Un libro in cartella. Parole e figure. “Il libro senza figure” e “Concerto per alberi”

Il libro senza figure

 Età: da 5 anni

Pagine: 50

Anno: 2015

Editore: Bompiani

Autore: B. J. Novak

Traduttore: D. Almansi

 

Concerto per alberi

 Età: da 5 anni

Pagine: 64

Anno: 2011

Editore: Terre di mezzo

Collana: Bambini

Autore: L. Devernay

 

Oggi vi racconterò, in un solo articolo, la lettura di ben due libri molto diversi fra loro. Se vi state chiedendo il perché di questa scelta… vi assicuro che una motivazione c’è. Ora cerco di spiegarvela e poi vi racconterò come è andata la lettura in classe.

Ovviamente non ho proposto ai bambini i due libri lo stesso giorno, ma le due esperienze vissute sono tra loro legate da un filo, sottile ma resistente; sono come due facce di una stessa medaglia e credo che i bambini l’abbiano colto.

I bambini amano “provocare”, capire chi hanno di fronte, testarne i limiti.

Devo dire che in questo (ma non solo) io assomiglio molto ai bambini. Mi piace sperimentare e far sperimentare cose nuove. Mi piace molto l’apprendimento per scoperte, quando i bambini sono i protagonisti in prima persona, quando si ricerca la soluzione con entusiasmo e curiosità, dove c’è la voglia di comprendere qualcosa di nuovo o semplicemente di consolidare e affermare vecchie conoscenze. Ecco perché la “lettura” di due albi diametralmente opposti eppure complementari: “Il libro senza figure” e “Concerto per alberi”. Il primo con sole parole e senza figure, il secondo con sole figure e senza parole.

Sssssshhhh

Un gruppo di bambini frequentanti la primaria, classe seconda, vivaci e curiosi, piuttosto chiacchierini e restii al rispetto incondizionato delle regole. In generale accolgono con entusiasmo ogni nuovo argomento e ogni attività proposta, ma in particolar modo rispondono positivamente alla lettura di un bell’albo.

Ora vi racconto come è andata.

 “Il libro senza figure”

Quanto mi diverto quando i bambini “abboccano” come sperato e… previsto.

Dico: “Bambini, oggi vi leggerò un libro senza figure…”.

Risposta: “Noooo maestra, un libro senza figure noooo, che brutto!”.

Dopo un primo teatrale dissenso si mettono velocemente in silenzio pronti ad ascoltare.

Apro la prima pagina…

Rileggo il titolo…

Poi continuo…

“Questo è un libro senza figure.”

Sei parole, in un carattere stampato minuscolo abbastanza grande in una pagina completamente bianca. Continua con lo stesso stile per altre due pagine, solo un paio di parole scritte in stampato minuscolo corsivo. Tutto molto lineare e piatto. Quando si giunge alla rivelazione:

“I libri funzionano così: se il libro dice una cosa, la persona che legge il libro deve dire proprio quella cosa”.

E qui comincia la parte divertente. Potete immaginare cosa può far dire questo libro. Fa dire “cose sceme, asinate belle e buone” come si scoprirà alla fine, ma che fanno tanto ridere i bambini. È un tripudio di risate e gridolini.

La cosa che più mi piace è la magia delle parole, la loro combinazione, i suoni che provocano nel pronunciarle, il ritmo incalzante o rallentato che generano.

In particolar modo ai bambini piacciono le “parolacce”, le classiche cose che solitamente è meglio non dire, soprattutto ad alta voce in pubblico, ma che fanno tanto ridere!

parolacce

CACCA-BUDINO li fa sbellicare dalle risate. Pur non essendo chissà che volgare, il fatto che ci sia la parola cacca sa di trasgressivo e questo gli piace un sacco. Anche “parole sceme” trova di gran lunga il loro consenso.

L’albo ha un bel formato quadrato, le pagine hanno molto spazio bianco e il carattere utilizzato varia di dimensione, colore e formato in base al contenuto. Dà la possibilità a chi lo legge ad alta voce di sbizzarrirsi nei toni e nell’andatura.

Divertente il “botta e risposta” implicito tra quanto il libro impone di leggere e il plausibile pensiero del lettore (entrambi scritti sulla pagina bianca, uno in carattere colorato più grande, l’altro in nero più piccolo).

Passiamo allora al secondo libro

Concerto per alberi

“Concerto per alberi”

Dico: “Bambini, oggi vi leggerò un libro senza parole…”.

Risposta: “Ma dai maestra, come può essere senza parole?!?… E cosa ci leggi?!?”.

Io continuo: “Si chiama Silent book, secondo voi cosa significa?

Risponde il bambino con mamma americana – quindi bilingue: “Libro silenzioso”. Traduzione alla lettera.

E quindi?” chiedo io…

Libro che non parla, che non ha le parole” continua una bambina “E quindi cosa leggiamo?

Le immagini” risponde un altro bambino.

Bellissimo dialogo, bellissimo scambio, bellissima interazione tra me, i bambini e il libro, dando l’opportunità a tutti di esprimere il proprio pensiero, mantenendo viva l’attenzione.

Esatto” concludo io “libro con sole immagini che però ci racconta qualcosa, questa volta vi mostrerò pagina dopo pagina in silenzio, la prossima volta ve lo racconterò a modo mio”.

E così abbiamo fatto.

Un direttore d’orchestra si addentra in un bosco fatto di alberi magici. Si addentra, osserva ciascun albero e poi sceglie su quale salire. Si arrampica e raggiunge la cima della chioma. Poi comincia a muovere la sua bacchetta e sembra di sentire la musica. Le foglie degli alberi si trasformano in uccelli e volano nel cielo. Prima in massa poi ordinatamente, poi gli uccelli si diradano e ne rimangono pochi e gli alberi diventano spogli. Infine il direttore d’orchestra scende, ma prima di uscire dal bosco volge lo sguardo al cielo e poi pianta la sua bacchetta come un piccolo germoglio, promessa per l’anno avvenire e silenzioso se ne va.

Concerto

Un inno alla natura, alla fantasia e alla musica.

Le illustrazioni sono semplici, ma bellissime. Catturano l’attenzione, una grafica pulita e originale, impeccabile.

Questo libro l’abbiamo riletto tre volte, in giorni diversi. Il primo giorno l’ho solo sfogliato, con molta calma, lasciando ai bambini il tempo di osservare le illustrazioni e provare a pensare loro la storia. La seconda volta l’ho raccontato io secondo una mia personale interpretazione e usando parole mie.

La terza e ultima volta abbiamo accompagnato la lettura con un brano di musica classica, ciascun bambino teneva in mano la propria bacchetta e seguiva la storia e la melodia contemporaneamente. Avevamo aperto le tende e guardavamo fuori, così anche gli alberi veri hanno partecipato a questa magica sinfonia. Un’esperienza diversa, che un po’ si discosta dalla lettura pura, che però i bambini hanno apprezzato.

Per concludere…

Le domande sorgono spontanee… quanto importanti sono le parole a questa età? Bastano a se stesse? E le illustrazioni? Sono fondamentali? Mediano il testo? E quando il testo non c’è?

Sono fermamente convinta che linguaggio iconico e linguistico in un buon albo siano complementari, ciò non esclude le eccezioni ossia, non che l’uno non “prevalga” sull’altro, ma che… faccia anche la parte dell’altro!

Ecco allora un carattere più vivo e colorato ne “Il libro senza figure” per compensare graficamente le figure mancanti; ed ecco anche delle poetiche illustrazioni che parlano da sole in “Concerto per alberi”.

Due esperienze diverse, da un lato solo parole, dall’altro solo immagini. Eppure non solo parole e non solo immagini.

Credo sia molto importante per i bambini fare esperienze e che siano esperienze tra loro diverse. Altrettanto importante è una sorta di rielaborazione, a posteriori, dell’esperienza vissuta.

Sono convinta che la lettura deve essere un’esperienza a sé, non vincolata da secondi fini, ma per il solo piacere, puro e semplice, di leggere. Ciò non toglie che, se offre naturalmente spunti per confrontarsi, mettersi in gioco e crescere, li si debba negare. In questo caso, per me, ben vengano i connubi tra libri_senza_figure e silent_book. Troppo spesso si parla senza pensare al valore di quel che si dice, troppo spesso si fa fatica a trovare le parole, troppo spesso si vuole per forza parlare quando basterebbe contemplare o ascoltare. Educare i bambini a comprendere queste piccoli ma importanti segreti della vita per me è fondamentale. La lettura sa unire magicamente tutto ciò.

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