Noccioline – Mediterraneo: urla silenziose
Un altro libro sull’immigrazione? C’è chi dice potrebbe essere una trovata per vendere copie poiché essendo una tematica calda, avranno un tot di vendite garantite. Sicuramente è possibile, ma non sono d’accordo: quando se non ora parlare di questi argomenti?
Mediterraneo è un libro un po’ particolare, sta volta non vi propongo un reportage, ma un viaggio in un mondo surreale e incredibilmente reale allo stesso tempo. Il mediterraneo, protagonista di quest’opera, si è ritirato: non vuole più essere associato a morte e sofferenza, come sta avvenendo negli ultimi anni. Incredibilmente suggestiva è la copertina del libro, che esprime esattamente questo concetto. Si vede una nave che solca quella che apparentemente sembrerebbe un’onda, ma con uno sguardo più attento ci si rende conto che non lo è.
Il punto di vista della storia si alterna tra quello dell’osservatore esterno, immagino occidentale, che vede la morte della guerra e dei pericolosissimi viaggi che costringe a fare, e il punto di vista interno: quello di una ragazzina rimasta sola. Lei ha vissuto e sta vivendo tutti i dolori di un paese sofferente, che vede come unica via di salvezza scappare.
Un particolare ancora non vi ho descritto: nonostante sia un fumetto, non ha parole. “le parole non hanno più forma, ciò che resta è solo il dolore”, dice il libro. Non servono descrizioni, date e contesti, quando sappiamo perfettamente collegare alla realtà ciò che vediamo. Sappiamo perfettamente che per molte persone questo dolore è la quotidianità. Ma la volontà di questa pubblicazione non è quella di piangersi addosso o commiserare questa gente: è quella di creare una consapevolezza nel lettore affinché possa attivarsi e agire per fermare questo dolore.
Il silenzio nel dialogo porta una maggior intensità alla lettura. Ricordo quando ho recensito Lucenera in cui accennavo al fatto che si sente la musica leggendo il libro, anche questi molto silenzioso. In questo caso non vi è nulla di melodioso, l’assenza delle parole amplifica le esplosioni e le grida.
Un libro quindi di potenti ed intense suggestioni dettate da un ritmo narrativo legato solo ad immagini. Le illustrazioni meritano quindi una menzione particolare. Una tecnica semplice, costituita solo di acquerelli e inchiostro, accompagna il lettore attraverso le tavole con una scansione tra una vignetta e l’altra per nulla scontate. Con questo non voglio dire che non si capisca ciò che si legge, ma che i cambi scena e i paesaggi si intrecciano tra di loro uscendo totalmente dallo schema delle vignette rettangolari.
Una fatto che ho scoperto successivamente all’acquisto, è la collaborazione della croce rossa nell’elaborazione di questi libro. L’opera viene anche arricchita quindi da una prefazione del presidente della croce rossa che commenta il libro arricchendo con esperienze reali.
Una lettura sicuramente meno leggera di quella della settimana scorsa, ma del resto mi sono già espressa in precedenza sull’importanza dell’informazione in momenti come questi, quindi buona lettura (o visione?).