La lettura animata e l’importanza della selezione

Care teste fiorite,

torno a brevissimo sul tema della lettura animata, della lettura ad alta voce perchè dopo l’ultimo post dedicato a questo tema della settimana scorsa (potete leggerlo qui) si è sviluppato un ricco e lungo dibattito che mi pare interessante riprendere. Purtroppo tutti i commenti e interventi sono stati fatti via facebook quindi se volete recuperarli dovete andare sulla pagina social di teste fiorite, vi ricordo che si può commentare anche qui nel blog.

Dunque, dunque, si diceva che il termine che mi lascia perplessa quando si parla di lettura è “animazione”: che cos’è la lettura animata? Ci sono differenze tra lettura ad alta voce e lettura animata?

Il mio punto di vista provo ad esprimerlo semplicemente senza avere risposte alla questione, che deve essere piuttosto calda, ma propondendo forse nuove domande.

La lettura ad alta voce è di per sè animata perché la voce prende forma.

Questo mi pare un punto nodale: l’animazione alla lettura non richiede necessariamente forme di teatralizzazione, di proiezione o di quello che vi viene in mente oltre il libro e il suo prendere anima nella voce che si fa respiro.

Quando progetto attività per i musei spesso le apro con delle letture, non mi sento mai però di scrivere “lettura animata” del testo perché so che gli insegnanti si potrebbero aspettare qualcosa che l’operatore assolutamente non farà, ovvero la messa in scena del testo.

Mi è capitato altresì di incontrare maestre che leggevano con gli effetti speciali libri semplicemente orrendi…. certo che la lettura funzionava perché loro riuscivano a renderla interessante ma non certo perché si affidavano al libro….

Ho anche assistito a messe in scena dei libri in forma teatrale, a letture che non usavano nemmeno il libro ma che con la mimica ne riproducevano la storia e anche a letture in proiezione dove il contatto con l’oggetto libro andava completamente perso. In tutti questi casi ho assistito a situazioni in cui l’effetto era qualitativamente elevato o decisamente brutto, la differenza la facevano i lettori, in questi casi, più che i libri, mi pare di poter dire.

Allora mi viene da domandarmi: cosa mi/ci aspettiamo da una lettura ad alta voce? Quale effetto vogliamo far scaturire?

Io mi aspetto, oltre alla questione dell’attrazione del piacere ecc. ecc, mi aspetto ed auspico che il bambino o la bambina escano dalla narrazione con il desiderio di incontrarla di nuovo nel libro. Vorrei che il libro restasse al centro indiscusso e che la lettura ad alta voce produca un innamoramento di quella storia, di quel libro.

Mi sono dunque chiesta quale sia il minimo comune denominatore perchè una lettura abbia senso, in qualunque modo sia svolta e il mio tentativo di risposta, in questo momento, è: la scelta dei libri. La selezione dei libri che il lettore sceglie di leggere al suo pubblico.

Dalla potenza e dall’adeguatezza del libro ad una lettura ad alta voce credo in parte possa dipendere anche il livello di “artificio” che il lettore vi aggiunge. Se il libro si presta a farsi leggere ad un gruppo vi assicuro che non servirà ricorrere ad arti mimiche o teatrali particolari ma solo ad una BUONA espressiva lettura che tenda conto dei respiri, della punteggiatura, degli asguardi dei bambini ascoltatori e null’altro.

Posta la differenza, che ho già provato a sottolineare nell’articolo della settimana scorsa,  tra lettura privata e lettura “pubblica” in cui la professionalità fa la differenza forse possiamo provare a mettere dei punti su cosa sia necessario ad una buona lettura ad alta voce, ovvero animata, dotata di respiro.

1- la scelta di libri di grande qualità e che bene si adattino alla lettura ad alta voce (non è detto che le cose coincidano

2- la professionalità del lettore che sa tenere i bambini con lo sguardo e la tensione della voce, con e senza effetti che spesso sono solo pleonastici.

3- il respiro e il tempo della lettura

4- il rispetto assoluto del testo e del suo andamento (ma qui si torna al punto prima: devo saper scegliere bene i libri da leggere)

Sin qui ci possiamo ritrovare tutti o sorgono questioni di forma o contenuto?

Ha molto ragione Elia Zardo della Scuola quando afferma che forse l’importante sulla questione è mettersi d’accordo sui termini che si utilizzano e sul significato che si dà loro. A tal proposito vi segnalo la sua intervista rilasciata a Milkbook che potete leggere qui e soprattutto il suo testo molto chiaro sul tema che potete leggere qui Animare libri e lettura.

Spero di esser riuscita a spiegare meglio il mio punto di vista sul senso della lettura, e sul significato che do a lettura animata.

Vi propongo per approdontimento anche la bibliografia qui di seguito elaborata da Susi Danesin per il corso che abbiamo tenuto due settimane da e che lei gentilmente mi ha permesso di condividere con voi.

Emma Baumgartner, Antonella Devescovi, I bambini raccontano. Lettura, interazione sociale e competenza narrativa, Trento, Erickson, 2001

Emy Beseghi (a cura di), Infanzia e racconto. Il libro, le figure, la voce, lo sguardo,
Bologna, Bononia University Press, 2003 (nuova ediz. Aggiornata, 2008)
Philippe Brasseur, 1001 attività per raccontare esplorare giocare creare con i libri, Roma,Lapis, 2009

Chiara Carminati, Fare poesia con voce, corpo, mente e sguardo, Milano, Mondadori,2002

Chiara Carminati, Perlaparola. Bambini e ragazzi nelle stanze della poesia, Modena,

Equilibri, 2011

Franco Cambi, Gaetana Rossi (a cura di), Paesaggi della fiaba. Luoghi scenari, percorsi, Roma, Armando Editore, 2006

Aidan Chambers, Il piacere di leggere e come non ucciderlo, Casale Monferrato, Sonda, 2006

Giorgia Cozza, Me lo leggi? Racconti, fiabe e filastrocche per un dialogo d’amore con il nostro bambino, Torino, Il leone verde, 2012

Roberto Denti, I bambini leggono, Milano, Il Castoro, 2012.

Simone Giusti, Federico Batini, Gabriel Del Sarto, Narrazione e invenzione. Manuale di lettura e scrittura creativa, Trento, Erickson, 2007

Rita Valentino Merletti, Leggere ad alta voce, Milano, Mondadori, 1996

Rita Valentino Merletti, Libri e lettura da 0 a 6 anni, Milano, Mondadori, 2001.

Rita Valentino Merletti, Bruno Tognolini, Leggimi forte. Accompagnare i bambini nel grande universo della lettura, Milano, Salani, 2006

Lucilla Musatti, Lettori nati. L’incontro con i classici nella scuola primaria, Roma, Carocci,2006.

Giuliana Pinto, Lucia Bigozzi (a cura di), Laboratorio di lettura e scrittura. Percorsi precoci per la consapevolezza fonologica, testuale e pragmatica, Trento, Erickson, 2002

Grazia Tanzi, Il laboratorio di poesia, Brescia, La Scuola, 1998.

Emilio Vigo, Parole animate. Idee e percorsi per un laboratorio creativo tra scrittura e

lettura, Milano, Editrice Bibliografica, 1992.

Paola Zannoner, Come si costruisce un percorso di lettura, Milano, Mondadori, 2000.

Jack Zipes, Inventare e raccontare storie. Scrittura e drammatizzazione, Trento, Erickson, 1996.

Elisa Zoppei, Laboratori di lettura. Metodi e tecniche di animazione del libro, Milano, Mondadori, 2003.

Un pensiero su “La lettura animata e l’importanza della selezione

  • 5 Novembre 2018 in 17:50
    Permalink

    Lavorando con i bambini a un progetto di insegnamento della scrittura per educare alla lettura, mi trova profondamente d’accordo e aggiungo che questo è il più chiaro degli articoli che abbia scritto in proposito. Grazie

I commenti sono chiusi.

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