“La piccola mercante di sogni” al lunedì di Adolfina de Marco

Continua il nostro viaggio nei libri che Adolfina de Marco ci propone per raccontarci l’utopia.

Malo compiva 11 anni il 2 novembre, il giorno in cui si ricordano le persone “scomparse”. Il giorno del suo undicesimo compleanno Malo fa un incidente, cade nella Senna, viene risucchiato da un vortice e scompare. Così ha inizio l’incantevole romanzo La piccola mercante di sogni di Maxence Fermine (Bompiani, 2013), tradotto da Sergio Arecco, che propone una trama all’aroma di favola, generosa di elementi evocativi, facili da riconoscere: il bambino, Malo, che cade e precipita lungo un taboga fa ricordare una certa signorina Alice che rincorre il coniglio e precipita in un pozzo. Come Alice, anche Malo si trova, alla fine della corsa in un paese nuovo, non “delle meraviglie” ma delle Ombre nel quale non esistono colori e nel quale, appunto, incontrerà Lili, una bambina dagli occhi d’oro, la sola creatura, in quel Regno, ad avere colori. Per ritornare nel mondo dal quale è venuto, Malo deve riscattarsi dal sortilegio dell’alchimista Dom Perlet e sarà proprio Lili ad aiutarlo, la venditrice di sogni.

Un romanzo sobrio, leggero ma compatto: Malo incontra personaggi che lo accompagnano e lo aiutano a ritrovare la via del ritorno, come avviene con Lili, un incontro alchemico che lo farà crescere.

Questo romanzo dello scrittore francese è il primo di una trilogia (seguono La bambola di porcellana, La fata dei ghiacci) ed è un romanzo filosofico che risponde alle più comuni e umane domande, esposte con estrema naturalezza e chiarezza, senza eccedere in pedanti dichiarazioni. Un volumetto curioso le cui illustrazioni sono state realizzate dai partecipanti di un concorso organizzato dalle Éditions Michel Lafon, la cui trama è ispirata ad un sogno della figlia dell’autore.

“La gente non sa che cos’è la felicità” -spiega uno dei personaggi più strampalati che incontra Malo -“È l’incontro con una persona cara o la nascita di una stella”.

Domande che toccano le corde dell’esistenza umana, del senso dell’esistenza, proposte ai giovani lettori con particolare delicatezza e autenticità, come si conviene ad una favola nella quale sta scritto:

“Un semplice sogno può rendere felici?”

“Se è quello destinato a te, sì”.

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