Semplicemente Lili.
Quando apro un libro, dopo la copertina che è la carta d’identità dell’oggetto che ho tra le mani, la prima cosa che guardo sono i risguardi e poi le pagine che precedono o seguono immediatamente il frontespizio con il titolo, quelle in cui solitamente si annidano silenziose e significative spesso solo per chi le firma le dediche.
Quando un libro ha la dedica firmata non dall’autore, non dall’illustratore, bensì dall’editore che si firma proprio EDITORE non con nome e cognome, qualcosina qualcosina di interessante da scoprire ci deve essere.
Com’è che l’editore, che di fatto firma tutti i libri che sceglie di fare, che ama tutti i libri che pubblica come figli, sceglie di mettere la propria mano inconfondibile proprio su uno di questi figli?
Il mistero si svela sin nella prima pagina della narrazione quando scopriamo che Lili Boulanger, alias Juliette-Marie Olga Boulanger, abitava in rue Ballu.
Questo sì che è un indizione….
Semplicemente Lili è il nuovo libro firmato da Chiara Carminati e Pia Valentinis per la casa editrice…rueBallu.
Coincidenza? No, mai come in questa vicenda sento che, se non nella narrazione ma nell’esistenza in senso più ampio di esistenza di Lili Boulanger, vale per questo editore il “de te fabula narratur”.
Qui la fabula è parte stessa dell’esser libro se esser libro vuol dire esser stato pensato ed editato da qualcuno che è fortemente emotivamente implicato nella storia narrata.
Ma chi era Juliette-Marie Olga Boulanger, in arte Lili che suona come do-sol do-sol?
Ce lo racconta Chiara Carminati con una penna delicata che rinuncia all’espediente narrativo del narratore interno alla storia per optare per un occhio esterno e non estraneo che con amore racconta ad un presulto ascoltatore, ovvero al lettore lì pronto ad ascoltare una storia, la brevissima vita di Lili.
Già, ma chi era Lili Boulanger?
Io l’ho scoperto grazie a questo piccolo libro. E’ stata la prima donna a vincere il più prestigioso riconoscimento francese per i compositori di musica. Morta giovanissima, a 25 anni aveva già strabiliato per le sue doti musicali e per la caparbietà con cui le portò avanti nonostante la salute decisamente inferma.
Di Lili non so cosa resti, intendo dire dal punto di vista musicale, decisamente non sono una musicologa nè una appassionata tale da poter dire che la sua impronta sia oggi ancora più o meno importante, ma so, adesso, che cosa resta di Lili per me, che mi occupo di letteratura, ovvero di qualcosa di molto lontano: resta una piccola casa editrice siciliana degna di nota per la caparbietà nel fare bei libri che raccontino a bambini e ragazzi musicisti e poeti.
Chiara Carminati e Pia Valentinis avevano già firmato per questa stessa casa editrice e collana L’ultima fuga di Bach, bellissima narrazione della vita del grande musicista ad opera del suo uccellino. Questa volta tornano a scrivere insieme – e con scrivere intendo anche l’intervento illustrativo di Pia curato in ogni dettaglio, specie nelle piccolissime miniature dei capitoli che, a ben guardarle, racchiudono il senso profondo della narrazione di quella porzione di testo, come delle parole chiave – la storia di una donna forte con parole e colori marcati e consonanti con il carattere della protagonista.
Risaltano i blu e gialli che danno quel senso di serenità e al tempo stesso di lampo luminoso che deve aver dominato l’anima di Lili per come ce la racconta Chiara Carminati; spicca per tutto il libro il senso di un lavoro voluto e portato avanti con empatia prima che con tecnica, si respira un’aria, in questo libro, che è bello i giovani lettori possano incontrare in un libro.
Semplicemente Lili.