“Selvaggia” di Emily Hughes

Dunque dovrei raccontarvi…nell’ordine: dei libri per bambini sull’Egitto, del progetto Camilla, di un albo bellissimo appena edito, di alcuni saggi che sto studiando….e invece mi lascio andare e spero apprezzerete!

Ecco a voi….Selvaggia

Scritto e illustrato da Emily Hughes e edito in Italia da Settenove. Fine del pizzino “anagrafico” e adesso mi do alla lettura…selvaggia!

Vi avviso, non pensate di uscire dall’albo puliti, qualche foglia vi resterà senz’altro addosso, la vegetazione, , gli animali, la protagonista, tutto in questo albo sembra, ed è, fuori controllo ed il bello è che ci siete dentro e non ne verrete fuori fino alla fine dell’ultima sguardia (l’ultima pagina incollata alla copertina)!

Nessuno ricordava come fosse arrivata nel bosco, ma tutti sapevano che era la cosa giusta.
L’intera foresta l’accolse come una di loro

Così ha inizio la storia di una bambina che impara a parlare come gli uccelli , a mangiare come gli orsi, a giocare come le volpi e a dormire nel cavo di un albero.

Lei capiva ed era felice.

Finché un giorno la sua chioma pari solo a quella di un piccolo albero venne presa da una tagliola e…il mondo scoprì l’esistenza di una bimba selvaggia. Non sappiamo nemmeno se questa bambina abbia avuto un nome, se qualcuno l’abbia nominata nel senso pieno del termine, ma sappiamo – la scena cambia radicalmente e dal verde e marrone intenso della foresta entriamo nei toni crema degli interni della città – che una coppia di psichiatri ci ha messo tutta la sua buona volontà per addomesticarla.

Tuttavia la piccola selvaggia non capiva e non era felice perché questi esseri, apparentemente così simili a lei,

Facevano ogni cosa nel modo sbagliato!
parlavano in modo sbagliato.
Mangiavano nel modo sbagliato.
Giocavano nel modo sbagliato.

E se il sangue non è acqua una piccola tigre non può mica accettare tutto questo! Quando è troppo è troppo! Selvaggia il nome se lo da da sola, in qualche modo, e se ne riappropria, devasta la casa e torna felice e libera nella foresta (insieme al cane e al gatto che condividono la saggia decisione).

Tutti ricordarono come se ne andò, e tutti sapevano che era la cosa giusta.

Aaaaa, ecco un albo che farebbe, se lo conoscessero, rizzare la testa a metà degli insegnati e a tre quarti dei genitori, o forse le proporzioni sono inverse…va be’ non cambia molto.
Ma come, va bene non il didatticismo ma arrivare addirittura a perseguire il ritorno alla natura selvaggia….e poi chi li educa più i bambini se leggono queste cose?

Ma suvvia, allora se leggiamo gialli diventiamo tutti serial killer? E il potere evasivo, terapeutico persino, liberatorio, immenso della letteratura dove sta?

La bellezza di questo albo, che ha fatto piuttosto scalpore quando è uscito in Italia, di cui tutti hanno riconosciuto la grandezza dell’illustrazione (era anche in mostra quest’anno a Sarmede) e meno quella del testo, è che con una storia precisa e concisa assume senza mediazioni “adulte” il punto di vista dei bambini. Dà voce ad una fantasia profonda, ad un immaginario selvaggio e anche alle visioni persecutorie del mondo adulto. E’ vero, non è vero. Ma che ce ne importa? Questo è il vissuto di Selvaggia, questo è il vissuto interiore di tantissimi bambini e bambine che in Selvaggia troveranno la loro evasione, dal loro mondo e qualche volta anche da loro stessi!

I bambini e le bambine semplicemente adorano questo albo e se la sovrabbondanza (lo dico in senso positivo) e energia dell’illustrazione quasi ci sopraffà la pacatezza e semplicità del testo fanno da perfetto contraltare con un linguaggio semplice e mirato esattamente al pubblico di bambini facendosene un baffo degli adulti a cui il libro capiterà in mano.

Brava Emily Hughes, grazie di questo momento si puro piacere in cui, come in ogni vero piacere, non manca il confronto con la parte sadica e triste del nostro essere umani, essere adulti, ma solo per rendere ancora maggiore il trionfo della bambina che sa parlare come i corvi, mangiare come gli orsi giovare come le volpi e dormire comodamente, in pace con se stessa e la natura, nel cavo di un albero.

La stessa autrice ha edito, in Italia sempre con Settenove, un altro bellissimo albo in cui di nuovo la vegetazione la fa da padrone, si intitola Il piccolo giardiniere, le tavole originali erano anch’esse a Sarmede quest’anno, ma questa è un’altra storia.

Della stessa autrice Il piccolo giardiniere

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