Tutta colpa del bosco
Leggete e giudicate voi, adesso, se le parole che verranno, che seguiranno, non sono davvero degne e nobili di esser chiamate parole d’amore
Benvenuti in Tutta colpa del bosco di Laura Bonalumi, San Paolo edizioni.
Appena uscito in libreria questo libro mi ha attirata sin dalla copertina, non so se dal titolo, ma dalla copertina sicuramente sì… queste foglie che nascondono qualcosa e che in realtà nulla, ma proprio nulla, lasciano presagire di cosa ci sia nel libro. Un romanzo dalla forma particolare, un romanzo d’amore che molto deve alla tradizione del romanzo epistolare solo che la rielabora con alcune varianti: i due protagonisti, un ragazzo e una ragazza, non si scrivono reciprocamente ma noi assistiamo, lato sinistro e lato destro delle pagine, alla scrittura dei loro pensieri che rivolgono l’uno all’altro ma non direttamente. Inoltre la forma delle due scritture ricorda la versificazione più che la scrittura epistolare. Qui non ci sono destinatari reali, a voler tacere del lettore, ovviamente, ma solo destinatari immaginatim desiderati…siamo in quel momento dell’incertezza e dell’insicurezza dell’amore in cui la paura di non esser corrisposto immobilizza le parole e le azioni…ma non i pensieri che qui si riversano e dipanano.
Canzoni e versi, tutte le citazioni sono riportate alla fine, fanno da intratesto narrativo, il resto è tutto suono di attesa, sottofondo di sospensione speranzosa.
Io nel leggere ho risentito la tensione che provavo da ragazza e non è facile creare una sospensione dell’incredulità così forte con una scrittura così scarna, senza cornice narrata ecc. Ma a ben guardare qui la cornice c’è, ce lo ricorda la copertina e quella sorta di prologo che è la prima pagina a cui si ritorna col pensiero alla fine in cerca della chiusura del cerchio: la cornice narrativa, ma anche paesaggistica della narrazione, è il bosco, testimone dell’incontro di amorosi sensi. Il bosco in cui i due ragazzi si sono incontrati e dove finalmente si troveranno, l’uno nell’altra. L’uno, l’altra, il suono della neve, quello della poesia e della musica e il colore delle lunghissime sciarpe di lei in cui lui finalmente si legherà nell’abbraccio finale.
Ogni pensiero lascia un indizio e i due filano talmente all’unisono che a tratti si ha davvero la sensazione che i due si scambino lettere e parole vere invece che pensieri taciuti.
Bello. Un libro che scalda, nessuna problematica, nessuna situazione particolare se non l’eccezionalità ogni volta unica della scoperta dell’amore e della giovinezza. Quella cosa di cui davvero dovremmo riuscire a conservare il fuoco da adulti, quando tutto sembra spegnersi piano piano.
Se ci ricordassimo di esser stati dei prometei da ragazzi chissà come potremmo esser meglio da grandi.
Ti ho visto
ti ho trovato
Il mio mondo comincia da qui
Ti ho vista
ti ho trovata
Il mio mondo ha il tuo nome
Segnaliamo, in occasione dell’uscita del romanzo Tutta colpa del bosco l’incontro con l’autrice Laura Bonalumi che dialogherà con Filippo Mittino sull’importanza della poesia come forma di comunicazione tra i ragazzi
Martedì 2 aprile 2019, Fiera del libro per ragazzo, ore 14.00 – Sala Allegretto, Blocco C.