Noccioline – Maggy Garrison: una donna noir
Mettiamo da parte la realtà per rifugiarci in un po’ di finzione. Oggi si parla di Maggy Garrison, un fumetto francese pubblicato da Coconino Press.
In genere non sono una fan dei fumetti con bande e scazzottamenti, ma devo dire che questo titolo mi ha presa proprio perché nonostante il grosso rischio di ricadere in cliché del genere noir, riesce a gestire bene la trama, a mio parere per nulla scontata.
La protagonista è proprio Maggy, un personaggio amante della birra, con problemi economici che si improvvisa detective privato per guadagnare qualcosa. Nessuno avrebbe immaginato però che entrare in questi ambiente l’avrebbe fatta finire in una serie di eventi che cambieranno decisamente la sua vita. Tra indagini e piccole truffe, Maggy conosce un uomo, che si occupa di riscuotere il pizzo o soldi da debitori di suo cugino.
Però in un genere narrativo dominato da uomini e dalle loro belle donne, questo decisamente esce dal coro. Maggy non è per nulla la femme fatal che si incontra in genere nei noir, ma la cosa degna di nota è che sia lei la protagonista.
Devo dire tra l’altro che è pure ben costruita: non è la classica damigella in difficoltà che necessita sempre di essere salvata, ma neanche lo stereotipo “strong indipendent woman” che adesso va tanto di moda infilare in ogni storia.
Maggy non è un modello idealizzato, non è creata per fare una morale al lettore: vive per sè stessa e si arrangia per sopravvivere. Interessante è anche la sua dubbia moralità. Da un lato si capisce che sotto sotto è una brava persona, ma allo stesso tempo non si fa problemi a rubare sigarette , e in qualche caso, al suo capo. Questo aspetto rende sicuramente interessante e anche in parte comico questo personaggio.
La caratterizzazione del suo personaggio dal punto di vista estetico è allo stesso modo diversa dal solito: il suo fisico è piccolo, tarchiato e decisamente in carne, non che per lei risulti assolutamente un problema. Decisamente poco “femminile”, ma con una sua personalità.
Ma non è solo nella protagonista che ho ritrovato originalità, ma anche nella trama. Ad una narrazione principale si intrecciano i vari casi che Maggy segue, in un alternarsi di tensione e sarcasmo.
Diversi sono gli elementi tenuti in sospeso fino alla fine, creando un’atmosfera di suspense e lasciando al lettore diverse possibilità di interpretazione. Io personalmente fino a metà libro avevo completamente frainteso tutto e parteggiato per il personaggio sbagliato. Ma anche questo ci sta nelle storie in cui è coinvolto il doppiogiochismo.