“Mostro, non mangiarmi!” di Carl Norac e Carll Cneut

All’altezza di 4 anni, circa 100 cm., il nostro librometro dice “Con i libri vinco i mostri”.

E il piccolo maialino Alex, tutto sommato potrebbe anche esserne d’accordo. Ora vi racconto la sua storia che farà tremare e ridere qualunque bambino avrà il piacere di incontrarla.

Alex, dicevamo, è un maialino molto goloso, tanto goloso che mangia sempre e una mattina viene colto in flagrante dalla mamma che con muso arcigno (come solo Cneut sa fare i musi arcigni):

 “Ecco dov’eri finito. Ti ho cercato dappertutto!” strilla “Lo sai che non devi mangiare fuori dai pasti. Smetti immediatamente!
E ti sei anche sporcato tutto. Guarda qua, sei pieno di terra.
Fila a lavarti, di corsa!” 

Alex va verso il fiume per lavarsi, la mamma gli sembra decisamente troppo severa, quasi ingiusta, ma invece di andare dritto verso il fiume, alla vista di un albero di mele, si fa forza e tira dritto, ma alla vista di un cespuglio di frutti rossi…nonostante qualcosina dentro che molto assomiglia al grillo parlante gli dica di desistere, Alex non ce la fa e si ferma a mangiare. Sta ancora pensando a quanto la mamma ha gridato che già è ricaduto nello stesso sbaglio di prima…non vi ricorda proprio il burattino dal naso che si allunga?
Si china per raccogliere i frutti quando un’ombra enorme lo sovrasta, un gigantesco mostro lo prende per mangiarselo

“Mostro, non mangiarmi!” grida Alex tremando.

No, il mostro per il momento non lo mangia, lo infila nella tasca dei pantaloni in mezzo a varie cartine e cianfrusaglie e si lascia distrarre e tentare da qualcos’altro da mangiare nel frattempo, tanto il maialino ormai ce l’ha in tasca e non gli scappa!
Ogni volta che il mostro tira fuori Alex dalla tasca per mangiarselo finalmente lui si inventa qualche succulento passante migliore di lui dietro al quale il mostro senza esitare si lancia all’inseguimento rimettendo Alex in saccoccia e lasciandolo vivo ancora per un po’. Il giochino di Alex funziona 2, 3 volte poi alla terza volta che il mostro resta con un palmo di mano, arrabbiatissimo (non si sa se ha capito di esser stato ingannato, non credo, o se sia solo furioso per la fame), prende Alex e se lo infila in bocca, sta quasi per addentarlo quando….un’enorme ombra si profila alle sue spalle.

  “Ecco dov’eri finito. Ti ho cercato dappertutto!” strilla “Lo sai che non devi mangiare fuori dai pasti. Smetti immediatamente!
E ti sei anche sporcato tutto. Guarda qua, sei pieno di terra.
Fila a lavarti, di corsa!”

Non vi pare di averla già sentita questa strillata?
Il mostro che voleva mangiarsi il povero Alex, non era che un piccolo mostro, un cucciolo goloso, affetto da crisi compulsive di fame. Come vedete nulla cambia, le proporzioni del mondo si rimpiccioliscono o ingrandiscono ma le mamme sono sempre le mamme e i bambini sempre bambini però Alex qualcosina l’ha imparata….ha modificato su base empirica il proprio pensiero “a volte le mamme fanno proprio bene a essere un po’ severe” e corre ad abbracciare la mamma dopo lo scampato pericolo.

Ecco cosa fa il Mostro non mangiami! di Carl Norac e Carll Cneut, edito da Adelphi, un bell’albo per bambini e non un prodotto omologato basato sul didatticismo. Dopo tutto la morale c’è…no?

La differenza sta, nemmeno a dirlo, credo sia la parola più usata di questo blog, nella QUALITA’ del prodotto libro: la storia che tratta di animali antropomorfi, va bene, ma con l’inserimento del famigerato mostro che tuttavia viene riscattato in qualche modo dall’esser messo esattamente allo stesso livello della sua vittima, mutatis mutandis. Il gioco del riconoscimento, della sensazione della paura e poi del finale sorprendente che tutto sommato ci fa identificare anche un po’ con il piccolo mostro, come ogni altro piccolo, oggetto di tanto in tanto, delle strillate della mamma, fa scaturire nel lettore un forte senso umoristico, non moralistico, le lettere sono quasi le stesse, ma il concetto è moooolto diverso!
Umorismo al posto di moralismo, e al posto di didatticismo cosa ci potremmo mettere? La casualità? Non saprei, valutate voi.
Naturalmente il tutto non potrebbe esistere, specie l’effetto umoristico senza le illustrazioni straordinarie di Cneut che, a metà tra il realismo della situazione e in qualche modo delle fisionomie dei personaggi illustrati, e il mondo surreale in cui essa di svolge, carica la storia di emozione fino allo scioglimento dell’intreccio quando anche il surreale che sin qui ci ha accompagnato riacquista il suo senso umoristico in funzione della narrazione. Pensate solo al più gustoso uccello che Alex millanta di aver visto nascosto dietro la nuvola, se a questo punto della narrazione i lettori non fossero occupati ad avere davvero paura per la sorte di Alex non mancherebbe di farli ridere. E invece questo è un albo su cui si deve tornare per rileggerlo da un altro punto di vista, tranquilli sulla vita di Alex e quindi con la possibilità di lasciarsi divertire dai particolari umoristici dell’illustrazione senza pensare di star mancando di rispetto al maialino che a quel punto della storia rischia letteralmente la pelle.

L’umorismo che la narrazione (e in questo includo anche l’illustrazione, un albo è tutt’uno, non può esserci testo senza figura) fa scaturire, senza aver negato, anzi dopo aver attraversato la vera paura, la reale apprensione per le sorti del povero protagonista, è forse l’elemento principale di ciò che ci permette di vincere i mostri.
Attenzione, non si tratta di ridicolizzazione del mostro o della paura, o almeno non solo (le paure dei bambini sono realissime!) bensì della relativizzazione della situazione che ad un certo punto ci fa sentire il mostro più vicino e quindi più comprensibile: in Mostro, non mangiarmi! il mostro è un mostro vero e per davvero sta per fare qualcosa di terribile al famigerato maialino, eppure quando anch’esso diventa oggetto della sfuriata della mamma è come se la distanza tra lettore, maialino e mostro di colpo si annullasse.
Come dire, davanti alla mamma siamo tutti uguali, mostri, maialini, bambini, lupi o qualunque cosa siate! E tutto sommato è una bella rassicurazione poter trovare un punto di incontro tra “vittime” e “carnefici” tra esseri paurosi e esseri impauriti. Tutti messi a posto da un’assoluta certezza: l’esistenza della mamma, ma soprattutto di una mamma pronta a cercarci ed accoglierci!
Alex è passato dal leopardiano “Ho inteso, ho inteso la mamma è cattiva” alla totale assoluzione non della sua mamma, ma anche di quella del mostro!
Direi che a 4 anni, i libri possono davvero aiutare a vincere i mostri e avere dalla nostra la  certezza di una mamma è assolutamente fondamentale!
Che ne pensate?  

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