Del raccontare: per la giornata del libro

Oggi, lunedì 23 aprile, è la giornata mondiale del libro ed io mi sto preparando psicologicamente ad incontrare parecchi genitori delle scuole primarie e secondarie di primo grado per un incontro che debba…dare il senso dell’importanze dei libri e delle narrazioni.

Non so ancora bene cosa dirò stasera, qualche idea ce l’ho ma amo andare dove mi portano gli sguardi di chi ascolta… sperando di intercettarne i pensieri; so invece che ho preparato una valanga di libri da portarmi dietro. Alcuni li userò solo come copertina di Linus, di altri leggerò alcune pagine, altri ancora li porterò solo perché è importante dire che esistono anche libri come quelli…. Ho anche messo dei segnalibri a ricordarmi le pagine importanti che poi puntualmente faccio fatica a ritrovare e continuo a pensare all’incipit dell’incontro. L’inizio e la fine sono i punti nodali, il mezzo si dipana da sè, di solito.

Ma ogni volta che mi trovo a dover pensare ad un incontro come questo mi rendo conto che forse mi basterebbe 1 libro, 1 libro solo per dire tutto, per dare tutto e appieno il senso della narrazione e del gusto di ascoltare.

Basterebbe Il narratore di Saki, edito da Orecchio Acerbo 11 anni fa, nel 2007.

Vorrei poter trovare una forma teorica e divulgativa, insomma non letteraria, per poter dire quello che Saki condensa alla perfezione nella storia del narratore che racconta la storia della bambina orrendamente buona mangiata da lupo perché svelata nel suo nascondigio dal tintinnio delle medaglie alla bontà.

Cosa c’è in questo racconto?

Tutto. Tutto ciò che serve alla narrazione, persino la noia che apre la strada alla sorpresa; la paura, il divertimento, la convenzionalità… in una parola: il PIACERE.

Vorrei sapere, come sa fare magnificamente Saki (anche nel nuovo albo edito da poco da Orecchio acerbo e illustrato da Cinzia Gigliano Il ripostiglio), segnare 3 punti a zero per i bambini e i ragazzini.

Vorrei rendere quella cosa per cui il punto di vista adulto viene annientato dall’orecchio acerbo, in cui il disdicevole batte il pedagogico senza possibilità di replica.

Come si fa?

Io non lo so ma sono sicura che Saki verrà in mio aiuto!

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