Cappuccetto rosso

Ma quante volte e in quanti modi abbiamo sentito narrare o letto la storia di Cappuccetto Rosso?

Se l’infinito non esiste diciamo che non numerabile è una grandezza che ben si avvicina. Diverse e talvolta geniali sono state le riletture della storia, meno geniali e spesso di basso livello sono invece state le narrazioni dirette di questa che forse è una delle fiaba più significative della nostra cultura occidentale.

Diciamoci la verità, quante versioni eccellenti ed eccentriche vi vengono in mente di questa fiaba? Non sono moltissime, soprattutto se pensiamo a quelle che poi finiscono in mano ai bambini nella maggior parte dei casi. Sarà anche per questo che la versione in pittogrammi di Cappuccetto Rosso di Sandro Natalini appena edita da Giralangolo colpisce così tanto.

E’ di pochissimi giorni fa la notizia dell’attribuzione a questo libri del premio Andersen come Miglior libro fatto ad arte.
La motivazione della giuria è questa: per una divertente e attraente soluzione a leporello dove la storia notissima di Cappuccetto Rosso
assume accenti nuovi e inattesi, tutti all’insegna del sorriso e di una pacata ironia. Per una grafica efficacissima, pulita ed essenziale, e tutta giocata sul rosso e il bianco e nero. Per averci dimostrato, ancora una volta, l’inesauribile valenza narrativa delle fiabe classiche.

Sul retro, per tutta la lunghezza, la scritta Cappuccetto Rosso.

Ma di cosa si tratta in definitiva? Provo a spiegarvelo perché il libro è talmente particolare che non lo si comprende a pieno fino a quando non lo si ha in mano… Cappuccetto rosso è un leporello, ovvero un libro a fisarmonica, quadrato, in cui per ogni doppia pagina si apre una sezione della fiaba. Le sezioni sono 9 e non ci sono parole a parte l’incipit “C’era una volta”… Tutto il resto è il percorso disegnato di Cappuccetto Rosso, questa l’immagine del libro completamente strotolato.

Sul retro, per tutta la lunghezza del libro strotolato la scritta “Cappuccetto Rosso”.

Cosa sono i pittogrammi? Sono quei segni grafici che rappresentano l’oggetto o il suono che fa, per intenderci i pittogrammi per eccellenza sono i cartelli stradali… Si tratta dunque di un linguaggio immediatamente e intuitivamente comprensibile da tutti senza limitazioni di lingua, età, competenze e livello cognitivo. Ed anche qui sta la bellezza di questo progetto letterario di Sandro Natalini: un libro più che inclusivo, direi quasi universale grazie al quale la letteratura e la fiaba possono prendere forme comunicative diverse con una sostanza qualitativa ed estetica elevatissima.

Un libro che anche un piccolo lettore può leggere in autonomia, come un silent book o un pesceparlante di Uovonero con la scrittura in CAA, ma anche un libro che può dare il via a molte altre riscritture e riletture di fiabe.

Giralangolo aveva già tentato, con successo direi, una rilettura in forma grafica, quella volta era una mappa, della fiaba di Cappuccetto Rosso, era comparsa nella collana Le mille e una mappa. Qui la fiaba per eccellenza torna in nuova veste grafica e tipografica e letteraria a ribadire la potenza reinventiva della narrazione fiabesca, le possibilità di progettazione per i libri per i più piccoli nonchè una definita linea editoriale volta all’accessibilità visiva, grafica e letteraria.

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