Greta grintosa di Astrid Lindgren
Il primo libro letto quest’anno è stato Greta grintosa, raccolta di 10 racconti di Astrid Lindgren, con le illustrazioni di Ingrid Van Nyman ed Eva Billowedita,da pochissimo da Iperborea nella collana “Miniborei”.
Ecco, una volta tanto, forse la prima in tanti anni, sono riuscita a scrivere in incipit di cosa sto parlando…niente prolessi come al mio solito ma un titolo un autore e un editore chiari e tondi sin da subito, così potete correre a cercare il libro…però leggete fino alla fine lo stesso, dai!
Dicevo, il primo libro che ho letto quest’anno è Greta grintosa, libro che prende il titolo dal primo dei 10 racconti di storie di bambine e bambini, tutti tra i 5 e gli 8 anni suppergiù, abitanti territori della realtà e della fantasia che una scrittrice non ancora, probabilmente all’epoca, famosissima di nome Astri Lindgren libera con la propria scrittura diretta e precisa.
Troverete protagonisti senza genitori, senza soldi, senza amici, senza consapevolezza del limite, ma nessuno senza la capacità di crearsi un mondo fantastico all’interno di quello reale. Ogni bambino o bambina della Lindgren riesce, in un modo o nell’altro, a ritagliarsi un pezzetto d’esistenza, fosse anche nel suo solo pensiero, nella vecchia bambola lercia. Non è ancora arrivata la bambina che diventerà l’eroina dei bambini, la liberatrice dell’infanzia dai soprusi con la sua superforza, Pippi qui è ancora lontana, ma la sua forza è già tutta nella sua autrice e creatrice che sostiene con fiducia i suoi personaggi, parteggia più che visibilmente per l’infanzia.
I 10 racconti non sono tutti dello stesso livello, alcuni sono decisamente più grezzi, e non è solo questione di struttura narrativa, diciamo che reggono meno, ma altri sono strepitosi, tutti, significano di una scrittura che si prova e riprova in cerca di se stessa e che dà il suo meglio, secondo me, nei racconti più realistici, quelli in cui lo spazio di libertà dei bambini protagonisti non è uno spazio di pensiero o di immaginazione ma è ricavato, direi quasi intarsiato con enorme fatica, nello spazio dei giorni tutti uguali, in contesti di privazione affettiva o economica. Non per niente, a parer mio, i 2 racconti che spiccano, strategicamente collocati dall’editore in apertura e chiusura di volume, sono Greta grintosa, appunto, e Stellina mia.
Racconti che funzionano ancor di più perché pescano e giocano con un’ambientazione ed una struttura narrativa, quella della povera orfana (o quasi) messa alla prova dalla vita in senso economico e/o affettiva, per poi ribaltarla ed alterarla riscattando la bambina protagonista vincitrice contro il mondo degli adulti.
Soprattutto Stellina mia è un racconto che fino alla penultima riga ti porta a passeggio in una letteratura d’altri tempi e poi ti lascia di stucco con la chiusa sfacciata e liberatoria della bambina protagonista.
Racconti ambientati sì in altri tempi, ed altri spazi, ma che incontrano immediatamente l’empatia e la simpatia del lettore contemporaneo perché quello che raccontano, più che situazioni oggettive, è il vissuto interiore di bambini che “sentono” e vivono da bambini e si riscattano in quanto tali.
Le due illustratrici Eva Billow e Ingrid Van Nyman sono storicamente accostate ai personaggi della Lindgren e il contributo delle illustrazioni dà perfettamente il senso di un libro curato nei minimi dettagli e perfettamente confezionato perché il lettore e la lettrice abbiano in mano qualcosa di molto bello…non solo da leggere.
Appunto conclusivo: ma quanto è bella questa collana dei Miniborei, e anche la collana dedicata ai Mumin di Iperborea!