“Piccione Gedeone”

Chiara Carminati ci aveva visto giusto:

“il piccione, per errore, viene preso per fifone.
mentre invece nel suo cuore ha un coraggio da leone”

(Chiara Carminati, Belle bestie, Panini)

Ora, io non so se proprio il Piccione Gedeone abbia un coraggio da leone, quello che so è che per certo si attribuisce a questi animali onnipresenti una piccolezza mentale e morale che evidentemente non si meritano. Non almeno se vi capita di incontrare Gedeone…

Io l’ho incontrato ed in un giorno di grande fatica lavorativa vi assicuro che nulla come una strip comic di Gedeone può rimettervi in sesto!

Alberto Graziani ha creato un personaggio esilarante, ironico, sorprendente che ha trovato un bello spazio in un bell’albo di fumetti di Orecchio Acerbo, il primo della collana comics, a quanto pare. Se gli altri saranno dello stesso livello ne vedremo delle belle!

Intanto ci godiamo questo!

Gedeone sta sui tetti (evidentemente non è un piccione veneziano dove ormai questi uccelli camminano e basta), nella sua quotidianità gli capita di incontrare molti personaggi, un gatto vegano, l’Osognolo che parla solo con la “O” perché se fosse un usignolo parlerebbe solo con la “U” come suo fratello, Rita la chiocciola alpinista….ma anche Messner (sì, proprio quello lì a cui state pensando) e…la Morte, meglio di un film di Bergman.
La morte tanto per non cedere a cliché propone una partita a scacchi a Gedeone che però ha tutt’altro da fare che andar dietro a vecchie credenze popolari. Il piccione sa perfettamente che finché sta lì, nel libro, con il suo disegnatore pronto a fare qualsiasi cosa per lui, la Morte non lo potrà toccare quindi che si dia una bella regolata con sta storia degli scacchi e dell’andare a prendere la gente quando viene l’ora presunta!
E qui sta il bello del fumetto: è un meta fumetto in realtà.

Gedeone, a differenza di tutti gli altri compagni di pagina, ha perfetta cognizione della propria essenza di creatura disegnata, di portavoce del pensiero dell’autore. Lo sa, gli va bene e vi si presta!

E d’altra parte come potrebbe essere altrimenti?

Gedeone ha sempre il coltello dalla parte del manico: sa di essere un protagonista, di essere assoggettato al proprio padrone-autore, certo, ma allo stesso tempo sa di essere assolutamente indispensabile perché il suo autore sia tale e sia considerato tale dal mondo fuori del libro.

Non so se mi sono spiegata. L’ironia delle strisce si scatena via via di più man mano che cresce in noi la consapevolezza di avere davanti un personaggio che sa di essere un personaggio, ad un certo punto sembra di avere tra le mani non Gedeone…ma un povero diavolo di disegnatore che mentre crea viene creato.

Quanto deve Gedeone a Graziani e quanto il contrario? E’ sempre vero questo scambio tra autore e personaggio?

No, non è sempre tale lo scambio. Barthes direbbe che ogni personaggio, ogni opera, quando viene letta vive di vita autonoma, l’autore lascia l’ombra, quando e come può ma poi deve ritirarsi in buon ordine e lasciare andare le sue creature nel mondo.

Gedeone no. Lui non può mica andare da solo per il mondo altrimenti il suo autore dove e come eserciterebbe il proprio potere poietico?

La striscia in cui Gedeone dimostra al compagno uccellino che gli si è posato vicino che quella che sta vivendo non è la realtà ma la scrittura della realtà facendo trasformare se stesso e l’amico in un cavatappi è esilarante. Noi ne abbiamo più o meno lo stesso effetto straniante dell’uccellino, fatto salvo il fastidio di avere un cavatappi al posto del collo e della testa!

L’albo si trasforma, volontariamente e consapevolmente, in una sorta di mondo parallelo in cui però qualcuno ha cognizione dell’esistenza del mondo reale. Una specie di Matrix in cui però Gedeone ha piena memoria, perché ce l’ha il suo disegnatore, della realtà e soprattutto della propria reale essenza di carta e parole.

Leggere Piccione Gedeone vi farà ridere, sorridere, pensare (molto), guardare ai piccioni con occhi decisamente diversi, valutare la possibilità di…cambiare punto di vista sul mondo…e se fossimo pedine in mano ad un disegnatore folle?
No, no, non lo siamo e ci prendiamo ogni responsabilità di ciò che nel mondo accade in bene e in male.

La pubblicazione di Gedeone è un bene.

Nuove strisce raccontano Gedeone fuori dall’albo, nel blog di Graziani http://gedeonpigeon.blogspot.it/, buttate l’occhio, è davvero interessante come operazione creativa e soprattutto molto divertente.

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