“Il mistero del London Eye”

A voi che sistema operativo gira in testa?

A me credo si tratti di un primitivo sistema di criceti che girano in ruote…talvolta arruginite…ma che hanno scoperto il segreto del moto perpetuo…

E’ come per un computer, ci sono sistemi operativi che funzionano, altri che “girano” meno bene, solo il sistema delle sinapsi mentali tuttavia ha la capacità di avere un rendimento eccellente in alcuni ambiti e di zoppicare un altro.

Ci sono persone al cui genio corrisponde, ad esempio, uno sfarfallamento delle mani, una non comprensione del linguaggio del corpo o…. quella faccia da “anatra che non sa come fare qua qua”.

Una di queste è Ted, fratello di Kat (come Katastrofe, Kataclisma ecc…) a cui si deve la straordinaria definizione, ad fuori di ogni parametro e spettro, di cui sopra.

Ted da grande farà il metereologo, non c’è dubbio, riesce a leggere nei cumulinembi e nelle isobare come su di una pagina scritta, praticamente un piccolo genio se non fosse per quel piccolissimo particolare che non gli permette di riconoscere il linguaggio che non passa per le parole. In realtà il sistema operativo di Ted non riconosce nemmeno le parole usate in modo improprio, la metafora, per esempio, è un autentico mistero linguistico per lui. Perché le cose devono esser nominate diversamente da come sono? Perchè tanti giri di parole?

Ma come perché, Ted, proprio tu che sulla base della teoria dell’effetto Coriolis (e se non sapete che cos’è questo è il momento buono per impararlo….) hai risolto un giallo apparentemente irrisolvibile, tu, che sei riuscito a vedere ciò che sembrava non esserci, o meglio ciò che appariva diverso da ciò che era!
Bè, sì, chi ha un sistema operativo diverso in testa sa fare proprio questo, applicare le modalità e teorie più disparate per ragionare con una impeccabile logica improntata alla pura logica applicata a se stessa, effetto Coriolis compreso, tanto che proprio per l’effetto Coriolis Ted capisce che….un mezzo braccio che spunta da una foto può essere uno che saluta o, uno che di nascosto si cambia giacca….Il singolo particolare di un braccio alzato può essere un saluto o qualcun che annega, ci avevate mai pensato? Ecco, uno con le sinapsi che funzionano come quelle di Ted forse non comprenderà cosa volete dire se gli sorridete o sbuffate, ma vi farà notare che ogni dettaglio al mondo ha un suo perché. Solo alle parole, all’uso linguistico Ted non ammette eccezioni, nessun effetto Coriolis per le parole…almeno a qualcosa di sicuro la mente di uno con un sistema operativo dovrà pur aggrapparsi no?

Insomma, se non ve l’ho scritto sin qui mi scuso, vi sto raccontando, si fa per dire, Il mistero del London Eye di Siobhan Dowd, edito in italia da Uovonero nella collana dei Geodi dive hanno trovato negli anni posto gli altri 3 titoli di questa straordinaria scrittrice scomparsa a soli 46 anni. Questo giallo (di cui come avrete capito non vi dirò un accidente, se non che indaga la scomparsa misteriosa di un ragazzo da dentro una capsula sigillata del London eye), edito per secondo, è in realtà la sua prima creazione e come tale, per costruzione, per capacità di mantenere ininterrotta la sequenza di curve di rassicurazione ed incertezza che ci tengono incollati fino all’ultima pagina di cui ci parlava Dal Cin al corso l’altro giorno, è davvero un’opera notevole. Per ragazzi? Sì, certo, per ragazzi ma anche per tutti gli altri…
Caratteristica della scrittura di questa scrittrice è la capacità di entrare nella mente del personaggio che “funziona con un sistema operativo diverso” come dice lo stesso Ted e farci vedere davvero come lavora, questo cervello, dove e come si costruiscono legami, connessioni logiche, teorie e supposizioni di una mente che segue una logica fissa ma che per sua natura intrinseca, nel portare alle estreme conseguenze la logica e la capacità di concentrazione sui dettagli, riesce a vedere ciò che gli altri non vedono.

Il punto di vista sulle cose cambia tutto, la casa editrice Uovonero è maestra nel proporre questo genere di storie, e per una volta tanto la mano sfarfallante di Ted, la testa inclinata, la repulsione per i contatti fisici non solo non limitano ma accentuano le capacità deduttive di un protagonista di eccezione che la sua autrice e creatrice deve conoscere molto ma molto a fondo.

Vincitore del premio Andersen italiano nel 2012 come miglior libro oltre i 12 anni Il mistero del London eye vi regalerà un punto di vista sul mondo, quello che ogni ragazzo tutto sommato ha, quello che ogni adulto tutto sommato ha avuto anche se magari se n’è dimenticato. Ted ce lo ricorda con dolcezza e fermezza, quel punto di vista, tutto sommato, può essere benissimo l’effetto Coriolis di un’intera vita.

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