“Mondocane”

Credo che ai più l’espressione “mondocane” farebbe venire in mente una sorta di imprecazione, di sicuro non le si attribuirebbe di primo acchito un significato positivo. E invece direi che quanto meno si tratta di una parola neutra che significa: mondo visto con gli occhi di un cane.

Lillo è infatti un cane qualunque, un bastardino figlio del cane del benzinaio e di una mamma di una razza non ben definita, un cane che si sente uno qualunque, almeno fino a quando scopre che nel mondo ci sono…le razze canine, cani di serie A e cani di serie B e lui, beh, lui ben che vada è in quella di serie B!

Certo, ha una famiglia che gli vuole bene anche se un po’, in fondo in fondo, sembra si vergogni del suo meticciato (o almeno questo è quello che pensa Lillo), una famiglia che un giorno parte per le vacanze e porta il cane da un’amica in campagna perché lo accudisca sin quando non saranno tornati.

Abbandono? Lillo la pensa così, e forse anche un po’ noi lettori ci sentiamo molto empaticamente tristi insieme a Lillo che assiste ai preparativi delle vacanze e sul più bello scopre di esser lasciato a casa di una sconosciuta!

E invece no, là dove potrebbe cominciare l’abisso, per Lillo inizia una nuova vita, o meglio la parte della vita in cui  scopre la propria identità, una vita senza guinzaglio, in mezzo ai boschi, con altri cani, persino l’amore di una bassottina fa capolino in queste settimane di formazione del piccolo bastardino! A volte bisogna essere un po’ lasciati andare da chi ci ama per scoprirci? Può darsi.

Ma ciò che più conta, per Lillo, è che scopre che al mondo ci sono cani di ogni forma e dimensione, che mai hanno visto una razza da lontano e mai si sono posti il problema di sapere se chi incontrano sia di razza o meno. D’altra parte credo che la discriminazione, sicuramente per le razze di cani, ma in tempi non troppo lontani anche per le razze di persone, è caratteristica che rende unica la specie umana tra tutte le specie animali!

I padroni di Lillo finalmente ritornano, Lillo felice e triste insieme torna a casa, in città, con quel sentimento ambiguo di gioia e dispiacere insieme che la crescita dà, ma anche con la certezza di essere un cane, un cane qualsiasi, nel senso buono del termine però, questa volta!

I giardinetti pubblici sembrano rimpicciolirsi davanti al naso ormai allenato di Lillo ma mentre la natura arretra Lillo scopre che anche nel suo bel quartiere cittadino esiste un intero mono di cani “semplici, affascinanti, straordinari, normalissimi”, proprio come lui!

Mondocane, scusate non ve l’ho ancora detto, è un albo illustrato del catalogo Topipittori scritto da Giovanna Zoboli e illustrato da Francesca Bazzurro (pubblicato inizialmente in edizione francese per la Joie de lire), si gioca sui colori neutri e si costruisce come se fosse un album di foto in cui si snoda, in prima persona, il racconto di quella prima estate di vita di Lillo. Quando ho in mano un Topipittori, esperienza sempre piacevole di per sé, penso a quanto ha affermato la Zoboli in una bella intervista rilasciata a Francesca Tamberlani per Milkbook: ovvero che tutto il catalogo della casa editrice può essere letto come un continuum, ogni albo ha il suo posto che può essere solo e soltanto quello e che di per sé giustifica ciò che c’era prima e ciò che verrà dopo, un unico corpus con un’unica, benchè sfaccettatissima, anima, molto interessante, potete leggerla per intero qui!

Mondocane è un bell’albo, ai bambini piace la storia di Lillo, sembra che parli di cani e invece parla, anche, di noi delle nostre diffidenze, dei nostri pregiudizi, della nostra stolida umanità capace ancora e sempre di discriminare. A volte, davanti a storie come queste, quando la fantasia cavalca dove vuole e i bambini leggono le figure oltre le parole mi domando che cosa pensino i genitori, gli adulti, a cui va in mano un testo del genere, fanno qualche riflessione? si interrogano sulla propria umanità alla luce della caninità di Lillo?

Mi piace pensarlo e questo è uno dei tanti motivi per cui amo raccontare e far conoscere testi per bambini agli adulti che accudiscono bambini (o anche no), sicura che, in giornate buie per la nostra società e per la civiltà umana tutta, ci farebbe proprio bene un po’ di mondocane!

Buonanotte

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