Prima c’erano i dinosauri di Gek Tessaro

Prima c’erano i dinosauri, già, e ora chi c’è?

Cosa è successo tra il passato e il presente?

Prima c’erano i dinosauri di Gek Tessaro, Lapis, è uno di quegli albi in cui Gek Tessaro è riuscito a mettere tutto ciò in cui crede, ovvero la responsabilità del presente verso il futuro a partire dal passato, il rispetto ma soprattutto la fiducia verso il bambino lettore a cui l’autore, narratore dinosauro in realtà, si rivolge con un tu bellissimo.

Io, non so perché, ho un debole per i libri che usano la seconda persona, il tu. Sarà che sono pochi, o almeno molti meno di quelli in terza o prima persona, ma quel “tu” corrisponde esattamente con il dialogo che il lettore intraprende con la storia, con il libro. L’io narrante può essere ciò che vuole, in questo caso è un dinosauro che viene da molto lontano e che dimostra di avere una buona consapevolezza di sè e del tempo, è una sorta di narratore onniscente, ma il tu…quello cambia ad ogni apertura di libro: ogni lettore è il tu diversi a cui l’autore parla di persona.

Non è bellissimo?

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Le tavole dell’albo si susseguono accompagnate dal testo immancabilmente in rima e ci raccontano cosa era il mondo “prima”, al tempo dei dinosauri, quando regnava la legge del più forte e la stupidità era all’ordine del giorno, si ma ora? Beh, forse ora non è poi così tanto meglio se non fosse che… ci sei tu, lettore, che puoi fare la differenza e puoi scrivere la tua storia e quella degli altri in questo presente con lo sguardo verso il futuro, uno sguardo consapevole perché conscio del fatto che prima c’è stato qualcos’altro, che prima è successo qualcos’altro che ci ha portato qui e ora. Un qui e ora che può essere dovunque e in qualsiasi momento del nostro presente ma che sempre parlerà al tu che potrà scrivere la propria pagina di storia.

Quale immenso potere dato al lettore, ed al lettore bambino per giunta, non vi pare? Lasciamo che questo sia, il bambino che prende coscienza di se stesso e procede, consapevole e quindi attento, si può sperare, più di chi l’ha preceduto, spesso più di chi gli sta a fianco e da adulto suppone di aver molto da dover insegnare più che da dover imparare.

Se però così era prima

E così è anche ora

Forse è perché non c’eri

E con te il mondo migliora

Il disegno del nuovo

E’ ancora tutto da fare

Questa pagina bianca

La dovrai disegnare

Non è poi obbligatorio

Che il mondo sia scemo

Per adesso è così

Ma domani vedremo

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