveva detto alle vostre mamme!! Mi piace anche il fatto che sei molto astuta perché sei riuscita ad ingannare la badante di tua nonna così da stare a casa da sola mentre i tuoi genitori erano via. Piacerebbe anche a me stare a casa da sola per una settimana intera!! Però, come me, sei molto responsabile perché sei riuscita a stare a casa da sola con la nonna, che hai imparato a conoscere solo in una settimana. Hai avuto la capacità di riconoscere i suoi lati scuri e quelli più luminosi e hai saputo accettarla così come era! Anch’io vorrei essere capace di leggere dentro l’anima altrui!! Mi domando che faccia abbiano fatti i tuoi genitori quando, dopo essere tornati a casa non si siano ritrovati né nonna né badante!! Come farai a spiegar loro che la nonna era volata via e che avevi mandato a casa la badante che si era ammalata? Io non saprei come fare ma sono sicura che ce la farai perché sei creativa e hai saputo sorprendermi mille volte … in te vive la parte “impertinente” che io non ho!!
Un abbraccio forte, Beatrice