“Federico” di Leo Lionni e il potere della letteratura

A mio figlio Milo che da giorni non chiede altro che …Federico!!!

E Federico sia!

Oggi è proprio uno di quei giorni in cui è assolutamente necessario avere in casa un piccolo Federico in grado di colorare il grigiore e di scaldare il freddo dell’inverno, e se non ce l’avete procuratevelo assolutamente perchè questo topolino vi cambierà la visione della vita che avete!

Per noi è stato così.

Ricordate la storia della cicala e della formica? Beh, la storia di Federico un po’ la ricorda ma sono tutti topi e soprattutto dalla storia vecchia, come la chimerebbe Rodari, Lionni ne ha fatto una storia Nuova e qui, scusaste ma proprio non posso fare a meno di farvi ascoltare “Rivoluzione” la poesia di Rodari musicata dal genio di Mario Piatti:

https://youtu.be/Pfa01mJZrIs ASCOLTATELA E NON LA DIMENTICHERETE PIU’

Dunque torniamo al nostro Federico che ha un sacco di fratelli che durante la primavera e l’estate raccolgono ogni ben della natura per preparare la tana in vista dell’inverno, lui però non solo non dà una mano, ma sta tutto il giorno accovacciato su una roccia ad attirarsi le maledizioni dei fratelli. Sembra proprio non faccia niente quando in realtà è intento al più grande sforzo possibile: raccogliere e conservare nella memoria i colori del mondo e il calore dei raggi del sole per poterli poi “restituire” nelle giornate d’inverno. Federico è in qualche modo un poeta, in un certo modo, riesce farsi carico della bellezza del mondo, nessuno, come spesso accade ai poeti, lo comprende o nemmeno intuisce il potere e la fatica del suo lavoro.

Quando poi però nella tana al freddo i topi si trovano satolli e comodi ma letteralmente schiacciati dalla depressione data della clausura nella tana, dal buio che domina e dalla NOIA, allora interviene Federico.
Inizia a raccontare il mondo fuori, quando c’era la primavera e i colori impazzavano; scalda i fratelli con i raggi del sole di cui lui stesso si è fatto carico per tutta l’estate proprio allo scopo scaldare i fratelli nei momenti i freddo intenso. Le parole che Federico trova sono talmente vivide che i compagni i colori li vedono davvero! Sembra persino che il sole entri nella tana a scaldarli!
Anzi, è proprio lì al freddo e buio che, grazia alla sola PAROLA E IMMAGINAZIONE del poeta che i topini (la zona grigia) VEDONO PER LA PRIMA VOLTA I COLORI, GODONO PER LA PRIMA VOLTA DEL CALORE DEI RAGGI SOLARI.

La grandezza di Lionni nel dar vita a questo topolino, come la rana di Un pesce è un pesce, i piccoli giallo e blu e altri personaggi dei suoi capolavori, sta nel far vedere per la prima volta anche a noi (prima) e ai bambini ( che queste cose in qualche modo le sanno già ma hanno assoluto bisogno di essere sostenuti in tali competenze) i colori veri del mondo che ci circonda, l’importanza della parola pari a quella del sole che ci scalda, ed ancora e soprattutto l’importanza di assumere come dato incontestabile che ognuno,così com’è, operaio o poeta, dia il proprio contributo all’esistenza.

Se già non lo conoscete amerete immensamente Federico, che quest’anno è nella parte della mostra di Sarmede dedicata ad un classic (in cui troverete anche questo video), un inno alla vita, ai bambini che ne sanno vedere la parte nascosta ma, per come la vedo io anche

un inno al potere della letteratura.

LASCIAMOCI SCALDARE E COLORARE DALLE STORIE
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