“Lupo Sabbioso – L’incontro”
“Lupo sabbioso – L’Incontro”
Età: da 5 anni
Pagine: 128
Formato: 16,6x21cm
Anno: 2009
Editore: Bohem Press Italia
Autore: Asa Lind
Illustratore: Alessandro Sanna
Sarà colpa del freddo… la voglia di mare…
Sarà il bisogno di una nuova lettura… di un libro speciale…
Sarà perché i bambini sono cresciuti… e sono pronti ad immaginare…
Il libro di cui vi narrerò oggi la lettura non è un libro qualsiasi. Il libro di questo post l’ho proprio scelto con cura. Ho scelto quando leggerlo, come leggerlo e perché.
Per ogni lettura c’è “un momento giusto”, un tempo maturo, una sorta di incontro. Certo, si può leggere tutto, sempre e in qualsiasi luogo… eppure per tutto c’è un momento migliore, un tempo migliore, una disposizione d’animo migliore che fa sì che le parole seminate… fioriscano. Lettore e narratore sovrappongono i loro pensieri e approdano al mondo dell’immaginario. Questa apertura non è semplice né scontata, anzi come tutte le cose va curata, innaffiata, aiutata a crescere.
Scegliere il libro giusto che funga da chiave per l’immaginario non è semplice, ma credo che il libro che ho scelto oggi ci riesca in maniera sublime e io sono consapevole di osare un po’. Ecco, i miei bambini di classe prima, pronti a varcare la soglia di sviluppo prossimale, a fare un bel passo lungo quanto basta per salire un nuovo gradino, una svolta d’ascolto, un nuovo tipo di attenzione con un pizzico di fantasia.
Lupo Sabbioso
L’incontro
Il mio primo approccio con questo libro, fu un sabato mattina di tre anni fa, al gruppo di lettura “Il libro peloso”, tema dell’incontro: “L’amico immaginario”. Giuditta presentò “Lupo sabbioso” con un entusiasmo e una luce magica negli occhi così autentica che mi ha fatto venir voglia all’istante di leggerlo. Infatti, la settimana successiva lo presi in prestito in biblioteca e lo lessi assieme ai miei figli, un capitolo a sera. Era, per noi, una specie di appuntamento. Ogni sera un nuovo argomento.
Il libro narra la straordinaria amicizia tra una bambina di nome Zackarina e Lupo Sabbioso. Zackarina abita assieme alla mamma e al papà in una casa isolata vicino al mare. Spesso succedono incomprensioni con i genitori per cui Zackarina si rifugia a giocare e riflettere sulla spiaggia e qui incontra Lupo Sabbioso.
Il libro sviscera capitolo dopo capitolo tutte le domande di senso fondamentali dell’infanzia: dal bisogno di un amico immaginario all’insormontabile difficoltà per un bambino di comprendere il lavoro dell’adulto. Dalle gelosie verso l’amore tra i genitori, alla casa. Dal linguaggio speciale alla percezione di infinito. Dal senso della propria esistenza e a dov’eravamo prima di nascere, alla paura del buio. Dalla difficoltà a relazionarsi con gli adulti ai capricci veri e propri, altrimenti detti lagne.
Veniamo allora alla lettura in classe con i “miei” bambini di prima.
Ho letto il libro in 15 giorni. Un capitolo al giorno. Il primo giorno ovviamente i bambini fecero un po’ di fatica, abituati solitamente alla lettura degli albi illustrati. Poi man mano che i giorni passavano si lasciavano coinvolgere sempre più e chiedevano “Maestra, ci leggi il titolo del capitolo che leggeremo domani?”. Inoltre, essendo ogni capitolo a sé stante, non c’era alcun problema in caso di assenti e, si sa, gennaio e febbraio sono i mesi dell’influenza!
“Zackarina abitava in una casa sul mare, insieme alla sua mamma e al suo papà. La casa era piccola ma il mare era grande, e nel mare si poteva fare il bagno, almeno d’estate”.
Il linguaggio narrativo è semplice, chiaro, pulito, diretto, a tratti poetico. L’intero libro sembra una traduzione del pensiero bambino in parole di senso compiuto comprensibile a tutti, grandi e piccoli. Tra queste righe si ritrova con buone probabilità un adulto che è stato bambino, così come un bambino che a volte fatica a spiegare agli adulti quello che gli passa per la testa.
“Non si può restare fermi
come pachi-pachidermi
quando il corpo è tutto un guizzo
e ti salta il ghiribizzo
e le gambe, quelle matte, non stan più nelle ciabatte!”
Da bambini a chi non è capitato di non riuscire a trattenersi dal fare un dispetto, dallo sbattere con le gambe in un momento di silenzio, dal non riuscire a stare fermi pur volendolo ma poi non così, fino in fondo. Tutti se chiudiamo gli occhi per 10 secondi riusciamo a immaginare questo momento e il ricordo riaffiora nitido. Questo è solo uno dei tanti esempi, dai più concreti ai più intimi riportati tra le pagine del libro.
Commenti a caldo dei bambini
“Anche mio nonno legge il giornale e quando sta leggendo mi dice sempre di lasciarlo in pace”
“Io ho un sacco di medaglie al valore perché quando gioco mi faccio sempre un sacco di botte”
“I disegni che faccio io sono attaccati in cucina, sul frigo”
“Mi piace tanto Lupo sabbioso, sono sicuro che ci andrei d’accordo anch’io”
“Come si scrive Zackarina?”
“La mia nonna è come quella di Zackarina, ha un sacco di righe sulla faccia, soprattutto in fronte, quando fa così” (…e mima la faccia della nonna).
“Io vorrei tanto che il mio papà mi aggiustasse la bici, me l’ha promesso, vediamo se questa sera si ricorda”
“A me il buio non piace, vedo sempre cose strane”
Un pomeriggio finché leggevo alcuni bambini hanno voluto continuare l’attività di disegno libero tipica della conclusione dell’ora di ricreazione… mi hanno chiesto “…Maestra, finché leggi possiamo disegnare lupo sabbioso” “Certo… poi provate anche a mettere il titolo al vostro disegno”. Sono rimasta piacevolmente colpita dai titoli, tutti diversi fra loro. Ognuno evidenziava un particolare della storia appena letta e incontrava un tratto della personalità del bambino autore del disegno. Sono invece rimasta spiazzata da una bambina, figlia di genitori separati, che ha intitolato il suo disegno “Le due case”.

Questo libro parla al cuore dei bambini e grazie a questo libro i bambini riescono a parlare un po’ di sé. Infatti senza averlo programmato più di qualche volta dopo la lettura ad alta voce i bambini hanno avuto bisogno di parlare un po’ di sé sull’argomento.
In concomitanza ai giorni della lettura in classe c’è stato un incontro del gruppo di lettura il “libro peloso” proprio su questo libro. Molto interessanti i contributi di ciascun partecipante, in particolare mi hanno colpito le osservazioni di Gabriella sulle illustrazioni: tutte le immagini sembrano attraversate dal vento. E vento è ciò che Zackarina immagina di esser stata prima di nascere. Riporta inoltre un’analisi profonda, matura, attenta, tutt’altro che scontata: il lupo svolge il ruolo di un nonno, una figura maschile, eterna, ancestrale, sa già tutto ed incarna proprio ciò di cui ha bisogno un bambino come suo amico in modo da rispondere a tutte le sue domande. Questi racconti preziosi sono probabilmente riconducibili al rapporto di amicizia dell’autrice proprio con la sua nonna.
Ultime riflessioni prima di concludere…
- Possiamo definire questo libro “albo illustrato”? Se partiamo dal presupposto che nell’albo parole e immagini si sviluppano in una sorta di equilibrio risponderei di no, senza esitazioni. Se dovessi invece considerare la qualità delle illustrazioni direi di sì, in quanto i disegni non si limitano a specificare il testo, ma lo completano, aggiungono qualcosa, lo interpretano… e in pochi tratti in bianco e nero trasmettono emozioni. Di fatto il linguaggio iconico e quello narrativo sono complementari anche se, come ha detto un bambino, “I disegni sono troppo pochi… potevano farne qualcuno in più!”.
- In questa fase di transizione dove i bambini cominciano ad avviarsi alla lettura autonoma, la lettura ad alta voce rimane comunque un indispensabile caposaldo e a volte i bambini abbisognano ancora molto dell’illustrazione come mediazione tra parola e possibile immaginario.
- Di questo libro mi piace molto, tra le altre cose, che l’autrice non sta né dalla parte dei bambini, cioè di Zackarina, né dalla parte degli adulti, cioè di mamma e papà. L’atteggiamento dell’autore, però, non è quello di fredda neutralità, come potrebbe sembrare dalla descrizione, ma di “fine saggezza”, tutt’altra cosa rispetto a rischiosi e controproducenti moralismi. Infatti spesso nel testo mamma, papà e Zackarina risolvono con naturalezza i conflitti, non tramite scappatoie, ma semplicemente affrontandoli in tutto il suo essere, talvolta anche tramite il litigio. Poi il tutto si risolve, a volte sbagliano i piccoli, a volte i grandi… l’importante è l’incontro… il punto di incontro.
- Quando ho riproposto, due anni più tardi, la lettura del libro ai miei figli non hanno voluto rileggerlo. Interessante… io adulto ho amato a tal punto questo libro da volerlo rileggere. Narra fatti e situazioni capaci di rievocare ricordi e stati d’animo. Mia figlia di quasi undici anni, invece, non ha voluto rileggerlo anche se le era piaciuto moltissimo. È come se i temi trattati pur essendo per la maggior parte superati con la crescita non fossero in realtà passati del tutto, una sorta di attaccamento per cui in questa fase di transizione dall’infanzia all’adolescenza, non sia ancora pronta ad affrontarli con un certo distacco. Quindi un duplice aspetto: il coinvolgimento emotivo da un lato e il bisogno del distacco netto per crescere.
- Infine la gestione del tempo libero. Zackarina trascorre molto tempo all’aperto, da sola. Ha la possibilità di sperimentare la libertà, la solitudine e la noia. Spesso, oggi come oggi, si risolve il problema ‘tempo libero’ dando in mano ai bambini un tablet o uno smartphone, convinti che questo garantisca un margine maggiore di controllo e che male non può fare. In realtà i danni a lungo termine sono gravissimi e su più fronti, dall’autonomia, alla formazione del sé, alla capacità di far fronte a semplici/grandi problemi, alla fiducia. Invece la grande preoccupazione del momento sembra essere che ‘il bambino socializzi’. Come? Attraverso i social?!? E se il bambino qualche volta sperimentasse anche la noia e la solitudine è nocivo? Fanno pur sempre parte della vita no?!?
…a volte vorrei anch’io scendere giù alla spiaggia e incontrare Lupo sabbioso lì ad aspettarmi… con quella sua coda dorata scodinzolante pronto a rispondermi e a schiarirmi le idee…
Ottima presentazione del libro, leggendo e ripensando a lui libro, la sua marcia in più rispetto ad altri è la sua capacità di far parlare i bambini di se stessi e della loro vita, attraverso le parole e i disegni, si rispecchiano in Zackarina, che li racconta.
Grazie Gabriella! 🙂
Tutti i libri offrono al lettore la possibilità di immedesimarsi ma concordo con te che Zackarina i bambini li rende protagonisti donando loro una consapevolezza che non sempre hanno di se stessi. Si vede che conosci bene Lupo Sabbioso ma soprattutto che conosci molto bene i bambini! <3