1 maggio, festa del lavoro
Art.1
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro
Il 1 maggio è la festa dei lavoratori e anche quest’anno lo celebriamo attraverso i libri che insegnano ai bambini l’importanza e il valore etico di un lavoro ben fatto.
Tutti conosciamo il grandissimo Rodari come scrittore di favole al rovescio e sbagliate ed in ogni caso geniali e straordinariamente nuove, pochi però mi sembra conoscano o ricordino l’animo profondamente politico di uno scrittore che alle origini faceva reportage politici dalla Russia, articoli “impegnati” sull’Unità e che mai e in nessun contesto ha abbandonato questa spinta, ma anzi ha saputo modularla ad altezza di bambino. Tantissime sono le filastrocche di Rodari dedicate ai lavori ed anzi ai lavoratori! E forse varrebbe la pena farci un bel lavoro sopra per scoprire, insieme inscindibilmente alla forza letteraria, anche la portata civile, quella che esattamente nasce dalla nostra costituzione che si apre proprio con il riconoscimento della dignità del lavoro.
Certo, cose dette e ridette, ma in tempi in cui precario è l’aggettivo che più di frequente accompagna la parola lavoratore o lavoro, vale la pena ribadirlo. Tanto siamo assuefatti alla situazione che viviamo che nemmeno ci accorgiamo che il precario, anzi la precaria, è diventato un vero e proprio personaggio anche nel cartone più amato degli ultimi anni Peppa Pig: la signora coniglio che compare in ogni puntata intenta a svolgere mansioni diverse non ha 100 gemelle ma è sempre la stessa che, implicitamente, ha cambiato lavoro, e vi consiglio nuovamente caldamente di leggere il bel saggio su Peppa Pig di Francesco Mangiapane che i ho raccontato qui.Ma torniamo ai mestieri ed ai lavoratori che ieri come oggi meritano tutta la dignità che possiamo e dobbiamo restituire loro soprattutto agli occhi dei bambini.
Le due filastrocche che più amo di Rodari per il tema in questione sono L’omino della gru e Lo spazzacamino, sono state anche musicate da Mario Piatti.
Certo, cose dette e ridette, ma in tempi in cui precario è l’aggettivo che più di frequente accompagna la parola lavoratore o lavoro, vale la pena ribadirlo. Tanto siamo assuefatti alla situazione che viviamo che nemmeno ci accorgiamo che il precario, anzi la precaria, è diventato un vero e proprio personaggio anche nel cartone più amato degli ultimi anni Peppa Pig: la signora coniglio che compare in ogni puntata intenta a svolgere mansioni diverse non ha 100 gemelle ma è sempre la stessa che, implicitamente, ha cambiato lavoro, e vi consiglio nuovamente caldamente di leggere il bel saggio su Peppa Pig di Francesco Mangiapane che i ho raccontato qui.Ma torniamo ai mestieri ed ai lavoratori che ieri come oggi meritano tutta la dignità che possiamo e dobbiamo restituire loro soprattutto agli occhi dei bambini.
Le due filastrocche che più amo di Rodari per il tema in questione sono L’omino della gru e Lo spazzacamino, sono state anche musicate da Mario Piatti.
L’OMINO DELLA GRU
Filastrocca di sotto in su
per l’omino della gru.
Sotto terra va il minatore,
dov’è buio a tutte l’ore;
lo spazzino va nel tombino
sulla terra sta il contadino,
in cima ai pali l’elettricista
gode già una bella vista,
il muratore va sui tetti
e vede tutti piccoletti…
ma più in alto, lassù lassù
c’è l’omino della gru:
cielo a sinistra, cielo a destra,
e non gli gira mai la testa.
LO SPAZZACAMINO
Quando è bianco lo spazzacamino?
Un poco alla festa, un poco al mattino.
Tutto il giorno se ne va
per paesi e per città,
in casa dei ricchi e dei poveretti,
su per le cappe e per i tetti
con le mani e con i ginocchi:
di bianco gli resta il bianco degli occhi.
Sui lavori vi segnalo alcuni albi e libri che mi pare calzino a pennello, da leggere tutti i giorni dell’anno!!
– Eric Puybaret, Il grande libro dei mestieri, Giralangolo, collana “Sotto sopra”, EDT, 2014.
– Antonio Gramsci, La montagna e il topolino, Gallucci, 2012.
– Irene Biemme, Lorenzo Terranera, Cosa faremo da grandi, Settenove, 2015.
– Laura Walter, Dietro che c’è, Emme.
– Annalisa Strada, I mestieri di papà, Nord-sud.