Un nido di libri. “Il libro gatto”

“Il Libro Gatto”

Età: dai 3 anni

Pagine: 32

Anno: 2013

Autore e illustratore: Silvia Borando

Editore: Minibombo

Letture leggere, letture divertenti, letture impegnative, letture ad alta voce, letture animate… sembrerà forse strano ma all’Asilo Nido si legge molto e un po’ di tutto.

Oggi ho scelto di raccontarvi un libro che rientra nella top ten dei bambini al Nido. Sia nella sezione lattanti che nella sezione divezzi. “Il libro gatto”!

Il suo formato medio piccolo lo rende agibile anche per le piccole mani dei bambini, ma allo stesso tempo le illustrazioni, semplici e dai tratti decisi, gli consentono di essere letto anche in gruppo. Le sue ridotte dimensioni inoltre lo rendono, come dicevo anche nel mio ultimo post, un ideale “libro da viaggio”.

Prima di addentrarmi nel racconto del libro vorrei però proporvi una riflessione che mi sta a cuore e alla quale ho già fatto qualche accenno in altri post.

Che senso ha l’età indicata nei libri e nei cataloghi? Si tratta di un consiglio o di un’imposizione o di una richiesta del mercato editoriale? Si può leggere un albo a bambini di età inferiore? Ha senso darlo in mano a bambini più grandi?

Io credo che una certa flessibilità sia d’obbligo e, poiché non si tratta di medicinali, mi sembra più che lecito non sentirsi imbrigliati da una determinata fascia d’età. L’età evidenziata è e deve essere a mio avviso interpretata come indicativa, “suggerita”.  In alcuni libri e cataloghi infatti scrivono “età consigliata”, ossia quell’età (il target) per cui l’albo è stato pensato ed ha il suo miglior rendimento, l’età in cui vi è una completa comprensione e una piena interazione tra piccolo lettore e libro. Ciò non toglie che possa esser letto prima o dopo. I bambini stessi poi non sono tutti uguali.

L’età suggerita quindi non va intesa come un limite (“A mio figlio piacerebbe tanto questo libro ma non ha ancora 4 anni”, “Bellissimo quest’albo, piacerebbe un sacco a mio nipote… sarebbe un regalo perfetto ma vista l’età indicata non vorrei che i genitori lo ritenessero troppo infantile per lui”) ma come consiglio. Penso proprio, per esempio, a quando si deve fare un regalo – ah… quanto mi piace regalare libri! –, “l’età consigliata” può essere d’aiuto. Anche se sarebbe opportuno, per quanto detto, conoscere il bambino a cui si fa il regalo e conoscere il libro che si vuol regalare. Oppure… affidarsi a un bravo libraio.

Il Libro Gatto è un albo illustrato consigliato dai tre anni ma io l’ho letto anche a bambini di uno, di cinque, di otto… No, non sto dando i numeri; sono solo (volutamente) un po’ provocatoria. Ma sono convinta che, quando un albo illustrato è ben fatto, esso funziona sempre, in maniera diversa, indipendentemente dall’età.

Il bello di un buon albo è che coinvolge attivamente il lettore e non può prevederne sempre la risposta. Il margine di risposta, comprensione, interiorizzazione non è prevedibile! E questo a mio avviso è fantastico!

Certo, si possono immaginare le più disparate possibili risposte in modo da avvicinarsi al maggior numero di bambini possibili, ma c’è sempre quel margine di imprevedibilità che… è giusto ci sia.  D’altronde se si prevedesse tutto il libro risulterebbe estremamente noioso.

Il protagonista de Il libro gatto è un gatto arancione, inizialmente addormentato e che deve essere svegliato dal bambino o dai bambini che lo chiamano per nome (da loro deciso). Essi poi gli fanno le coccole e lui fa le fusa. Si accompagna Gatto tra le pagine del libro finché, stanco dopo una giornata impegnativa, se ne torna a riposare.

Ora vi racconto come è andata al Nido…

I bambini di un anno mi guardavano estasiati e qui non ho han capito se fosse merito dell’albo o della mia lettura animata, particolarmente calata nella parte (…sì, mi faccio un po’ prendere quando sono da sola con i bambini ;-P).

La cosa interessante è che l’attenzione del bambino, seppur molto piccolo, dura dall’inizio alla fine, questo significa che il libro e l’interesse che esso suscita sono ben calibrati.

Un altro aspetto che mi ha colpito nei bambini più piccoli è che per loro l’animale coincide con il suo verso… Il gatto in realtà fa miao ed è un Miao. L’autore del libro ha ben capito questo aspetto e infatti gioca molto sull’essere gatto.  Il libro funziona perché pensa come il bambino, lo sa incuriosire inserendo ogni volta un elemento capace di captare o destare il suo interesse…

I bambini di due anni lo seguono con attenzione e comprendono il racconto ma… gli basta ascoltare.

I bambini di tre anni cercano l’interazione: vogliono essere loro a svegliare il gatto, vogliono fargli i grattini, ecc.

(Andando un po’ fuori dallo specifico tema della rubrica #unnidodilibri, ho avuto l’occasione di vedere gli effetti di questo libro anche su bambini più grandi…)

I bambini di cinque anni si divertono. Trovano il libro ironico, soprattutto quando si bagna con la pioggia e dopo averlo asciugato risulta tutto arruffato. Più che interagire con il protagonista sono curiosi di conoscere il finale.

I bambini di otto si ripensano un po’ loro piccoli: lo leggono volentieri, velocemente, in autonomia e amano magari leggerlo a qualche bambino più piccolo… sentendosi grandi.

Questo semplice riscontro di lettura reale dimostra come l’albo funzioni se il suo linguaggio iconico e verbale sia autentico, coerente, corretto e rispettoso nei confronti del lettore, quindi accessibile a tutti e a diversi livelli. Una parola e un’immagine semplice sono accessibili a tutti anche chi potenzialmente potrebbe già comprendere parole e immagini complesse, non per questo il messaggio diventa banale. Al contrario, se un concetto è astruso e un’immagine poco chiara diventa accessibile solo a un gruppo ristretto di destinatari.

Se un albo illustrato riesce a costruire incontri personali con lettori estremamente diversi fra loro è davvero un buon albo perché, rimanendo se stesso, riesce a risultare ogni volta diverso.

Per concludere, mi sento di invitare educatori, insegnanti, genitori… a non considerare la dicitura “età consigliata” come un vincolo ma come semplice indicazione. Il metro migliore è sempre la lettura concreta, magari proposta da qualcuno che conosce e ama quel libro!

Mantenendo un filo con le puntate precedenti vi dico che della stessa serie c’è anche “Il libro cane” e “Il libro criceto”.

E vi lascio con un quesito: “Secondo voi “Il libro gatto” è figlio di “Gatto nero, gatta bianca”? (sempre edito da Minibombo) …o forse il nonno?!? …o non sono nemmeno imparentati ed è il caldo che mi da alla testa?!?”

 

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