Le volpi del deserto e Mister Napoleone, romanzi per chi ama giocare con la storia
Care teste fiorite,
oggi vi propongo non uno ma due libri insieme. Due libri diversi ma che nella mia visione stanno vicini per tipologia e per lettore implicito, ovvero età di lettura. Si tratta di due romanzi, che giocano con l’ambientazione storica, sebbene in modo molto diverso e che sono un’ottima proposta per giovani lettori dai 10 anni.
Sto parlando di Mister Napoleone di Luigi Garlando (Battello a vapore, 2017)
e Le volpi del deserto di Pierdomenico Baccalario (Mondadori, 2017).
Due autori di grande esperienza nella costruzione narrativa, capaci di fare di un romanzo un’ottimo incontro con la lettura con una scrittura accattivante, scorrevole, leggera ed una trama intricata al punto giusto. Due maestri della penna, insomma. Non sto parlando di due romanzi capolavori, di quelli non ne capitano così spesso ma di due romanzi ben fatti e ben scritti e decisamente amabili dai lettori. Un mio amico giovane lettore appassionatissimo di storia se li è bevuti tutti e due in 2 giorni e poi li ha riletti 2 giorni dopo… E davanti a questi libri che trovo il senso profondo dell’offrire libri di qualità sempre: certo quando abbiamo in mano il libro fuoriclasse, il capolavoro o se non proprio capolavoro qualcosa che molto ci si avvicina è una grande occasione. Ma è la quotidianità della lettura a fare la differenza e credo sia fondamentale proporre libri di ottimo livello sempre, specie se i libri ce li beviamo a colazione e ancora di più se con i libri abbiamo qualche difficoltà ma conosciamo una passione del presunto lettore e possiamo usarla per trovare il famigerato libro grimaldello.
Mister Napoleone racconta, con la prima persona del figlio di un ufficiale fedelissimo di Napoleone che con lui venne esiliato a Sant’Elena, la vita sull’isola dell’Atlantico e soprattutto come Napoleone trovò il modo di vincere simbolicamente gli inglesi ripetendo la battaglia di Watterloo…. con un gioco. Garlando, e solo lui poteva pensarla una cosa del genere, immagina che Napoleone proponga agli inglesi una sfida sul campo perché la smettano di sentirsi superiori per averlo battuto, ma questa sfida deve essere senza armi, e con delle regole specifiche e si inventa un gioco a squadre con una palla e due porte ai lati in cui dover mettere la palla dentro per poter fare punti. Avete inteso bene: Napoleone qui diventa niente di meno che l’inventore del gioco del calcio, Garlando mette insieme informazioni reali (come vennero fatti i primi palloni con la vulva di maiale ecc.) con qualcosa di puramente immaginario. Idea particolare e che narrativamente tiene molto ma molto bene. Ne esce il ritratto di un Napoleone, visto attraverso gli occhi di questo giovane soldato infatuato del suo capitano, filosofo, a tratti pacifista, sempre attentissimo e furbo al punto giusto. Non so quanto rispondente sia alla vera fisionomia di Napoleone questo del romanzo ma mi domando anche: chi se ne frega? O meglio, questo non è un romanzo storico di divulgazione con cui entrare in contatto con la Storia e la vita di Napoleone (quello vero). Questo è un romanzo di finzione narrativa in cui Napoleone è un personaggio e come tale vive nel romanzo e fuori di esso. Certo i riferimenti storici alle battaglie sono puntuali e precisi, molto ma molto bella l’idea di far mettere in scena al ragazzo (un po’ fissato con la guerra a dire la verità ma il suo comandante lo metterà a posto facendolo diventare un patito del calcio) le battaglie di Napoleone con i granchi…e anche molto bella la storia di amicizia tra il protagonista e lo schiavo di colore che parla con i granchi…ma altro non vi racconto della trama.
Ne Le volpi del deserto invece Pierdomenico Baccalario sceglie lo sfondo della seconda guerra mondiale ma con l’ulteriore diaframma temporale dell’ambientazione narrativa: il bambino protagonista vive nei primi anni ’80 sulle coste della Corsica ed è lui che scopre il legame tra quel paesino apparentemente insignificante e dimenticato dal mondo e il grande Saint-Exupéry pilota nella seconda guerra mondiale. In questo romanzo di sovrappone il tempo (quello del lettore di oggi, quello del protagonista degli anni 80 e quello della seconda guerra mondiale) ma si sovrappongono anche i piani narrativi: oltre alla narrazione diretta c’è la metalettura e l’uso metaletterario del Piccolo principe che, se non è un libro per bambini come ho provato a dire qui, può funzionare perfettamente come pretesto per un lettore detective. Ecco che uno dei libri più letti e fraintesi al mondo finalmente viene volontariamente frainteso e piegato alle necessità della narrazione per ragazzi e diventa niente di meno che un testo in codice per ritrovare un tesoro scomparso che sarebbe stato donato da Hitler a Mussolini e mai arrivato a destinazione.
Le volpi del deserto è un romanzo di avventura, il protagonista e la sua amica attraversano molti pericoli per ricostruire il mistero che avvolge il paesino dove vivono; Mister Napoleone ha un’impostazione meno avventurosa e più tipica del romanzo storico ma entrambe le narrazioni sono godibilissime e appassionanti grazie alla scrittura e anche alla trama ben congeniata e maneggiata con decisa maestria.