Riviste di letteratura per l’infanzia e l’adolescenza
Da pochissimo è on line una rivista web nuova fiammante che mi ha dato lo spunto per questo post.
Si chiama “Libri calzelunghe” e rappresenta un interessante tentativo di ragionare sui libri per bambini e ragazzi a partire da spunti tematici e ciascuno dando un contributo a partire dal proprio punto di vista specifico. I fondatori e organizzatori della rivista sono esperti dell’argomento, del mondo editoriale e del linguaggio del web avendo in buona parte dei blog personali in materia.
Se li volete conoscere sono tutti qui. Il primo pseudo numero, anzi il primo argomento che la rivista sta trattando è il tema del bianco e nero, insomma, come i latini hanno deciso di partire dalla tabula rasa, nel senso letterale del termine ed hanno fatto bene! I contributi sono di buon livello e l’abitudine a scrivere per il web sicuramente aiuta a non appesantirli come a volte capita nei saggi critici di riviste specialistiche accademiche.
Il progetto è bello, le idee collettive mi piacciono e mi pare che la partenza sia stata buona. Chissà se i creatori/ideatori un giorno si faranno comitato scientifico per accogliere contributi di esperti esterni come succede generalmente nelle riviste. La potenza del web unita alla rigorosità della ricerca (di certa ricerca accademica) darebbe risultati indubbiamente eccellenti e grandi potenzialità di studio per gli appassionati del settore!
Dunque auguri a Libri Calzelunghe e vediamo chi sono invece i nomi delle riviste più influenti del settore della letteratura per bambini e ragazzi, volutamente non entro, anzi scarto proprio, le testate che si occupano del mondo scolastico perchè quelle sono una marea e non sarei in grado in questo contesto di darne ragione in maniera compiuta.
Partiamo dalla A?
Andersen, Il mensile di lettura e illustrazione per il mondo dell’infanzia, è credo, indiscutibilmente, la più famosa e forse anche una delle più longeve riviste specialistiche che unisce grande qualità, buona leggibilità e che dal 1982 quando è stata fondata ha un occhio speciale per il linguaggio iconografico, per l’illustrazione, a cominciare dalla copertina disegnata mensilmente da grandi firme del panorama editoriale. A questa rivista fa capo anche l’omonimo prestigioso premio italiano per la letteratura per l’infanzia che ogni primavera viene celebrato al Museo Luzzati di Genova. E’ una rivista cartacea, la si trova anche in alcune (buone) librerie o vi ci si può anche abbonare per 69 euro annui (in Italia, un po’ di più se l’abbonamento è fatto per l’estero).
Hamelin. Rivista legata all’omonima associazione culturale che dagli anni Novanta da Bologna in tutta Italia sostiene progetti di didattica e promozione della lettura. La caratteristica è forse rappresentata da una speciale attenzione alla letteratura per ragazzi, di Hamelin è il bellissimo progetto Xanadu che Teste fiorite ha sostenuto anche al bando di Che Fare. La rivista esce 3 volte l’anno e presenta degli approfondimenti monografici che potrete anche acquistare in forma di “pacchetti” slegati dalla rivista, potete trovare ogni informazione qui. Prestigiose le firme che vi collaborano tra cui questo mese quella di Fabian Negrin con un articolo piuttosto polemico sulla strada che l’illustrazione sta prendendo negli ultimi anni, che ha sta scatenando un interessante dibattito critico a riguardo e che vi raccomando di leggere qui
LGargomenti è invece una storica rivista che dagli anni Sessanta (con il nome di “Il minuzzolo”) esce con cadenza trimestrale come organo della biblioteca De Amicis di Genova. Non la conosco per niente e ringrazio la preziosa amicizia di Adolfina de Marco per avermela indicata per cui vi rimando al sito per ogni informazione. Mi limito a notare che il nome dopo LG (che sta per letteratura giovanile e già questo tipo di definizione ci dà qualche indizio critico sull’orientamento critico della rivista): Argomenti, richiama inequivocabilmente la rivista “Nuovi Argomenti” fondata nel 1953 (ed ancora viva e vegeta) da Alberto Carocci e Alberto Moravia che ha segnato il passo della letteraratura italiana del secondo Novecento.
Saltiamo alla L di Liber, rivista trimestrale, altrettanto prestigiosa ma, forse, un po’ più eclettica, forse è quella che preferisco, ha alcune rubriche che segnano il passo, fanno il punto anche su iniziative locali. Ogni numero ha una tematica che viene affrontata da diversi e talvolta contrastanti punti di vista e questo mi piace molto perchè è così che la critica lavora, la qualità dei collaboratori, che siamo d’accordo col loro punto di vista o meno, è sempre molto buona e insieme alla rivista ci sono le schede delle novità. Il liber database, il cui accesso è limitato a chi ne fa richiesta a pagamento è uno strumento indispensabile per bibliotecari e librai che brancolino in cerca di ogni tipo di pubblicazione. Non ci ho ancora potuto mettere il naso dentro ma chissà il futuro cosa sarà…Collegato a Liber c’è anche il servizio indispensabile degli “almeno questi”: le bibliografie aggiornate dei libri imperdibili per fascia d’età; e della “cassetta degli attrezzi” ovvero i libri di critica del settore, un ausilio davvero grande. Insomma Liber è di buona qualità e ottima funzionalità.
L’alfabeto ci è per amico e per terza segnalo una rivista davvero di ottimo livello anche se molto meno diffusa e meno conosciuta:
Il pepe verde rivista di letture e letterature. Vi scrivono firme importanti della critica della letteratura per l’infanzia come la Bleze Picherle e Pino Boero. Aimè si riceve solo per abbonamento (che però è di 35 euro non una cosa da svenarsi) e questo spiega anche la scarsa distribuzione. Se avete una buona biblioteca per l’infanzia la potrete senz’altro trovare anche lì. Se devo proprio dirla tutta tuttissima questa rivista, di ottimi contenuti, pecca secondo me in due aspetti che però non sono secondo me del tutto trascurabili: la comunicazione via web è praticamente assente (il che non dico che non possa essere anche voluto, si sa che gli accademici e le riviste accademiche – e questa ne ha un po’ l’odorino – spesso sono così) mentre sarebbe bello che le informazioni girassero un po’ di più, e poi la grafica: ma come, grandi esperti e docenti che ci spiegano benissimo il valore dell’illustrazione, del linguaggio visivo e chi più ne ha più ne metta e poi, a parte il logo firmato da Emanuele Luzzati, le edizioni del pepeverde hanno delle copertine francamente inguardabili!
Non rispetto l’ordine alfabetico per le ultime due riviste che in qualche modo, per specializzazione, si staccano dal gruppo: “Il corsaro nero” e “Illustrati”.
“Il corsaro nero” è una piccola rivista, che non conoscevo e mi è stata segnalata di nuovo dalla preziosa Adolfina, che da dieci anni dedica i suoi numeri singoli (annuali) agli studi su Salgari, una sorta di rivista permanentemente monografica come lo sono ad esempio gli “studi buzzattiani” o le varie riviste che si occupano dell’opera di singoli autori, abbastanza diffuse nel mondo della letteratura “tout cour” praticamente assenti, salvo questa eccezione, credo, nel campo della letteratura per l’infanzia.
Last but not least la rivista dedicata alla sola illustrazione:
“Illustrati” il bimensile edito da Logos e della casa editrice ha lo stile dark ma è di ottima qualità e potrebbe avere un grande appeal in alcuni lavori con gli adolescenti proprio come le edizioni di questa casa editrice. Se volete farvene un’idea sfogliatevi qui un pezzo del numero di novembre 2015. Costa 5 euro e si può trovare anche in vendita presso (buone) librerie o associazioni culturali di cui troverete l’elenco sul sito.
Nessuna di queste tre riviste ha la possibilità di avere una versione acquistabile in ebook, peccato, le riviste secondo me sarebbero perfette per questo formato di lettura! Certo alcuni numeri monografici dedicati all’illustrazione, penso soprattutto ad Andersen, in mano sono tutti un’altra cosa ma per il resto potrebbe essere una buona strada senz’altro per Liber, che per altro mi pare abbia già annunciato di perseguirla a breve, e indubbiamente per il Pepe verde sempre ammesso che non si voglia poi diffondere troppo….
Libri calzelunghe, essendo pensata solo per il web ha però in programma di rendere scaricabile gratuitamente in pdf ogni argomento e mi pare una saggia decisione! In pratica funzionerà non per numeri o annualità o mensilità che si voglia ma per tematicità,
Mi fermo qui e se avete altre da segnalami volentieri le inserirò! Più informazioni girano meglio è!
Due cose però ci tengo a sottolineare visto che ultimamente mi sto incontrando e secondo sempre più spesso con questo problema
una rivista NON è una una piattaforma (digitale o cartacea poco cambia) di recensioni bensì una sede di discussione critica in cui un comitato scientifico dovrebbe vigilare sulla correttezza e qualità del lavoro di ricerca svolto a fondo del lavoro di critica;
se la cultura umanistica non apre alle potenzialità del web e se il web non si fa di più carico – queste che vi ho nominato sono comunque eccellenze – della qualità e della portata innovativa della ricerca vera, quella scientifica che in Italia aimè è ancora relegata negli atenei, non andremo molto lontani!