Noccioline al Comics – Si ritorna a casa. Impressioni e riflessioni

Ed anche quest’anno la fiera è finita e si torna a studiare.
Prima di scrivere qualunque resoconto però devo ringraziare il mio ragazzo e tutti gli sconosciuti che mi hanno aiutato nel sollevamento della valigia piena di libri su ponti e gradinate dei treni: senza di voi sarei ancora lì probabilmente!

Detto questo possiamo iniziare.
Nonostante i solito caos, soprattutto nel weekend, e la pioggia che costringeva a rinchiudersi nei padiglioni, ho trovato questa fiera soddisfacente e in grado di mantenersi sempre di buon livello.
In più quest’anno mi è andata bene perchè sono state organizzati un sacco di conferenze ed eventi con tematiche di mio gusto (se avete seguito un po’ su facebook , ne avrete avuto un assaggio).

Tra tavole rotonde con modalità standard e eventi speriemntali, sono rimasta in particolare colpita dalla conferenza “Il giornalismo salverà il fumetto?“, legata alla recente pubblicazione per Nicola Pesce Editore del libro Il giornalismo a fumetti. Come la maggior parte di queste conferenze, durando solo un’ora e avendo diversi ospiti, concede solo spunti di riflessione, ma io personalmente li ho trovati molto interessanti. Per esempio trovo utile la separazione tra la notizia flash (che può essere anche a fumetti) dalla vera e propria pubblicazione di un libro di approfondimento. In una società che ci bombarda di news istantenee, prendersi un momento per farsi domande e riflettere è un bene.

Tra gli eventi sperimentali mi sono imbattuta in un’intervista/spettacolo con Vittorio Giardino. Un insieme di domande, musica, disegno dal vivo, spezzoni del suo documentario e letture di brani dalla sua recente pubblicazione: Jonas Fink. Salvo alcuni intoppi tecnici, lo spettacolo si è rivelato suggestivo e interessante. Era ricco di approfondimenti ed immagini tratte dai suoi vari viaggi a Praga, indice di quanta ricerca e lavoro ha messo in atto per arrivare a concludere il suo libro.
L’evento si è concluso con l’impronta delle sue mani nel cemento per “Wall of Fame” del Lucca Comics, dove, con commenti divertenti sulla qualità del cemento (è un ingegnere), è stata conclusa la serata.

Non posso non nominare la conferenza “La mia fumettoteca“, un’idea che ho trovato davvero simpatica e che sembra sarà l’inizio di una serie che proseguiranno nei prossimi anni.

Ho trovato le mostre tutte molto interessanti e scelte con criterio, rispetto ad altri anni in cui non tutte le sale mi avevano convinto. In particolare ho trovato simpatiche le due illustrazioni di Leiji Matzumoto ambientate a Lucca, fatte per l’occasione. Di seguito qualche foto:

Acquisti? Sì, decisamente tanti. Alcuni “a sorpresa” altri dalla mia listona, la maggior parte sketchati, ma di loro parlerò nelle recensioni più avanti.

Nel complesso anche quest’anno non ne sono rimasta per nulla delusa, i 5 giorni sono stati pieni di roba da fare come sempre. Ho apprezzato in particolare la trovata dei bicchieri di plastica riustilizzabili che fornivano nelle zone ristoro, per permettere di utilizzare le fontane e di non consumare bicchieri di plastica nei bar. Un segnale di attenzione all’ambiente, ma anche di cura per la propria città, a mio parere.

Mi ha divertito tantissimo la proposta di Tunuè che ha organizzato tornei di calcetto con squadre fatte di autori e partecipanti alla fiera all’interno del proprio stand. Inoltre scopro sempre più aree che sono accessibili anche senza biglietto, come tutti gli stand sulle mura e anche la self area.

Una nota dolente l’ho trovata proprio in quest’ultimo padiglione, dove si trovano lavori di qualità pari (ma anche superiore) di quelli della zona dell’editoria in piazza Napoleone. L’area ogni tanto viene spostata, ma mi sembra sempre lontana dalle zone più trafficate e fornisce poco spazio a chi vuole portare i suoi lavori, tanto che molti si sono trovati senza stand quest’anno. Questo si contrappone alla sempre più numerosa presenza di grossi padiglioni dedicati a famosi brand internazionali, che hanno sempre infinite code, ma che poi al loro interno sono fatti solo di pubblicità e volantini con piccoli sconti per usufruire dei loro servizi.

Infatti purtroppo la triste realtà della fiera, che si nota anche dalla bassa frequenza alla maggior parte delle conferenze, è che probabilmente vive di questi stand di merchandaising e mi vien da pensare che, senza che tutta quella gente paghi il biglietto solo per vedere stand del genere, non si avrebbe neanche tanto spazio da concedere al fumetto. Nonostante questo per fortuna l’affluenza all’interno dei padiglioni di editoria è sempre ampia, per cui non ne vedo assolutamente un fallimento. Solamente, la poca presenza agli eventi di autori importanti come Vittorio Giardino, fanno riflettere sulla tipologia di affluenza in fiera. In fin dei conti, meglio per me che sto seduta più comoda!

Salvo l’osservazione che ci avrà soldi avrà sempr più spazio, posso dirmi soddisfatta di questa fiera, un’annata di festeggiamenti di anniversari e di grandi ospiti internazionali. Ora si parte con la pianificazione del viaggio per l’anno prossimo!

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