“Jane la volpe e io” la letteratura che salva

Ci ho pensato e ripensato.

In questi giorni in tutta Italia, oggi qui a Venezia, hanno riaperto le scuole; bambine e bambini ragazze e ragazzi sono tornati a scuola.

Avrei dovuto scrivere un post su un libro con la scuola o, la maestra, o qualcosa del genere.

E invece no.

Apro metaforicamente il “mio” anno scolastico di teste fiorite con un libro, un graphic novel, che non c’entra niente (almeno apparentemente) con la scuola e che si rivolge ad una fascia d’età che forse è la più bistrattata da tanti punti di vista, soprattutto, quello scolastico: quella delle studentesse e degli studenti delle secondarie di primo grado. Le ex-medie, quelle in cui le esperienze diventano più dolorose, quelle in cui non ci si sente nè bambini nè ragazzi e trovare la forza di essere se stessi è sempre più difficile perché in realtà spesso non si sa esattamente chi si è.

Insomma oggi è dedicato a Jane la volpe e io di Isabelle Arsenault e Fanny Britt, Mondadori (2014).

Il contesto della storia è noto a tanti ragazzini e lo è stato per tanti di noi: una ragazza che viene presa di mira a scuola dai compagni che la prendono perennemente in giro, specie per il suo peso.

Quello che non a tutti è noto, è il contro-contesto che la protagonista crea per resistere e attraversare la vergogna e la paura dei compagni: il mondo di Jane Eyre. Quella brughiera cara a Charlotte Bronte in cui ogni cosa è possibile anche alla più povera e apparentemente miseranda governante.

La forza di Helene è quella di Jane o meglio, Helene si fa forza pensando a Jane, attraverso di lei vive il desiderio della speranza e la possibilità di una vita a colori. Già anche le pagine del fumetto si colorano quando dalla realtà si passa alla letteratura. Jane è sempre una figura nera e dimessa ma compaiono gli azzurri i verdi, gli arancioni indizio di una possibile vita, di una possibile felicità.

 Helene sopporta, gli insulti, le prese in giro ed anche la fatica della madre, leggendo, entrando nel mondo di Jane almeno fino a quando è la vita vera ad irrompere nei tristissimi giorni del campo scolastico. Una volpe prima ed un’insperata amica poi, rompono il bianco e nero della vita di Helene, la volpe lo rompe anche dal punto di vista cromatico con un arancione luminoso che è lo stesso che avevamo incontrato in alcuni dettagli delle pagine con protagonista Jane al posto di Helene.

La volpe di fida di Helene, e l’incontro è reciproco: due creature che vengono normalmente cacciate si alleano nello sguardo complice della curiosità.

Il romanzo a fumetti si chiude con la vita che irrompe, dentro e non più solo fuori dalle pagine, la volpe e i suoi colori riempiono le ultime due pagine in cui ormai Helene cammina a testa alta, non fa più finta di leggere e non fa più finta di vivere la vita di Jane, vive e basta lei stessa rassicurata da chi le ha dato, inaspettatamente e sorprendentemente, amicizia e fiducia.

Jane, la volpe e io è un graphic novel che viene dal Canada, che ha vinto moltissimi premi e che esplicita in forma letteraria il potere della letteratura: quello di salvare la vita costruendo mondi altri, possibilità parallele, ipotesi di esistenza. 

Certo, si è detto, a ragione, ed è scritto anche sul retro del libro, che questo è un libro sul tema del bullismo, ma ho quasi paura a dirlo per non limitare la forza letteraria di questa narrazione. Ho letto una volta, al momento non ricordo dove, che la responsabile della Salaborsa di Bologna, l’importantissima biblioteca che con bambini e ragazzi lavora da tantissimo, raccomanda di non cercare libri dedicati ad un tema, ma di cercare bei libri per trovarci tutti i temi dentro.

E così è.

Jane, la volpe e io è anche consigliato all’interno di uno dei percorsi di Xanadu dedicati alla scuola secondaria di primo grado.

Un pensiero su ““Jane la volpe e io” la letteratura che salva

  • 13 Settembre 2017 in 17:22
    Permalink

    Un libro molto bello.
    da leggere con i ragazzi. E quanto lavoro può scaturire…!

I commenti sono chiusi.

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