“E’ non è”

“Essere o non essere, questo è il problema”

Già sentita e? Beh, qui lasciatemi piegare la celebre frase di Amleto ad un albo, o meglio ad una situazione esistenziale che vive al limite dell’essere. Sulla soglia della consapevolezza dell’esistenza e di che tipo di esistenza ci si trovi di fronte.

E’ non è è un albo scritto da Marco Berettoni Carrara e illustrato splendidamente da Chiara Carrer, edito da Kalandraka, che parla di autismo. Lo fa esplicitamente, senza edulcorare, senza dire quello che in effetti è difficile dire, bensì mostrando. La potenza sta davvero in una perfetta consonanza e sintonia tra parole e illustrazioni, anche i colori tenuti delle tavole ci portano nel mondo di questo essere che….è qualcosa ma cosa davvero non è chiaro. Eppure al tempo stesso non è altro…ma cosa è allora?

E’ un’ombra che striscia e a volte esplode o implode in forme scomposte, poi si acquieta senza motivo apparente, sembra un albero, un cavallo, una sedia, un aeroplano e invece è….Sara. Una bambina. Una sorella.

Ecco, questo Sara è.
Sara è un rebus, un enigma, un labirinto la cui anima è percorsa da chissà quali radici.

Sara non è strana. Sara non è e-stranea. Sara non è definibile in un termine come non lo è l’autismo che ha tante forme come la luce non per niente lo si definisce con la stessa metafora: non si parla di autismo bensì di spettro autistico.

Dove arriva questo albo? Semplicemente a dirci che ci sono persone, bambini come Sara che SONO. Talvolta sono scoraggianti, a volte fanno paura, sembrano non assomigliare a nessun membro della famiglia e tuttavia SONO. E questo è più che sufficiente per tentare di entrare nel loro mondo che non è lo stesso degli altri ma è un mondo.

Sara non somiglia a nessuno.
Credi che esistano
due pietre,
due cani,
due foglie
o due persone
uguali?

Non mi occupo di autismo, non è il mio compito e cerco di saperne a riguardo il meno possibile per non perdere il mio punto di vista improntato al lavoro sulla letteratura, tuttavia quando incontro questi albi, e soprattutto quando penso ai contesti in cui i bambini con una forma di spettro autistico si trovano, non posso fare a meno di pensare alla potenza della letteratura, della lingua, delle parole e delle immagini. E non penso a questa potenza rivolta al bambino autistico (anche questo, naturalmente, nelle forme e nelle possibilità adatte a ciascun singolo individuo), la penso soprattutto rivolta a quelli che il protagonista di Tutt’altro che tipico chiamerebbe i “normotipici” ovvero quei bambini e ragazzi, ma anche adulti, che davanti ad un mondo misterioso come quello in cui vive il soggetto autistico, che a volte fa paura, che tante volte scoraggia, non hanno gli strumenti per comprendere.

La letteratura, la grande letteratura, per definizione sa portarci in mondi altri; di volta in volta entriamo in un mondo che è eppure non è e lì ci perdiamo. Perché non vedere in questa straordinaria capacità della narrazione una risorsa insperata per accogliere e ammettere, includere se proprio non è possibile comprendere?

In questi anni si comincia a lavorare parecchio e in alcuni casi molto bene su forme di letteratura e di illustrazione che nulla tolgono alla potenza narrativa ma che al tempo stesso passano un messaggio. Lo abbiamo visto con il Deserto fiorito (illustrato dalla stessa Chiara Carrer il cui tratto mi pare si adatti perfettamente all’espressione di alcuni mondi), la casa editrice Uovonero ha fatto di questo la propria esplicita missione editoriale; l’albo di Kalandraka è un vertice di questa tipologia di approccio.

A questo, alla potenza e risorsa della letteratura e degli albi illustrati per accogliere i bambini autistici, ed al panorama editoriale che si sta sviluppando attorno a questa attenzione, dedicherò qualche riflessione in occasione di due giornate di incontro organizzare a Venezia dalla Fondazione Martine Egge ai primi di aprile, in coincidenza con la giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo. Saranno brevi interventi, tra cui il mio, per preparare il terreni a dei corsi di aggiornamento e formazione per docenti che dovrebbero essere attivati dall’anno prossimo e in cui mi piacerebbe la letteratura ricavasse un suo meritato e secondo me necessario spazio.

Lunedì 11 aprile dalle 17 alle 19 ci sarà l’incontro rivolto alle insegnati della scuola dell’infanzia e primaria;
sabato 16 aprile dalle 10 alle 12 quello per gli insegnati della scuola secondaria di primo e secondo grado.
Moltissime altre iniziative sono previste e di seguito nel programma potrete trovarle tutte.

Per quanto mi riguarda spero che questo approccio trovi la risposta e l’interesse che merita nell’ottica di una assoluta attenzione al bambino e al ragazzo che deve essere accolto per ciò che è ed anche per ciò che non è!

 

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