“La cena del cuore”

Non ho resistito e dopo l’innamoramento (giustificatissimo) per il bellissimo Improvviso scherzo notturno  di Matteo Corradini mi sono presa un altro rueBallu!

Ebbene sì, i libri, non c’è dubbio, valgono per il loro contenuto, ma ci sono rari casi, e questo è uno di quelli, in cui la forma fa la differenza, le edizioni rueBallu della collana “Jeunesse” sono qualcosa di bello da collezionare per il solo piacere di averle tra le mani.

Davvero? E se il contenuto non è all’altezza?

Beh, allora vi dico 1) che il rischio è parte della vita figuriamoci dei libri!
2) che chi fa libri con tanta cura non può immaginare di metterci dentro qualcosa che non sia quantomeno all’altezza della sua forma!

E vi assicuro che è così! Rapita dal libro di Matteo, che, beato lui, scrive come scrive, mi sono lanciata sull’ultimo nato della collana “Jeunesse ottopiù” dedicato a Emily Dickinson… e ho detto tutto.

Io non amo la poesia, sono prosaica (in tutti i sensi) da quando sono nata, però Emily Dickinson è uno dei miei più grandi amori letterari di sempre, almeno da quando avevo 13 anni! Figuratevi che un anno ho anche messo una sua poesia in ogni box dei cavalli del maneggio di Castel del Monte dove d’estate andavo di tanto in tanto a cavalcare!

Insomma, la Dickinson per me è non solo un amore grande ma anche un nervo scoperto, se si tratta di leggere qualcosa su di lei, così come mi capita per altri autori che amo o conosco bene, mi si accendono tutti i campanelli di allerta leciti e anche illeciti. Parto necessariamente prevenuta per vedere fino a che punto chi ne scrive l’ha amata e capita meglio o quanto me!

Pericolosissimo atteggiamento per valutare un po’ oggettivamente un libro! Infatti ci ho messo una settimana prima di decidere a scrivermi questo post perché il giudizio sul libro di Beatrice Masini La cena del cuore dedicato alla Dickinson necessitava di esser metabolizzato tanto da non danneggiare la bellezza del libro.

Beatrice Masini, illustrazioni di Pia Valentinis, La cena del cuore, rueBallu, 2015.

L’operazione che l’autrice e la casa editrice hanno tentato, e azzeccato, è quella di raccontare a degli immaginari lettori ottopiù chi era Emily, che tipo di vita e di sensibilità è stata la sua, così moderna ancora oggi figuriamoci a metà Ottocento!

Non si tratta di un romanzo ma di una sorta di racconto biografico molto ben costruito nella cui scrittura sono ben dosate le molte citazioni quasi tutte tratte dall’epistolario della poetessa. Alcune poesie di Emily, suppongo tra le preferite della Masini, compaiono ad apertura di capitolo e fanno da contrappunto alla narrazione stuzzicando la del lettore nello scoprire altre poesie della poetessa.
La Masini racconta e immagina la vita e la quotidianità della Dickinson in maniera precisa e puntuale con un’evidente studio e documentazione alle spalle che rende il testo ottimo anche per un più che ottenne (diciamo anche un adulto) che voglia incontrare la ragazza Emily, che sia incuriosito dal leggere le sue poesie alla luce di un quadro biografico vivido e addolcito dalla capacità narrativa della Masini.

Anche la Cena del cuore, come Improvviso scherzo notturno ed altri titoli della collana, è illustrato da Pia Valentinis che, fedele al tipo di racconto biografico scelto dalla Masini ha scelto di usare il suo inconfondibile tratto per riprodurre immagini di oggetti o la stessa foto di Emily in maniera realistica, “utile” al racconto ma in cui si sente una sorta di eco d’epoca, di memoria ottocentesca (lo so non sono riuscita a spiegarvelo bene però appena avrete il libro tra le mani capirete quello che ho malamente cercato di scrivere).

Dimenticavo, il sottotitolo del libro è Tredici parole per Emily Dickinson ma leggendo l’indice avrete la sorpresa di trovarne solo 12, suppongo che la tredicesima sia proprio la cena a cui la Masini e la Dickinson ci invitano a partecipare, una cena speciale, in cui ogni intolleranza è ammessa purché il cuore sia ben sveglio e presente, “la cena del cuore è pronta quando l’ospite se n’è andato” ed un po’ questo accade con la poesia incommensurabile della Dickinson: arriva al cuore, come un pasto importante, quando ce ne siamo allontanati, torna e non ci lascia più, per fortuna!

Cercate il libro, leggetelo e datelo da leggere, ma soprattutto, lasciate che bambini bambine ragazzi e ragazze si perdano nella poesia della Dickinson come in una canzone (non a caso una poetessa ha trovato posto nelle edizioni di una casa editrice dedita alla musica!), ci troveranno loro stessi e molto di più!

E siccome a volte godo di avere questo mio prato fiorito tutto per me lasciate che anch’io vi regali una poesia, una delle mie preferite della Dickinson, che non trovate nel libro, così ne avete una in più di cui innamorarvi se ancora non lo siete già!

Se tu venissi in Autunno,
Scaccerei via l’Estate
Con metà sorriso, e metà disdegno,
Come la Massaia fa, con una Mosca.
Se potessi vederti fra un anno,
Avvolgerei i mesi in gomitoli –
E ne metterei ciascuno in un Cassetto diverso,
Per paura che i numeri si confondano –
Se soltanto Secoli, tardassero,
Li conterei sulla Mano,
Sottraendo, fino a far cadere le dita
Nella Terra di Van Diemen.
Se certa, quando questa vita fosse conclusa –
Che la tua e la mia, rimanessero –
La getterei da parte, come una Buccia,
E prenderei l’Eternità –
Ma, ora, incerta della lunghezza
Di ciò, che è frapposto,
Esso mi tormenta, come l’Ape Folletto –
Che non vuol palesare – la sua puntura.

p.s. Se vi interessa approfondire la biografia e la poesia della Dickinson (da adulti) il libro Nei sobborghi di un segreto di Marisa Bulgheroni, Mondadori, è meraviglioso!  Per bambini invece c’è una piccola raccolta di sue poesie edita da Motta Junior nel 2011 che si intitola Non c’è nave che possa come un libro e potete leggerne una piccola presentazione qui.

 

Teste fiorite Consenso ai cookie con Real Cookie Banner