Nella foresta del Bradipo
Probabilmente in molti pensano che le foreste siano degli uomini e a loro disposizione invece, le foreste sono del luogo a cui appartengono e agli animali che le abitano, di determinano e possiedono reciprocamente.
In questi mesi di grande angoscia per il bruciare delle foreste, da nord a sud, specie dell’Amazzonia e della Siberia mi sono resa conto che mai mi ero dedicata ad un libro che per me resta fondamentale: Nella foresta del bradipo di Anouk Boisrobert e Louis Rigaud, edito da Corraini.
Nella foresta del bradipo è un magnifico libro pop-up che si apre con una magnifica foresta rigogliosa al cui centro sonnecchia appeso ad un ramo un bradipo, poi, pagina per pagina le ruspe si mangiano la foresta fino a raggiungere l’ultimo albero con il bradipo ancora attaccato sopra.
Volti la pagina e c’è la desolazione totale, il vuoto e il silenzio, niente più uccelli, animali, vento tra le piante nè silenziosi bradipi.
Ecco arrivare un uomo. Come te, sente la mancanza del canto degli uccelli, dell’armonia degli animali, dell’aria dolce che sussurrava fra le foglie degli alberi.
Allora, decide di far nascere una nuova foresta.
Lavora duramente per riparare il suolo ferito, porta dei semi e li pianta.
I primi germogli spuntano già dalla terra e – guarda un po’ – lo vedi?
Il bradipo è tornato!
Si potrebbe pensare che sia un libro sulla resilienza della natura, e lo è indubbiamente. Ma ancora di più, a me sembra, questo è un libro sul potere dell’uomo, un potere parimenti forte sia che agisca verso il bene che verso il male. Il potere della responsabilità del proprio stare al mondo e del sapere qual è il proprio posto nel mondo.
Un libro esteticamente bellissimo, un piacere per gli occhi innanzitutto, che dentro di se porta quel seme che va lasciato nella testa da neonati ed ogni giorno della vita: la responsabilità dell’essere umano.
L’uomo che arriva a ripiantare la foresta non è un eroe ma è “come te”, come il piccolo o meno piccolo lettore perché ognuno deve fare la propria parte!