La volpe senza il corvo

Avete presente la favola della volpe e del corvo?

Io ce l’ho impressa nella memoria con le illustrazioni di un libro di favole di La Fontaine che avevo da bambina quando mai forse si sarebbe immaginato di poter creare un libro per bambini come quello che vi racconto oggi.

La volpe senza il corvo di Pascale Petit e Gérard Dubois, edito da Orecchio acerbo, è un libro illustrato che con la favola originale della volpe e del corvo gioca in modo inatteso e rivoluzionario (nel senso letterale del termine, rovescia) e lo stesso fa con il lettore.

Il protagonista di questi piccoli episodi in rima, sembrano dei piccoli poemi, è sempre la volpe che continua a cercare il corvo per poter mangiare almeno quel po’ di formaggio che la favola le garantiva, ma il destino non è clemente con questa volpe e gli animali che le fa incontrare sulla strada sono anche tutti ben’informati sulla vecchia storia del corvo e del formaggio e della volpe si fanno beffe almeno tanto quanto la volpe tenta di farsi beffe di loro. Volpe incontra alcuni animali di altre favole a cui fa riferimento diretto, come la tartaruga e la formica e la cicala, animali inventati però sagaci, come il karkulackò, animali estinti come i dodo, animali speciali come l’opossum e il zozzuomo in cui possiamo benissimo ritrovarci tutti noi.

La morale è sempre più o meno simile, la condanna della volpe è praticamente unanime, anche se non è chiaro se la condanna sia per la sua furbizia che blandisce e tenta di truffare, per il trattamento riservato al corvo o per altro.

Ma la cosa più eccezionale del libro è la costruzione in un equilibrio perfetto tra passato e presente, i riferimenti alla tradizione e al presente sono continui e costanti così come il richiamo al lettore che sta leggendo. E’ come se il testo fosse una serie di scatole cinesi ognuna delle quali nasconde e svela al tempo stesso un livello metanarrativo diverso. Davvero un esercizio straordinario per lavorare sull’intertesto, la metanarratività, la favola tradizionale, la reivenzione, la poesia e chi più ne ha più ne metta.

Anche se siamo in una poesia,

c’è un limite anche alla fantasia.

Passino gli animali che parlano come umani,

comunque io li trovo perlomeno strani.

Ma soprattutto, mi domando per quale deviazione

lei sia finito in questa posizione.

Dice la volpe all’elefante sul ramo svelando la finzione narrativa, la sua in primis essendo lei una volpe che parla come un umano.

E la tartaruga che ci ricorda direttamente di essere in un libro?

“Aspetti” grida la tartaruga, “arriiiiivoooo!

Non chiuda così presto il liiibrooo!”

Ecco che la proverbiale lentezza della tartaruga, che qui però è la velocità della tartaruga che ha battuto la lepre nel celeberrimo paradosso di Zenone, ci richiama alla realtà ma tenendoci incollati alla storia.

La cicala e la formica poi rivoluzionano davvero tutto in una lettura della favola degna di Rodari, qui siamo non al rovescio ma al rivoluzionario:

“Di’ un po” fa la cicala, “apparentemente

non hai ascoltato l’elefante;

il mondo è cambiato,

la formica mi ha sposato.

Suvvia, cara volpe! Della nostra unione

non ne fare una questione! […]”

Qui c’è non solo il superamento della favola, la modernità che irrompe con la parità di diritti a cui forse la volpe non ha pensato o forse a cui non è ancora pronta, ma anche il richiamo interno al libro con il riferimento all’incontro con l’elefante, avvenuto qualche pagina prima, e la messa in dubbio del senso delle favole.

Il mondo è cambiato, servono ancora le favole? Con quale morale?

Non male per un libro per bambini, non vi pare? Un piccolo trattato di narratologia e storia del pensiero racchiuso tra le righe di 8 piccoli poemi in rima.

Le illustrazioni sembrano rimandarci in un’altra epoca, quella vissuta dalla volpe probabilmente, ma mentre esteticamente sembrano fare il gioco della volpe, in realtà stanno tutti dalla parte degli altri animali visto che nascondono il corvo tanto bene da lasciare la volpe a bocca asciutta!

Insomma, non so se sono riuscita a darvi l’idea di questo libro ma davvero se penso ad una scuola primaria o secondaria con questo testo potete farci tutto quello che volete!!

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